La storia straordinaria di Vanilla, una scimpanzé che ha trascorso ben 29 anni della sua vita in un laboratorio, ha emozionato profondamente il pubblico di tutto il mondo. L’atteso momento in cui Vanilla ha potuto finalmente ammirare il cielo per la prima volta ha suscitato una combinazione di gioia, meraviglia e tristezza per gli anni trascorsi in prigionia. In questo articolo, esploreremo il sorprendente viaggio di Vanilla verso la libertà e la sua nuova vita nel santuario Save the Chimps di Fort Pierce, situato in Florida.
Il lungo periodo della Scimpanzè Vanilla nel laboratorio LEMSIP
Vanilla è soltanto uno dei tanti primati che hanno subito l’atroce destino di essere sfruttati a fini scientifici presso il Laboratorio di medicina sperimentale e chirurgia nei primati (LEMSIP), ubicato a Tuxedo, New York. La sua storia inizia nel 1995, quando è nata in cattività. Sin da subito, è stata separata dalla madre poiché l’istinto materno avrebbe interferito con gli esperimenti previsti per lei. Durante i lunghi anni trascorsi nel laboratorio, Vanilla è stata costretta a vivere in una gabbia angusta, privata del contatto con il mondo esterno e costretta a passare le giornate davanti a una televisione come unica forma di distrazione.
La fine di un incubo: Vanilla scopre la libertà
Negli anni ’90, il LEMSIP era specializzato principalmente nella ricerca sull’HIV e sull’epatite. Vanilla rappresentava una delle ultime scimpanzé che avrebbero potuto essere utilizzate come cavie per esperimenti scientifici. I ricercatori prelevavano loro il sangue e praticavano biopsie, sottoponendole a varie malattie. Tuttavia, non è chiaro se Vanilla sia mai stata infettata durante questi esperimenti. Nonostante le difficoltà affrontate e il dolore subito, Vanilla è stata fortunata ad essere salvata e trasferita presso il santuario Save the Chimps di Fort Pierce, in Florida.
L’estasi della libertà per la Scimpanzè Vanilla
Dan Mathews, direttore degli eventi e progetti speciali del santuario, ha testimoniato l’estasi di Vanilla nel trovare improvvisamente la libertà. Questo momento epocale è stato impresso negli occhi di Vanilla, che ha sperimentato per la prima volta la sensazione di spazi aperti e di ammirare il cielo. È difficile immaginare le emozioni che ha provato. Dopo quasi tre decenni trascorsi rinchiusa in uno spazio angusto, finalmente libera di esplorare un ambiente più ampio. L’abbraccio caloroso di Dwight, il maschio alfa del gruppo, ha ulteriormente sottolineato l’importanza di questa libertà ritrovata per Vanilla.

Una vita oltre le sbarre
Benché il santuario Save the Chimps non possa offrire all’intrepida Vanilla l’habitat naturale in cui avrebbe dovuto vivere, rappresenta comunque un significativo miglioramento rispetto alla prigionia del laboratorio. Vanilla trascorrerà il resto della sua vita presso il santuario, in compagnia di altri 18 primati. Pur non potendo vivere la vita selvaggia che le spettava, Vanilla ora ha la possibilità di trascorrere il suo tempo prendendo il sole e godendosi la compagnia dei suoi simili. Questo rifugio rappresenta una tappa fondamentale nel suo percorso verso la rinascita e il recupero.
Conclusione
La straordinaria storia di Vanilla, la scimpanzé che ha trascorso 29 anni in laboratorio prima di poter finalmente ammirare il cielo. Ha toccato il cuore di molte persone in tutto il mondo. Questo caso ha evidenziato l’importanza cruciale di considerare il benessere degli animali utilizzati per la ricerca scientifica. L’esperienza di Vanilla dimostra quanto sia fondamentale promuovere pratiche etiche nella ricerca medica. Bisogna garantire agli animali un trattamento rispettoso e offrendo loro la possibilità di vivere una vita dignitosa. Ci auguriamo che la storia di Vanilla sensibilizzi l’opinione pubblica sull’importanza di proteggere e rispettare gli animali che condividono il nostro pianeta.
Fonti
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