2023: un anno da record per le tartarughe marine italiane

Questa estate avrete sicuramente sentito parlare dell’elevatissimo numero di nidificazioni di tartaruga marina lungo le coste del nostro Paese, e molti di voi avranno probabilmente avuto anche l’onore di assistere allo straordinario evento della schiusa delle uova. Arrivati al termine della stagione delle schiuse dunque, tiriamo le fila di questa incredibile annata.

I dati numerici delle nidificazioni di Caretta caretta

Seppur possa sembrare inaspettato, le tartarughe marine nel Mediterraneo esistono, ed ogni anno depongono le loro uova anche sulle coste italiane. Oggigiorno esistono numerose associazioni in varie regioni che sono consapevoli di questo fenomeno e si mobilitano per salvaguardare i nidi ed i giovani nascituri, ma non è sempre stato così. La nidificazione in Italia viene studiata sin dal 1975, ma era inizialmente ritenuta un evento straordinario, con l’unica eccezione delle Isole Pelagie, dove invece avveniva regolarmente. Questa visione è cambiata grazie ad uno studio condotto agli inizi del nuovo millennio dall’Università della Calabria, che ha portato alla luce un tratto di costa che ospita fino a 20 nidi l’anno.

Pian piano, numerose altre regioni si sono unite alla Calabria, e negli ultimi 10 anni abbiamo iniziato ad osservare nidi anche nel Centro-Nord. L’estate 2023 è stata un vero record per le coste italiane, con numeri da capogiro che hanno portato alcune delle associazioni regionali a doversi occupare della schiusa di più di 100 nidi contemporaneamente. Secondo l’aggiornamento di tartapedia risalente all’8 di Ottobre, i nidi totali sarebbero 447, più del triplo dell’anno precedente, che contava soltanto 126 nidi. I nidi italiani sono così suddivisi:

Distribuzione dei nidi di tartaruga marina in Italia nel 2023
Figura 1. Distribuzione dei nidi di tartaruga marina in Italia nel 2023
  • 158 nidi in Sicilia, che detiene il record nazionale
  • 125 nidi in Calabria
  • 54 nidi in Campania
  • 46 nid in Puglia
  • 23 nidi in Toscana
  • 18 nidi in Sardegna
  • 18 nidi nel Lazio
  • 3 nidi in Basilicata
  • 1 nido in Abruzzo
  • 1 nido in Emilia Romagna

L’accoppiamento

Delle 7 specie di tartarughe marine esistenti al mondo, soltanto 3 possono essere osservate nel Mediterraneo (tartaruga liuto, tartaruga verde e Caretta caretta); ma in realtà soltanto una depone le sue uova lungo i litorali italiani: Caretta caretta. Nonostante ciò, le modalità con cui avviene la riproduzione e la deposizione delle uova sono uguali per tutte le specie. L’accoppiamento vero e proprio avviene sempre in acqua, non troppo lontano dalle coste, dove i maschi attendono le femmine. Saranno queste a scegliere gli individui con cui accoppiarsi e dirigersi verso di loro. Una femmina può infatti accoppiarsi con più individui e conservare lo sperma all’interno del proprio corpo finché non giungerà il momento adatto alla fecondazione e deposizione delle uova.

Accoppiamento di due tartarughe marine
Figura 2. Accoppiamento di due tartarughe marine

La deposizione delle uova e le nidificazioni di Caretta caretta

La deposizione delle uova avviene normalmente durante la notte o al tramonto con un processo suddiviso in 5 diverse fasi. Dapprima, la tartaruga fuoriesce dall’acqua e risale la spiaggia, che perlustra in cerca del punto perfetto per il nido, lasciando dietro di sé una traccia “a zigzag”. Una volta individuato il punto, la tartaruga forma una depressione nella sabbia utilizzando il peso del proprio corpo, denominata “body pit”.

Lo scopo del body pit è quello di nascondere la tartaruga da eventuali disturbi. La deposizione delle uova è infatti un processo molto delicato, che richiede un enorme dispendio di energie, perciò è importante che la tartaruga possa concentrarsi esclusivamente su questo e che non venga disturbata da luci e predatori. Dopo la formazione del body pit, inizia poi a scavare la camera che conterrà le uova, le quali verranno deposte assieme ad uno strato di muco protettivo. Il nido viene poi ricoperto di sabbia e la tartaruga potrà tornare in mare, lasciando i suoi piccoli al loro destino.

Infografica sulle 5 fasi della deposizione delle uova di tartaruga marina
Figura 3. Le 5 fasi della deposizione delle uova di tartaruga marina

La sfida alla conservazione delle tartarughe marine

Ogni anno migliaia di volontari si impegnano sui territori nazionali ed internazionali nella conservazione di questi esemplari. In Italia esistono ormai numerose associazioni e centri di recupero che si occupano di salvare individui feriti e di aiutare i piccoli nascituri a raggiungere il mare in sicurezza. La conservazione degli individui nati sul nostro territorio è particolarmente importante, in quanto siamo i “fornitori di maschi”. Il sesso delle tartarughe non è infatti determinato geneticamente, bensì dipende dalla temperatura alla quale sviluppano gli embrioni.

A causa del cambiamento climatico, infatti, nei luoghi di nidificazione abituali al sud del Mediterraneo, nascono individui quasi esclusivamente di sesso femminile, mentre i piccoli che nascono in luoghi più freddi hanno una percentuale di individui maschi, essenziale alla sopravvivenza della specie. Per questo ogni anno i volontari delle tantissime associazioni italiane, si impegnano durante il periodo estivo per individuare i nidi, monitorando le spiagge in cerca delle tracce lasciate dalle tartarughe durante la deposizione. I nidi possono essere così messi in sicurezza e monitorati nei giorni della schiusa. Nel caso si avvistino delle tracce simili a quelle riportate nell’immagine seguente, è importante perciò avvisare gli enti competenti.

Tracce di tartaruga marina sulla spiaggia
Figura 4. Tracce di tartaruga marina sulla spiaggia

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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