Una ricerca guidata da ricercatori belgi dimostra come una proteina della membrana cellulare del batterio intestinale Akkermansia muciniphila possa prevenire lo sviluppo dell’obesità e del diabete mellito di tipo 2.
Obesità e diabete di tipo 2 sono sempre più in crescita tra le patologie del mondo Occidentale. Il cibo spazzatura combinato ad uno stile di vita stressante e privo di attività fisica regolare rappresentano i fattori principali dell’aumento innarrestabile dei casi nei Paesi industrializzati. La comunità scientifica ha fatto mastodontici studi sullo sviluppo di tali patologie e su possibili piani terapeutici per fronteggiarle. In tal senso, un gruppo di ricercatori guidati da Patrice Cani, ricercatore dell ‘Università di Lovuain in Belgio, e da Willem de Vos, professore presso l’Università di Wageningen nei Paesi Bassi, hanno lavorato su un batterio chiamato “Akkermansia muciniphila”.
I ricercatori hanno dimostrato, per la prima volta, che Akkermansia muciniphila può essere cruciale nella lotta contro l’obesità e il diabete di tipo 2, ipotizzandone il suo ruolo chiave nel 2007 e confermando tale ipotesi nel 2013. Fino ad allora, era noto che il diabete di tipo 2 e l’obesità fossero caratterizzate da alterata flora intestinale, infiammazione ed altri disturbi gastroenterici, tuttavia l’esatto meccanismo responsabile di tali patologie era assolutamente sconosciuto.
Nel loro studio del 2013, Patrice Cani ed il suo team hanno isolato Akkermansia muciniphila che rappresenta un batterio molto comune nella flora intestinale dell’uomo. Il team di ricercatori aveva notato che i livelli di questo batterio erano sempre inferiori nei roditori obesi, così iniziarono a somministrare un trattamento a base di Akkermansia muciniphila ai topi con disturbi metabolici. Il risultato è stato straordinariamente inaspettato, con i topi trattati che mostravano una regressione totale di ogni disturbo metabolico.
Ora, i ricercatori hanno deciso di testarlo sugli esseri umani e tali prove sono in corso dal dicembre 2015 nella clinica Saint-Luc dell’Università di Lovuain, dimostrando già una notevole sicurezza come trattamento terapeutico sull’uomo.
Inoltre, in modo del tutto casuale, i ricercatori hanno scoperto che la pastorizzazione ha raddoppiato l’efficacia di Akkermansia muciniphila sulla capacità di ridurre lo sviluppo di massa grassa, insulino-resistenza e dislipidemia nei topi, impedendo così del tutto lo sviluppo di obesità e diabete di tipo 2.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Medicine. Nel tentativo di comprendere perché il batterio si rilevasse più efficace dopo la pastorizzazione, i ricercatori hanno isolato una proteina che si trova sulla membrana esterna del batterio, poiché la pastorizzazione degradava ogni proteina prodotta dal batterio, tranne tale proteina della membrana cellulare chiamata “Amuc_1100“. Così, attraverso l’uso delle tecniche di ingegneria genetica, è stato prodotto dal team di ricercatori una quantità sufficiente di proteina tale da poter avviare un ulteriore studio sui topi. Ed alla fine i risultati hanno mostrato che la proteina Amuc_1100 è risultata efficace in ugual modo a Akkermansia muciniphila pastorizzato nel bloccare il diabete e l’obesità nei topi. Gli autori dello studio dimostrano, infine, che Akkermansia muciniphila mantiene la sua efficacia quando coltivato su un terreno sintetico ed è compatibile, pertanto, con la somministrazione umana.
Nel prossimo futuro, la proteina Amuc_1100 potrebbe aiutare a prevenire il diabete e l’obesità negli esseri umani, e in seguito si potrebbe anche trattare altre condizioni, come ad esempio l’infiammazione dell’intestino causata da stress, alcolismo, malattie del fegato o cancro.
Ancora tutta in salita la strada per la cura definitiva per l’obesità ed il diabete, ma le speranze non mancano e la scienza per fortuna non si ferma!
Giovanni Di Maio (alias Santi Rocca)
Fonti: Nature Medicine , Medical News Today .
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