Squali pericolosi nel Mediterraneo, dobbiamo davvero preoccuparci?

Ogni anno nei nostri mari vengono avvistati squali di diverse specie, e questo crea sempre un grande allarmismo nella popolazione, ma è davvero così strano trovare uno squalo nel Mediterraneo?

Le probabilità di incontrare uno squalo

Nel Mediterraneo esistono numerose specie di squali, ma la grande maggioranza di queste abita in acque molto profonde, ed è estremamente difficile incontrarne uno. Molte specie di squalo, soprattutto nel Mediterraneo, inoltre, stanno diventando sempre più rare. Sono molti i fattori che possono portare una specie ad essere a rischio di estinzione, ma tra le più importanti ci sono la pesca con reti, che causa la distruzione di molti habitat marini e numerose catture accidentali; il riscaldamento delle acque e l’inquinamento. Dunque, non solo è estremamente improbabile trovarsi davanti ad uno squalo quando siamo in vacanza al mare, ma siamo inoltre molto spesso noi a causare danni a questi animali, e non viceversa.

Squali del Mediterraneo a rischio di estinzione
Figura 1 – Squali del Mediterraneo a rischio di estinzione. [Fonte: https://geagency.it/]

Gli squali sono davvero pericolosi?

Nonostante l’immaginario comune, le morti causate dagli squali in tutto il mondo sono soltanto in media 5 all’anno, questo perché in realtà non si tratta di animali pericolosi. Ci sono due motivi principali per cui uno squalo può avvicinarsi ad un essere umano.

Il motivo più comune, e anche quello più innocuo, è pura curiosità. La maggior parte delle volte che uno squalo va incontro ad un essere umano, infatti, non lo fa per attaccare, bensì per osservare. Gli squali sono i predatori all’apice della rete trofica marina, perciò in natura non hanno niente da temere, dunque non hanno paura di niente. Quando vedono un animale grande e che non hanno mai visto prima, come un essere umano, gli squali infatti sono curiosi e si avvicinano, a differenza di altri pesci più piccoli, che invece scappano in quanto sono abituati ad essere predati.

Free diver con squalo
Figura 2 – Free diver con squalo. [Fonte: https://www.socialnews.it/]

La seconda motivazione per cui uno squalo può avvicinarsi ad un umano è invece la causa dei numerosi incidenti con i surfisti. Gli squali hanno una pessima vista, infatti l’organo di senso che utilizzano maggiormente sono le ampolle del Lorenzini che presentano sul muso. Per questo motivo, molto spesso gli squali possono scambiare i surfisti per delle foche o dei leoni di mare, che sono le loro prede preferite. Nella maggior parte dei casi, infatti, gli squali mordono soltanto una volta, prima di capire che non si tratta della loro carne preferita. Tuttavia, a causa della potenza delle mandibole di questi animali, un singolo morso può sfortunatamente risultare fatale o avere comunque conseguenze molto gravi.

Visione dal basso di un leone di mare e di un surfista
Figura 3 – Visione dal basso di un leone di mare e di un surfista. [Fonte: https://thesocietypages.org/]

Le specie di squalo più pericolose del Mediterraneo

Tra gli squali più comuni nel Mediterraneo troviamo soprattutto specie innocue, come lo squalo blu, gli squali nutrice o gli squali martello. Delle oltre 50 specie di squalo che abitano i nostri mari sono presenti tuttavia anche 15 specie che, in certe condizioni, sono considerate potenzialmente pericolose per l’uomo.

Squalo bianco (Charcarodon carcharias)

Lo squalo bianco è quello più temuto dal pubblico, soprattutto grazie al suo ruolo da protagonista nel famoso film “Lo Squalo” di Steven Spielberg, alle sue grandi dimensioni ed al suo aspetto non molto amichevole. Tuttavia, è estremamente raro che uno di questi esemplari attacchi l’uomo, in quanto non è una delle sue prede predilette. Inoltre è molto difficile incontrarne uno in acque temperate come quelle del Mediterraneo, in quanto si trovano principalmente in ambienti tropicali e subtropicali. Gli squali bianchi appartengono alla famiglia dei Lamnidi, e si spostano nel Mediterraneo principalmente per riprodursi, perciò gli attacchi ad esseri umani nei nostri mari sono pressoché inesistenti.

Squalo bianco
Figura 4 – Squalo bianco. [Fonte: https://www.gqitalia.it/]

Squalo mako (Isurus oxyrinchus)

Questa estate la presenza di questi magnifici animali ci è stata ricordata dall’esilarante video di alcuni pescatori sul litorale Toscano, in provincia di Livorno, che hanno avvistato un esemplare di grandi dimensioni. Dal video non è semplice identificare con precisione la specie, quello che è certo è che si tratti di una specie appartenente alla famiglia dei Lamnidi, come il bianco o il mako. Lo squalo mako, anch’esso appartenente alla famiglia dei Lamnidi, è uno dei più temuti al mondo. Si tratta infatti di uno degli squali più veloci ed aggressivi che esistano, ma fortunatamente non è molto comune incontrarli in mari temperati come il Mediterraneo. Gli squali mako si riconoscono grazie al loro corpo affusolato, ai grandi occhi e ai numerosi denti affilati.

Squalo mako
Figura 5 – Squalo mako. [Fonte: https://initalia.virgilio.it/]

Squalo martello (Sphyrnidae)

Gli squali martello sono i più facili da riconoscere grazie alla caratteristica forma della loro testa. La famiglia Sphyrinidae comprende ben 9 specie di squali martello , tutte con la testa “schiacciata”, la cui funzione non è ancora ben conosciuta. Tra queste, la specie più aggressiva è lo squalo martello maggiore, che però abita in acque più calde vicino all’Africa. Nel Mediterraneo è stato avvistato soprattutto lo squalo martello comune, ritenuto meno pericoloso del cugino africano, ma comunque temuto.

Squalo martello
Figura 6 – Squalo martello. [Fonte: https://www.innaturale.com/]

Cosa fare se incontriamo uno squalo

Nonostante incontrare uno squalo nel Mediterraneo sia improbabile, non è impossibile, perciò è bene sapere come dobbiamo comportarci se ci ritroviamo di fronte ad un esemplare pericoloso. Innanzitutto è importante mantenere la calma e cercare di uscire dall’acqua senza fare rumori o movimenti bruschi. Se siete in gruppo, cercate di stare vicini e di non dare le spalle all’animale. Ricordate comunque sempre che è molto difficile che uno squalo ci attacchi se non si sente minacciato, ma in caso questo succeda basterà cercare di disorientare l’animale puntando ai suoi punti deboli, ovvero il muso e le branchie. Comunque sia, stiate sempre sereni, perché le probabilità che questo succeda sono pressoché nulle.

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Adele Battini

Sono un neolaureato di Scienze Biologiche presso l’Università Degli Studi di Milano-Bicocca. Mi occupo principalmente di conservazione ed ecologia marina, con un particolare interesse per gli invertebrati e gli ecosistemi marini tropicali.

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