Noci, microbiota e malattie cardiovascolari

Malattie cardiovascolari e alimentazioni

Le malattie cardiovascolari sono tra le prime cause di mortalità al giorno d’oggi. I fattori di rischio sono differenti: età, sesso, familiarità, ma anche lo stile di vita. In quest’ultimo rientra anche l’alimentazione. Per questo motivo, oggi, si stanno cercando alimenti in grado di ridurre il rischio di sviluppare queste patologie. Tra gli alimenti “protettivi” ci sono le noci.

Le noci

Le noci (Figura 1) potrebbero essere considerate come poco invitanti, probabilmente per il loro aspetto esteriore, caratterizzato dal guscio molto duro. Tuttavia, studi più o meno recenti hanno dimostrato come siano tra gli alimenti più salutari.

le noci
Figura 1 – Immagine raffigurante delle noci

Differenti studi hanno dimostrato che mangiare noci in associazione ad una dieta povera di grassi saturi vada a migliorare la salute del soggetto, soprattutto dal punto di vista cardiaco. Infatti, mangiare noci quotidianamente abbassa i livelli di colesterolo e la pressione sanguigna.

Noci e microbiota

Uno studio recente, condotto dai ricercatori della Penn State University e pubblicato sul Journal of Nutrition, ha evidenziato come le noci non solo siano uno spuntino gustoso, ma abbiano effetto anche sul microbiota. In particolare, queste favoriscono le colonie di batteri “buoni” dell’intestino che hanno anche una funzione protettiva nei confronti del cuore.

Questo perché le noci sono ricche di acidi grassi polinsaturi, come l’acido α-linolenico, un acido grasso con benefici cardiometabolici. In più, le noci contengono anche composti bioattivi e fibre che possono essere metabolizzati dai batteri intestinali e possono conferire ulteriori benefici a livello cardiovascolare.

Lo studio

I partecipanti

I partecipanti allo studio sono stati scelti tra alcuni volontari, sulla base di alcune caratteristiche. Il candidato ideale doveva avere un’età compresa tra i 30 e i 45 anni, doveva essere in sovrappeso o obeso (IMC: 25.0-39.9 kg/m2), con pressione sanguigna elevata (120-159/80-99 mmHg) e/o aumentato colesterolo LDL (128-177 mg/dL per gli uomini e 121-172 mg/dL per le donne).

L’alimentazione

I partecipanti si sono sottoposti dapprima, per due settimane, ad una dieta standard occidentale e successivamente, in maniera casuale, a tre tipi differenti di dieta per sei settimane. Una dieta a base di noci intere, una dieta contenente acido α-linolenico e acidi grassi polinsaturi, ma priva di noci e una dieta che sostituiva parzialmente l’acido oleico con la stessa quantità di acido α-linolenico contenuta nelle noci, ma in assenza delle stesse. Ciascuna delle tre diete presentava lo stesso apporto di macronutrienti: 48% di carboidrati, 17% di proteine, 35% di grassi e 7% di acidi grassi saturi.

Analisi del microbiota

Per valutare come le differenti diete andassero ad influire sul microbiota, i ricercatori hanno acquisito campioni fecali dei partecipanti. I campioni sono stati prelevati 72 ore prima del termine delle diete a cui si erano sottoposti i partecipanti.

L’importanza delle noci

I risultati ottenuti da questa analisi hanno dimostrato come la dieta a base di noci intere abbia promosso un arricchimento di alcuni batteri intestinali (Figura 2), già in passato, individuati come benefici per l’organismo.

Batteri intestinali che aumentano nella dieta ricca di noci e che sono correlati con i fattori di rischio cardiovascolare
Figura 2 – L’immagine rappresenta la correlazione tra batteri intestinali in una dieta ricca di noci e rischio cardiovascolare. In verde è evidenziata la correlazione positiva, mentre in rosso quella negativa. I quadrati blu indicano i batteri appartenenti al phylum Bacteroidetes, mentre quelli rossi al phylum Firmicutes e la loro grandezza è indice dell’abbondanza dei taxa.

Tra questi, di grande importanza sono i batteri appartenenti al genere Roseburia, associati alla protezione del rivestimento intestinale, ma anche Eubacteria eligens e i batteri del genere Butyricicoccus.

L’aumento di questo tipo di batteri è anche associato alla protezione verso le patologie cardiovascolari. In particolare Eubacterium eligens è inversamente associato all’insorgenza di patologie cardiovascolari, poiché influisce sulla pressione arteriosa e su altri fattori di rischio. Per quanto riguarda la famiglia Lachnospiraceae, a cui appartiene il genere Roseburia, questi batteri sono associati ad un abbassamento della pressione arteriosa, del colesterolo totale e soprattutto di quello non HDL.

L’importanza dell’assunzione delle noci quotidianamente è stata evidenziata anche dal fatto che questi risultati non sono stati riscontrati nei soggetti sottoposti alle due diete prive di noci.

Emanuela Pasculli

Fonti

  • Tindall, Alyssa M., et al. “Walnuts and Vegetable Oils Containing Oleic Acid Differentially Affect the Gut Microbiota and Associations with Cardiovascular Risk Factors: Follow-up of a Randomized, Controlled, Feeding Trial in Adults at Risk for Cardiovascular Disease.” The Journal of Nutrition (2019).
  • “Walnuts Promote Heart Healthy Microbiome” (21 Gennaio 2020). Estrapolato da https://www.genengnews.com/news/walnuts-promote-heart-healthy-microbiome/

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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