Ciclo mestruale: fasi, durata e influenze

Con il termine “ciclo mestruale” ci si riferisce alla sequenza di cambiamenti periodici, o meglio ciclici, a cui va incontro l’apparato riproduttivo femminile, in particolare l’utero e le ovaie. E’ un processo fisiologico che ha lo scopo di preparare il corpo per una gravidanza: cambiano infatti le pareti dell’utero e si ha la produzione di ovociti.

È quindi scorretto parlare di “ciclo mestruale” e mestruazioni come se fossero la stessa cosa: il flusso mestruale è solamente una fase dell’intero processo.

Il ciclo mestruale è parte di ciascuna donna in età fertile, che inizia con il menarca ovvero con la prima mestruazione. L’età delle prime mestruazioni è estremamente variabile, può cambiare di molto da persona a persona. In genere, il menarca arriva fra i 10 e i 16 anni, in media attorno ai 12 anni. Possono esserci casi in cui compare anche a 8 anni, si parla in questi casi di pubertà precoce, come altri in cui arriva oltre i 16 anni. È un processo molto soggettivo, influenzato non solo dai livelli ormonali, ma anche dall’ambiente in cui si vive, dalla dieta, dal peso corporeo, dall’attività fisica e da fattori emozionali e psicologici.

Il ciclo mestruale dura in media 28 giorni, inizia con il primo giorno di mestruazione e termina con il giorno precedente la successiva. La durata di 28 giorni è tuttavia indicativa, può infatti oscillare dai 21 ai 35 giorni. Nei primi mesi il ciclo può avere una durata variabile, ma nel tempo tende a stabilizzarsi e ad essere costante.

Le fasi del ciclo mestruale

Il ciclo mestruale è un meccanismo regolato da interazioni ormonali molto complesse, che coinvolgono i due ormoni sessuali femminili (estrogeno e progesterone) e gli ormoni luteinizzante (LH) e follicolo-stimolante (FSH).

Le fasi del ciclo mestruale sono 3 (Figura 1):

  • fase follicolare
  • fase ovulatoria
  • fase luteale
Fasi del ciclo mestruale
Figura 1 – Fasi del ciclo mestruale [Fonte: giuliacalandrafitnesscoach.it]

Fase follicolare

Chiamata anche fase proliferativa o preovulatoria, rappresenta la prima fase del ciclo mestruale ed inizia con il primo giorno di mestruo, a seguito del rilascio dell’ormone FSH. In questo periodo si ha la crescita dei follicoli ovarici (Figura 2), cioè di quelle strutture composte da cellule follicolari con all’interno l’ovocita che secernono ormoni per la sua maturazione. Con il passare dei giorni aumentano i livelli di estrogeni, per effetto dei quali l’endometrio si ispessisce preparandosi ad una eventuale gravidanza. Questo stadio termina con la maturazione di un follicolo (detto dominante) e il rilascio dell’ovocita; tutti gli altri follicoli iniziano invece a degenerare.

La sua durata non è uguale per tutte le donne, anzi rappresenta il periodo con più variabilità e va dai 10 giorni alle 3 settimane.

Fase ovulatoria

È la fase centrale del ciclo mestruale in cui avviene l’ovulazione, che inizia con il picco dell’ormone LH che induce l’espulsione dell’ovocita dal follicolo, rendendo possibile la fecondazione. Ha una durata molto breve, pari a circa 16-32 ore e termina con il rilascio dell’ovocita, cioè dopo 16-24 ore il picco di LH. La finestra temporale in cui la cellula può essere fecondata è brevissima, al massimo di 12 ore. Tuttavia, il periodo considerato fertile per una donna è solitamente più lungo, pari a circa 5-6 giorni. Questo perchè gli spermatozoi sopravvivono molto di più dell’ovocita (3-5 giorni), per cui un rapporto sessuale avvenuto anche 3 o 4 giorni prima dell’ovulazione può portare alla fecondazione. A seguito del picco di LH e il rilascio dell’ovulo, la sintesi degli estrogeni inizia a diminuire.

