Microbiota intestinale e patologie cardiovascolari

Microbiota intestinale e patologie cardiovascolari

Seguire un’alimentazione corretta e mantenere uno stile di vita sano sono di certo le prime azioni da attuare per mantenere i valori di colesterolemia nella norma e di conseguenza attuare un’importante prevenzione alle patologie cardio e cerebrovascolari.

Però oltre che attraverso l’alimentazione e lo stile di vita, si sta comprendendo sempre di più come anche il microbiota intestinale abbia un importante ruolo del nell’influenzare la concentrazione di colesterolo ematico predisponendoci o meno alle patologie cardiovascolari.

In particolare, l’attività dei batteri del microbiota intestinale, nell’influenzare le patologie cardiovascolari passa attraverso i seguenti meccanismi principali:

  • assimilazione del colesterolo all’interno della cellula batterica;
  • produzione di TMAO a partire da carnitina e colina;
  • degradazione del colesterolo degli acidi biliari mediante la trasformazione in coprostanolo.

L’assimilazione del colesterolo nella cellula batterica

Questo meccanismo consiste nell’incorporazione del colesterolo e dei lipidi presenti nel lume intestinale all’interno del batterio, facendo diminuire in questo modo, il quantitativo totale disponibile all’assorbimento da parte degli enterociti (le cellule intestinali dove avviene l’assorbimento delle molecole del cibo).

Il colesterolo, essendo inserito come molecola chiave nella parete batterica, esercita un ruolo cruciale per la sopravvivenza dei microorganismi, interagendo con i fosfolipidi di membrana, modulandone la fluidità (Figura 1). Questa interazione, cambia il rapporto fra acidi grassi di membrana saturi e insaturi, aumentando la resistenza cellulare alla lisi, e quindi la sopravvivenza del batterio. Questa capacità è tipica di vari Bifidobatteri come B. bifidum, B. breve, B. animalis, i quali, in presenza di colesterolo, aumentano la trascrizione di geni responsabili della sintesi di trasportatori di membrana ATP dipendenti, che favoriscono l’entrata di molecole a nucleo steroideo all’interno del batterio facendo diminuire il colesterolo assorbito a livello intestinale e di conseguenza livelli di colesterolo nel sangue.

Figura 1 - Membrana cellulare
Figura 1 – Membrana cellulare Tratto da: Cell Membrane.| Credits: Lehninger Principles of Biochemistry, fifth edition 2008.

La produzione di TMAO a partire da carnitina e colina

Un’altro fattore di influenza del microbiota intestinale sul rischio aterosclerotico, è la capacità di alcuni batteri presenti nel lume intestinale (come gli Acinetobacter), di trasformare le molecole L-carnitina e colina in trimetilammina N-ossido (TMAO).

Le molecole di TMAO che derivano dai batteri intestinali a partire dalla colina o dalla carnitina (assunte attraverso l’alimentazione), favoriscono:

  • l’accumulo di colesterolo nei macrofagi e accumulo di cellule schiumose nelle pareti delle arterie;
  • un alterato signaling del calcio che provoca iperattività piastrinica e fenotipo protrombotico in vivo.

Questo genera un notevole incremento di eventi cardiovascolari (infarto e ictus).

Alti livelli di TMAO nel sangue sono associati ad un aumentato rischio di eventi avversi cardiovascolari (MACE), come morte da infarto del miocardio o ictus, a riprova di ciò, una meta-analisi del 2017 ha rilevato che un TMAO circolante più alto era associato a un aumento del rischio cardiovascolare del 23% e il rischio che tale evento porti alla morte della persona è del 55% più alto (Figura 2).

TMAO e rischio cardiovascolare
Figura 2 – TMAO e rischio cardiovascolare, tratto da: Gut Microbial Metabolite TMAO Enhances Platelet Hyperreactivity and Thrombosis Risk Cell Volume 165, Issue 1, 24 March 2016, Pages 111-124

Pero’ dagli ultimi studi, sembra che esista una concentrazione soglia di colina che debba essere assunta per poter dare origine a TMAO, questo perchè la colina è assorbita dall’intestino tenue tramite un trasportatore saturabile alla concentrazione di colina nell’intestino di 200-300 mM.

