Nano-timpani in grafene per rilevare il suono dei batteri

Il suono del silenzio

Vi siete mai chiesti se i batteri possano emettere suoni? Grazie ad uno studio pubblicato su Nature Nanotechnology, la risposta è sì. Non si parla di frequenze sonore emesse direttamente da questi microrganismi, ma del rumore a bassa frequenza prodotto dalle loro attività che può essere rilevato grazie a nano-timpani in grafene.

La scelta del grafene per la creazione dei nano-timpani

L’utilizzo del grafene non è casuale, infatti, considerate le sue eccellenti proprietà meccaniche ed elettriche, questo materiale rappresenta la scelta migliore da impiegare nella creazione di questi nano-timpani.

Nello specifico, lo studio ha riscontrato che i batteri che entrano in contatto con la membrana dei nano-timpani sono in grado di generare oscillazioni a bassa frequenza che possono essere rilevate.

L’esperimento

Per l’esperimento i ricercatori hanno innanzitutto sviluppato un supporto di silice che presentava migliaia di piccole micro-cavità circolari e su cui si era disposta una sottilissima membrana a doppio strato di grafite (< 1 nm). Matrici così composte e disposte su uno strato di silicone venivano poi immerse in un brodo di coltura contenente differenti ceppi di Escherichia coli (Fig. 1).

Rappresentazione grafica del sistema di misura per il rilevamento dei nano-movimenti (a) e immagine al microscopio ottico di una matrice di nano-timpani con Escherichia coli adesi
Figura 1 – Rappresentazione grafica del sistema di misura per il rilevamento dei nano-movimenti (a) e immagine al microscopio ottico di una matrice di nano-timpani con Escherichia coli adesi [Fonte: Rosłoń, I.E., Japaridze, A., Steeneken, P.G. et al., 2022].

I movimenti dei batteri causavano delle deflessioni della membrana in corrispondenza dei nano-timpani circolari che venivano poi registrate tramite interferometro (Fig. 2).

Segnale registrato prodotto dalla deflessione dei nano-timpani in assenza (sinistra) ed in presenza di Escherichia coli (destra)
Figura 2 – Segnale registrato prodotto dalla deflessione dei nano-timpani in assenza (sinistra) ed in presenza di Escherichia coli (destra) [Fonte: Rosłoń, I.E., Japaridze, A., Steeneken, P.G. et al., 2022].

Oltre la possibilità di rilevare le frequenze emesse da questi batteri grazie ai nano-timpani, lo studio ha anche dato una risposta riguardo alla loro origine che è da ricercarsi prevalentemene nei movimenti dei flagelli. A questo scopo sono stati testati differenti ceppi di Escherichia coli, da quelli che presentavano una iper-motilità (con più flagelli rispetto al wild type) a quelli che mostravano una motilità ridotta (minor numero di flagelli) o addirittura assente (non-motile).

Lo studio ha riscontrato che il livello di motilià aveva una grande influenza sull’ampiezza del segnale, confermando i flagelli come i principali responsabili delle oscillazioni dei nano-timpani e quindi delle frequenze emesse.

Nano-timpani e antibiotico resistenza

La scoperta non è fine a sè stessa e le sue implicazioni sono di grande rilievo, come la sua utilità nella determinaizone dell’antibiotico resistenza.

Lo studio dimostra che nel momento in cui un batterio viene trattato con un antibiotico, le oscillazzioni dei nano-timpani diminuiscono fino a cessare a causa della morte del microrganismo. In caso di antibiotico resistenza, al contrario, le oscillazzioni continuano con la stessa intensità e alla stessa frequenza (Video 1).

Video 1 – Animazione che mostra il principio di funzionamento dei nano-timpani. Il suono cessa in seguito all’azione dell’antibiotico [Fonte: www.youtube.com].

In conclusione, il sistema dei nano-timpani potrebbe essere quindi uno strumento fondamentale per determinare la vitalità dei batteri e comprendere se questi abbiano sviluppato antibiotico resistenza.

Come affermato dal Dr. Farbod Alijani, l’obiettivo è quello di perfezionare il sistema dei nano-timpani in grafene e validarlo per differenti microrganismi patogeni al fine di poterlo utilizzare come strumento diagnostico.

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Francesco Raimondi

Intraprendo la carriera di biologo presso l'Università di Bologna conseguendo la laurea magistrale in Biodiversità ed Evoluzione. Proseguo gli studi specializzandomi nel settore ambientale tramite il Master di II livello " Caratterizzazione e risanamento di siti contaminati" presso Cà Foscari Challenge School. Attualmente lavoro come specialista in microbiologia presso un laboratorio di analisi ambientali a Bologna e faccio parte del comitato scientifico di Wildlife Initiative, associazione attiva nel campo del conservazione.

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