Una vecchia meteorite e la vita microbica attiva di Marte

Nel 1996, più di 20 anni fa, il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton fece un breve discorso su quella che all’epoca era una scoperta monumentale, una che avrebbe aperto un nuovo campo scientifico, chiamato astrobiologia.

Lo scetticismo e l’astrobiologia

Gli scienziati della NASA avevano detto che, incorporati in un meteorite marziano, potevano esserci prove di un possibile segno di vita: una roccia marziana con strutture stranamente simili a una primitiva forma di vita batterica.

Era la prima volta che la vita extraterrestre veniva presa sul serio da un presidente, e sebbene ciò causasse molte discussioni in tutto il mondo, molti nella comunità scientifica rimasero scettici.

È una controversia scientifica che persiste fino ad oggi. Dopo anni di ricerche inconcludenti, il meteorite più discusso nella storia potrebbe avere qualche nuova competizione.

La vita esclama: “C’è nessuno?

Alcuni ricercatori ungheresi affermano di aver trovato un secondo meteorite marziano che contiene anche possibili fossili organici. Scoperto alla fine degli anni ’70 dalla stessa regione dell’Antartide, anch’esso potrebbe iniziare una lunga battaglia per la possibilità di vivere su altri pianeti.

Ufficialmente chiamato ALH-77005, questo particolare meteorite marziano mostra caratteristiche che ricordano stranamente i batteri ferro-ossidanti, comprese le strutture sferiche e filiformi, una possibile firma dei microbi mineralizzati e la loro alterazione della roccia.

Figura 1 – Sottile fetta del meteorite in luce polarizzata. Immagine: Gyollai et al.

Secondo gli autori nel loro articolo queste caratteristiche “si adattano bene a cinque livelli gerarchici (isotopi, elementi, molecole, minerali e texture) con complesse caratteristiche di biogenicità terrestre e risultati anche su altre meteoriti“.

Utilizzando la microscopia ottica e i dati sugli isotopi del carbonio, il team ha quindi raggiunto una conclusione straordinaria. Ora stanno proponendo che un tempo i batteri marziani vivessero in questo meteorite, un segno che la vita, anche nella sua dimensione più piccola, sarebbe possibile sul Pianeta Rosso, almeno in passato.

E se l’indizio non fosse sufficiente?

Sapendo quello che sappiamo oggi, gli scienziati sono in gran parte d’accordo sul fatto che attualmente non ci sono prove certe della vita su Marte. Tuttavia, la NASA continua a valutare se questo pianeta potrebbe essere stato in grado di sostenere una vita microbica molto tempo fa.

Questi meteoriti sono alcuni degli unici indizi che abbiamo, ma mentre non c’è dubbio che essi provengano da Marte, c’è molta più contesa quando si tratta di interpretare effettivamente le loro strutture.

Per quanto questi resti possano sembrare batteri, la verità è che in realtà non possono avere origine dalla vita, e in realtà provare che lo facevano è estremamente difficile, se non impossibile.

In quanto tali, molti scienziati hanno avvertito che la semplice presenza di strutture a forma di batteri non è sufficiente a dare evidenza di qualcosa.

Quante prove servono per affermare “C’è Vita!” ?

Dopo che il primo meteorite marziano fu sospettato di vita, James William Schopf, un eminente paleontologo ed esperto di forme di vita primitiva, disse che mentre la ricerca era solida, avrebbe anche bisogno di vedere “prove di pareti cellulari (che tengono separati i batteri vivi dai loro dintorni), evidenza di riproduzione (forme batteriche che si dividono o germogliano), evidenza di crescita e evidenza di colonie di cellule“.

Una gamma di prove impossibili da ottenere!

In breve, nessuna di queste scoperte è una prova conclusiva della vita su Marte. Invece, è più accurato dire che questa evidenza superficiale è più coerente con la possibilità di una precedente vita su Marte.

Nelle parole del presidente Clinton, tanti anni fa: “Come tutte le scoperte, questa dovrebbe essere esaminata, nel dettaglio, e dovrebbe essere confermata da altri scienziati“.

Alice Marcantonio

Fonte: Ildikó Gyollai, et al. Mineralized biosignatures in ALH-77005 Shergottite – Clues to Martian Life? Open Astronomy, Volume 28, issue 1. 2019-04-03.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino, creatore ed amministratore di Microbiologia Italia, primo sito di divulgazione microbiologica in Italia. Sono laureato in biologia e molto appassionato di tecnologia, cinema, scienza e fantascienza. Sono Siciliano ma vivo e lavoro in Basilicata come analista di laboratorio microbiologico presso una nota azienda farmaceutica. Ho creato il portale di Microbiologia Italia per condividere conoscenza ed informazioni a chiunque fosse interessato a questa bellissima scienza. Potete trovare tutti i miei contatti al seguente link: https://linktr.ee/fcentorrino.

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