Quindi solo quando questa concentrazione viene superata con la dieta (ricca in carni rosse o alimenti ricchi di lecitina), l’eccesso di colina raggiunge l’intestino crasso e viene metabolizzata dai batteri intestinali a formare trimetilammina (TMA), queste molecole sono assorbite nella circolazione sanguigna e raggiungono il fegato, qui vengono rapidamente ossidate a TMAO ad opera di un enzima epatico, la monoossigenasi contenente flavina (FMO, flavincontaining monooxygenase) per poi passare al flusso ematico e generando i proplemi vascolari descritti (Figura 3).

Processo di trasformazione da carnitina a TMAO
Figura 3 – Processo di trasformazione da carnitina a TMAO, Tratto da: Diet for stroke prevention (Wang et al Nature 2011 – Tang,Wang NEJM 2013)

La metabolizzazione enzimatica degli acidi biliari

Il microbiota intestinale esplica un ruolo rilevante anche nella composizione della bile, in particolare, alcuni batteri promuovono la deconiugazione degli acidi biliari, vale a dire la rimozione di glicina e taurina e questo impedisce il riassorbimento della bile nell’intestino tenue da parte del trasportatore ASBT.

Questa reazione dipende interamente dall’attività dei batteri intestinali dotati dell’enzima idrolasi degli acidi biliari (BSH, Bile salt hydrolase). Tale enzima è espresso in moltissimi batteri che popolano il tratto digerente dell’uomo, in particolare in Lactobacilli e Bifidobacteria, e garantisce loro una maggiore resistenza alla tossicità dovuta agli acidi biliari.

Per capire la correlazione tra il mancato assorbimento della bile e l’abbassamento del colesterolo ematico, è importante sapere che l’uomo assume con la dieta circa 400 mg/die di colesterolo, ma solo il 50% viene assorbito nell’intestino tenue.

La quota di colesterolo dietetico non assorbita, sommata al colesterolo in arrivo con la bile, a quello derivante dal continuo ricambio degli enterociti e a quello escreto direttamente nel lume intestinale mediante la cosiddetta Trans-Intestinal Cholesterol Excretion (TICE), determina un contenuto di circa 1 g/die di colesterolo nelle feci.

Il colesterolo che giunge nell’intestino viene metabolizzato dai batteri presenti nel lume: questi riducono il colesterolo a coprostanolo e, in minima quantità, a coprostanone. Il coprostanolo, essendo scarsamente assorbibile da parte degli enterociti, favorisce l’eliminazione del colesterolo dall’organismo e conseguentemente contribuisce a ridurre i livelli plasmatici di colesterolo (Figura 4).

Figura 4 - Processo di metabolizzazione enzimatica degli acidi biliari da part del microbiota
Figura 4 – Processo di metabolizzazione enzimatica degli acidi biliari da parte del microbiota intestinale; Tratto da: Regulation of host weight gain and lipid metabolism by bacterial bile acid modification in the gut Susan A. Joyce John Mac Sharry Patrick G. Casey, Michael Kinsella, Eileen F. Murphy, Fergus Shanahan, Colin Hill, and Cormac G. M. Gahan

Conclusioni

In conclusione, si può dunque affermare che i fattori che influenzano i livelli ematici di colesterolo sono molteplici, tra questi oltre alla dieta, si sta sempre più comprendendo il ruolo importante del microbiota intestinale nella patogenesi dei disordini cardiovascolari.

Al momento ciò che sappiamo a riguardo è ancora limitato e saranno necessari studi clinici su un numero più ampio di pazienti per avere evidenze clinicamente utilizzabili. Sarà così possibile conoscere a fondo la relazione esistente tra popolazioni batteriche e rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

Chissà, se in futuro, per trattare le dislipidemie non avremo solo le statine, ma inizieremo a pensare anche al microbiota intestinale come target di terapia.

Emanuele Rondina – Biologo Nutrizionista

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino, creatore ed amministratore di Microbiologia Italia, primo sito di divulgazione microbiologica in Italia. Sono laureato in biologia e molto appassionato di tecnologia, cinema, scienza e fantascienza. Sono Siciliano ma vivo e lavoro in Basilicata come analista di laboratorio microbiologico presso una nota azienda farmaceutica. Ho creato il portale di Microbiologia Italia per condividere conoscenza ed informazioni a chiunque fosse interessato a questa bellissima scienza. Potete trovare tutti i miei contatti al seguente link: https://linktr.ee/fcentorrino.

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