Apparato tegumentario: tutte le caratteristiche e funzioni

Funzioni dell’apparato tegumentario

Sebbene siamo preoccupati solo del suo aspetto, l’apparato tegumentario svolge molteplici funzioni fondamentali. Innanzitutto, tale apparato rappresenta il confine tra il corpo e l’ambiente esterno ed il mezzo che, separandoci da esso, ci consente di interagirci.

Specificamente, le principali funzioni dell’apparato tegumentario sono:

  • Protezione. La cute rappresenta il rivestimento del corpo. In particolare, essa riduce gli effetti negativi e dannosi delle radiazioni ultraviolette;
  • Sensibilità. Difatti, tale apparato possiede si distingue per essere caratterizzato dalla presenza di recettori sensoriali in grado di rilevare calore, freddo, tatto, pressione e dolore;
  • Regolazione della temperatura. La temperatura corporea è regolata grazie al controllo della circolazione sanguigna attraverso la pelle e la regolazione dell’attività delle ghiandole sudoripare;
  • Produzione di vitamina D. Quando esposta a radiazioni ultraviolette, la cute produce una molecola che può essere trasformata in vitamina D, un fattore importante nella regolazione dell’omeostasi del calcio;
  • Escrezione. Prodotti di scarto vengono eliminati tramite la cute e mediante l’escrezione delle ghiandole annesse.

Com’è formato l’apparato tegumentario?

Cute

La cute è formata da due strati di tessuto, il derma e l’epidermide.

Apparato tegumentario Cute e tessuto sottocutaneo dell'apparato tegumentario
Figura 1 – Cute e tessuto sottocutaneo dell’apparato tegumentario [Fonte: legacy.bd.com]

In particolare, l’epidermide è lo strato più superficiale della cute. Esso è composto da tessuto epiteliale squamoso stratificato. Inoltre, resiste alle abrasioni cutanee e riduce la perdita di acqua che si verifica attraverso la cute. Mentre, al di sotto di esso si trova il derma, costituito da tessuto connettivo. Esso è responsabile della maggior parte della consistenza strutturale della cute.

Inoltre, la cute poggia sul tessuto sottocutaneo, o ipoderma, che rappresenta uno strato di tessuto connettivale lasso distinto da abbondanti depositi di tessuto adiposo che fornisce riserve energetiche, isolamento e protezione; in più, i vasi sanguigni ed i nervi del tessuto sottocutaneo tendono a rifornire il derma.

Epidermide

L’epidermide è costituita da epitelio squamoso stratificato ed è separata dal derma tramite una membrana basale. Essa non è spessa come il derma e non contiene vasi sanguigni. Le cellule vitali dell’epidermide ricevono nutrienti ed eliminano ed eliminano prodotti di scarto per diffusione di sostanze tra l’epidermide stessa ed i capillari del derma.

Apparato tegumentario Epidermide, derma ed ipoderma dell'apparato tegumentario
Figura 2 – Epidermide, derma ed ipoderma dell’apparato tegumentario [Fonte: www.ialugencalm.swiss]

Nello specifico, l’epidermide è composta da diversi tipi cellulari:

  1. cheratinociti, il tipo cellulare più abbondante. In particolare, essi sono così chiamati poiché producono una proteina denominata cheratina, che rende le cellule più resistenti. Difatti, grazie alla loro resistenza, i cheratinociti conferiscono all’epidermide la capacità di di resistere alle abrasioni e di ridurre la perdita di acqua;
  2. melanociti, che contribuiscono alla colorazione ed alla pigmentazione della pelle;
  3. cellule di Langerhans, elementi del sistema immunitario cutaneo;
  4. cellule di Merkel, cellule epidermiche innervate da sottili terminazioni nervose sensibili al tatto ed a modeste variazioni di pressione sulla superficie della cute.

In particolare, i cheratinociti della cute vengono eliminati di continuo a livello superficiale, ma sono sostituiti da altre cellule provenienti dagli strati più profondi. Specificamente, nuovi cheratinociti sono prodotti dalle cellule staminali e vanno incontro a mitosi nello strato più profondo dell’epidermide. Nuove cellule, appena formate, spingono quelle più vecchie verso la superficie esterna, da dove, difatti, saranno eliminate. Nello specifico, le cellule più esterne di questa struttura stratificata svolgono un ruolo protettivo nei confronti degli elementi cellulari sottostanti, mentre quelle profonde, replicandosi, sostituiscono quelle perdute dalla superficie.

