Biografia
“Con il supporto di una famiglia amorevole, degli amici stretti e di colleghi brillanti, sono stato fortunato abbastanza da portare a compimento il mio obiettivo di capire e scoprire. Mi sento particolarmente onorato in quanto mi considero essenzialmente un chimico. Tuttavia, sono ancora più gratificato ed entusiasta del fatto che questo premio dimostra quanto i chimici e gli altri scienziati non facciano solo un lavoro di routine, ma che, quando applicati, i loro progetti e le loro scoperte possono portare benefici di enorme portata per le persone”. (Satoshi Omura)
Satoshi Ōmura (12 Luglio 1935, figura 1) è un medico e biochimico giapponese, professore emerito all’università Kitasato di Tokyo e docente all’università privata Wesleyan di Middletown, Connecticut, negli Stati Uniti. E’ un ricercatore di fama mondiale, uno dei massimi esperti del suo settore e il 5 Ottobre del 2015 fa questo discorso, il più importante della sua carriera accademica; quello dei ringraziamenti per il premio Nobel per la Medicina appena ricevuto.
Un discorso esemplare, per qualsiasi scienziato e non solo per lui, fresco vincitore del prestigioso premio insieme a WIlliam Cecil Campbell, biologo irlandese, e Tu Youyou, chimica cinese, considerata la più grande esperta di malaria nel mondo.
Il loro merito? Quello di aver scoperto delle sostanze chimiche, prodotte da diversi microrganismi, che sono in grado di combattere alcune tra le più letali malattie nell’uomo; in questo caso, due diverse molecole utilizzate per sconfiggere l’oncocercosi e la malaria.
Focus: composti del gruppo avermectina
Satoshi, nel corso della sua carriera, ha scoperto che alcuni microrganismi sono in grado di produrre delle molecole utilizzabili come base per la produzione di farmaci.
Tra queste troviamo i composti del gruppo “avermectina”, che comprendono l’ivermectina (Figura 2), la molecola valsa il premio Nobel allo scienziato giapponese. Il farmaco sviluppato è stato usato per curare l’oncocercosi o “malattia fluviale”, una parassitosi gravemente invalidante che porta a cecità e altri sintomi neurologici, soprattutto nell’infanzia. L’OMS ha ipotizzato che questa malattia abbia portato a cecità oltre 3 milioni di persone nel mondo.
A causare questa malattia è un parassita, l’Onchocerca volvulus, un nematode “trasportato” dalle mosche.
Satoshi individuò la molecola alla base di questo farmaco all’interno del batterio Streptomyces avermitilis, ampiamente diffuso nel suolo. Una volta prelevato nel terreno, ne coltivò diversi ceppi, da uno dei quali il collega William C. Campbell estrasse l’ivermectina.
L’ivermectina risulta essere un ottimo antiparassitario grazie alla sua capacità di aumentare la permeabilità della membrana cellulare, che porta a paralisi e morte delle cellule bersaglio, quelle nervose e muscolari.
Omura scoprì diverse sostanze di questo genere. Alcuni di questi derivati vengono utilizzati nella medicina veterinaria, altri in agricoltura come come insetticidi e acaricidi. L’ivermectina altro non è che una molecola appartenente ad una famiglia più grande. Il suo ampio utilizzo in medicina è stato possibile grazie alla sua grande efficacia e scarsa tossicità.
Contributo scientifico
Durante la sua carriera di ricercatore, Omura ha individuato oltre 480 composti presenti in diversi microrganismi, contribuendo allo sviluppo di 25 farmaci, di diversa cinetica, impiegati per lo più come antibiotici, antiparassitari ed insetticidi.
Ultimamente, anche gli scienziati che si occupano della ricerca contro il cancro hanno rivolto l’attenzione verso le sue scoperte. Queste diverse sostanze, infatti, convergono in diverse classi di farmaci che possono svolgere funzioni differenti, come gli inibitori delle protein chinasi, della farnesil-transferasi o del proteasoma, già ampiamente utilizzati come chemioterapici.
Riconoscimenti
Satoshi nel corso della sua carriera ha ricevuto decine di premi e riconoscimenti in tutto il mondo, di cui il già menzionato premio Nobel è solo l’ultimo in ordine di tempo.
Tra le decine, vale la pena riportare il premio bunka kōrōsha, traducibile con “Persona dai meriti culturali”, una delle più importanti onorificenze in Giappone, che viene assegnata ogni anno a chi si contraddistingue per il suo grande contributo a livello culturale e sociale.
Uno scultore del Burkina Faso ha prodotto una statua in suo onore, esposta all’università Kitasato. Una replica è stata invece posizionata davanti alla sede dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.