Fase luteale

Terza e ultima fase del ciclo mestruale, è detta anche fase progestinica in quanto le cellule del follicolo dopo il rilascio dell’ovulo si trasformano in cellule luteali formando quello che è chiamato corpo luteo. Questa struttura produce quantità crescenti di progesterone, che stimolano ulteriormente l’endometrio a prepararsi a un’eventuale gravidanza. Il progesterone induce anche l’addensamento del muco cervicale impedendo l’ingresso di spermatozoi e batteri nell’utero.

Il corpo luteo sopravvive per 12 giorni: se l’ovocita non è stato fecondato o non si è impiantato, il corpo luteo degenera spontaneamente. Ne consegue un calo degli ormoni estrogeni e progesterone. Anche il tessuto endometriale, il cui mantenimento dipende dalla presenza di progesterone, inizia a cambiare. I vasi sanguigni subiscono una contrazione, e le cellule endometriali senza nutrienti e ossigeno degenerano. Dopo circa 14 giorni dall’ovulazione ha avvio la desquamazione dello strato superficiale dell’endometrio e quindi la mestruazione.

Sviluppo e maturazione del follicolo ovarico
Figura 2 – Sviluppo e maturazione del follicolo ovarico [Fonte: bgsalute.it]

Alterazioni del ciclo mestruale

Le fini e articolate interazioni ormonali che controllano il ciclo ormonale, determinano non solo la sua durata, ma anche la sua frequenza, l’entità delle perdite e la sintomatologia associata, sia essa fisica che psicologica.

Durante l’età riproduttiva, il flusso mestruale può subire delle anomalie ed essere ad esempio troppo abbondante o scarso, può durare per troppo tempo o presentarsi in tempi troppo ravvicinati o più lontani. Solitamente queste alterazioni sono più frequenti nei primi mesi della pubertà e/o quando ci si avvicina alla menopausa.

Le principali alterazioni mestruali includono:

  • variazioni quantitative: flusso scarso (ipomenorrea), abbondante (ipermenorrea), di lunga durata (menorragia);
  • variazioni di ritmo: assenza di mestruazioni (amenorrea), in ritardo (oligomenorrea), in anticipo (polimenorrea);
  • perdite anomale: abbondanti e protratte tra due mestruazioni consecutive (metrorragia).

Sintomi e complicanze

I sintomi con cui si presentano le mestruazioni sono dipendenti dal proprio stato ormonale, oltre che da una serie di fattori genetici e ambientali. Variano estremamente da donna a donna, e per una stessa donna cambiano nel corso della vita, addirittura di mese in mese.

Generalmente questi includono:

  • crampi mestruali
  • mal di testa
  • mal di schiena a livello lombare
  • tensione mammaria e dolore
  • irritabilità
  • nausea
  • comparsa di brufoli
  • stanchezza
  • gonfiore alle caviglie
  • difficoltà di concentrazione
  • alterazione del sonno
  • crisi di pianto
  • attacchi di fame

Quando questi sintomi ricorrono per almeno 3 cicli consecutivi, e nello specifico un sintomo fisico con un sintomo emotivi si ripresentano puntualmente una settimana prima del ciclo e si risolvono con l’arrivo del ciclo mestruale si parla di sindrome premestruale (PMS).

Le alterazioni ormonali e le perdite mestruali abbondanti possono talvolta portare all’insorgere di complicanze maggiori. Gli ormoni ad esempio alterano il pH della mucosa vaginale facilitando lo sviluppo di vaginosi batteriche o di infezioni da Candida, o favorire anche l’insorgenza cistiti. In caso di mestruazioni abbondanti non è raro invece sviluppare carenza di ferro e andare incontro ad anemia sideropenica.

In sintesi, il ciclo mestruale è un processo fisiologico complesso che coinvolge molte parti del corpo e che varia da donna a donna. Conoscere il proprio ciclo e i sintomi associati può aiutare a prevedere e gestire questi cambiamenti, oltre che a viverli meglio.

Fonti

  • Mihm M, et al. The normal menstrual cycle in women. Anim Reprod Sci. 2011; 124:229-36
  • Foster C & Al-Zubeidi H. Menstrual Irregularities. Pediatr Ann. 2018; 47:e23-e28
  • Rees MC & Turnbull AC. Menstrual disorders – an overview. Baillieres Clin Obstet Gynaecol. 1989; 3:217-26

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