Processo di cheratinizzazione dell’apparato tegumentario

Durante il processo di migrazione degli strati epidermici più profondi a quelli superficiali, le cellule cambiano forma e composizione chimica , tramite un processo detto cheratinizzazione, ovvero l’accumulo di cheratina nelle cellule.

In particolare, la cheratinizzazione è un processo grazie al quale le cellule destinate a desquamare muoiono e costituiscono uno strato esterno resistente alle abrasioni ed una barriera semi-permeabile. Lo studio di tale processo è importante perché molte patologie cutanee sono causate da sue alterazioni. Per esempio, nella psoriasi vengono desquamate grosse scaglie di tessuto epidermico.

Inoltre, parliamo di un processo graduale e progressivo, che coinvolge tutta l’epidermide. Tuttavia possono essere riconosciuti diversi stadi di transizione nel ricambio cellulare. Sulla base di questi stadi, l’epidermide può essere suddiviso in regioni, o strati, che, partendo dal più profondo sono: basale, spinoso, granuloso, lucido e corneo. Sia il numero che lo spessore dei diversi strati dell’epidermide può variare in rapporto alle diverse regioni del corpo.

Strati dell'epidermide dell'apparato tegumentario
Figura 3 – Strati dell’epidermide dell’apparato tegumentario [Fonte: medicinaonline.co]

Derma

Il derma è costituito da tessuto connettivo. In particolare, le cellule del derma sono rappresentate da fibroblasti, scarsi adipociti e macrofagi.

Specificamente, le fibre del derma sono prevalentemente di natura collagenica, sebbene siano presenti fibre elastiche e reticolari. Inoltre, i vasi sanguigni presenti consentono l’apporto di nutrienti e lo scambio di prodotti di scarto alle cellule del derma ed a quelle dell’epidermide. Tale sistema vascolare contribuisce alla termoregolazione. Nel derma si trovano anche terminazioni nervose, follicoli piliferi, cellule muscolari lisce, ghiandole e vasi linfatici.

Inoltre, il derma è diviso in due strati: quello reticolare, più profondo e quello papillare, più superficiale. In particolare, lo strato papillare deve il proprio nome ad alcune propaggini chiamate papille dermiche, che si estendono verso l’epidermide. Lo strato è costituito da tessuto connettivo lasso con fibre sottili disposte irregolarmente. Anche tale strato contiene vasi sanguigni che irrorano l’epidermide. Mentre, lo strato reticolare, costituito da tessuto connettivo irregolare denso, è lo strato principale del derma. Si continua con il tessuto sottocutaneo attraverso interdigitazioni di fibre organizzate in maniera irregolare, che resistono alla tensione multidirezionale.

In particolare, le fibre elastiche e di collagene sono orientate più in alcune direzioni che in altre, formando cosiddette linee di clivaggio cutanee. La conoscenza delle direzioni di tali linee è importante perché un’incisione parallela ad esse ha meno possibilità di ripararsi rispetto ad un’incisione trasversale. Inoltre, lo sviluppo di infezioni e la formazione di tessuto cicatrizale si riducono quando i margini sono ravvicinati. Se la cute è tesa oltre misura il derma può rompersi e far intravedere tali linee attraverso l’epidermide.

Smagliature
Figura 4 – Smagliature [Fonte: salutebenessere.vi.it]

Queste linee di tessuto cicatrizale sono dette strie o smagliature e, in genere, sono visibili sull’addome e sul seno delle donne gravide o sulla cute di atleti che hanno aumentato velocemente la massa muscolare tramite sollevamento pesi.

Tessuto sottocutaneo

Al di sotto della cute c’è il tessuto sottocutaneo o ipoderma che mette in connessione la cute stessa con il tessuto osseo e muscolare.

Esso fornisce un apporto trofico vascolare e nervoso alla cute. Nello specifico, si distingue per essere caratterizzato da tessuto connettivo lasso, contenente collagene e fibre di elastina, una popolazione cellulare di fibroblasti, adipociti e macrofagi.

In particolare, circa la metà dei lipidi immagazzinati nell’organismo è localizzata a tale livello, dove funge da isolante, da protezione e da fonte energetica. Difatti, il tessuto sottocutaneo può essere utilizzato per stimare il grasso corporeo totale. A questo scopo, la cute viene piegata in determinate aree e si misura lo spessore della piega cutanea e del tessuto cutaneo sottostante. Maggiore è la piega cutanea, maggiore sarà la quantità di grasso corporeo.

Apparato tegumentario Accumulo adiposo
Figura 5 – Accumulo adiposo [Fonte: fullfarma.it]

Giovanna Spinosa

Fonti

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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