Scritto nelle ossa: l’antropologia forense

L’antropologia dal greco ἄνθρωπος ànthropos “uomo” e λόγος, lògos “discorso, dottrina” è letteralmente lo “studio dell’uomo”. Questa disciplina studia vari aspetti dell’umanità che spaziano tra la biologia, la storia evolutiva, l’archeologia, la società e la cultura. L’antropologia forense è un settore dell’antropologia biologica che trova applicazione in contesti legali ed è definita come lo studio scientifico dei resti scheletrici umani, con lo scopo di identificazione. Gli antropologi forensi sfruttano i principi biologici alla base della crescita, dello sviluppo, della degenerazione e della diversità scheletrica per ricavare numerose informazioni come ad esempio sesso, età alla morte. Queste quattro componenti vanno a definire il cosiddetto profilo biologico dell’individuo.

Nel momento in cui un antropologo forense viene contattato per esaminare dei resti umani si trova prima di tutto a dover rispondere ad alcune domande:

  • Le ossa che sono state ritrovate appartengono all’uomo o sono resti animali?
  • Quanti individui sono presenti? Infatti capita spesso che l’antropologo si trovi di fronte a una situazione di resti misti, basti pensare per esempio alle fosse comuni.

Come fanno gli antropologi forensi a determinare il sesso di un individuo?

La capacità di distinguere gli scheletri femminili e maschili si deve al dimorfismo sessuale, ovvero alle differenze morfologiche che si possono osservare tra gli scheletri appartenenti ai due sessi. Le differenze nello scheletro diventano considerevoli all’età di circa 17-18 anni e, per questo motivo, la determinazione del sesso risulta più facile negli adulti e più difficile nei non-adulti.

I distretti scheletrici che presentano le maggiori differenze, e che sono quindi più affidabili nel determinare il sesso di un individuo sono:

  • Bacino
  • Cranio

Il bacino femminile è infatti strutturato per far fronte a gravidanza e parto ed è quindi più ampio e la cavità pelvica è più rotonda se confrontato con il corrispettivo maschile che è più stretto e con una cavità pelvica a forma di cuore.

Differenze morfologiche tra bacino maschile sulla destra e femminile sulla sinistra esaminate dagli antropologi forensi
Figura 1 – Differenze morfologiche tra bacino maschile sulla destra e femminile sulla sinistra esaminate dagli antropologi forensi

Per quanto riguarda il cranio invece, quello maschile risulta più grande e robusto, al contrario di quello femminile che è nel complesso più piccolo e gracile. Ci sono poi numerose caratteristiche del cranio che sono diverse tra i due sessi e che gli antropologi forensi usano per stimare il sesso di un individuo. Tra le tante si può citare:

  • l’osso frontale che risulta più verticale nelle femmine e meno nei maschi;
  • le orbite che sono più arrotondate nelle femmine e squadrate nei maschi;
  • la mandibola maschile che è più robusta rispetto a quella femminile.
Differenze morfologiche tra cranio maschile sulla destra e femminile sulla sinistra esaminate dagli antropologi forensi
Figura 2 – Differenze morfologiche tra cranio maschile sulla destra e femminile sulla sinistra esaminate dagli antropologi forensi

Come si determina l’età di un individuo sulla base dei resti scheletrici?

I metodi per determinare l’età alla morte sono diversi per le diverse fasce d’età. Per i non-adulti gli antropologi forensi si basano sui processi di sviluppo delle ossa che hanno scadenze e pattern fissi, mentre per gli adulti vengono presi in esami i processi degenerativi di alcuni distretti scheletrici.

I metodi principali per la stima dell’età negli individui non-adulti sono:

  • valutazione del grado di eruzione dentaria che sfrutta il riconoscimento delle fasi di sviluppo ed eruzione dei denti;
  • misurazione della lunghezza della diafisi delle ossa lunghe.

Per gli individui adulti si valutano principalmente:

  • l’usura della superficie occlusale dei denti che aumenta con l’avanzare dell’età;
  • morfologia della sinfisi pubica e della superficie auricolare che si modificano progressivamente con l’aumentare dell’età, così come mostrato nella figura 3 sottostante.
Variazioni morfologiche della sinfisi pubica nel corso degli anni.
FIGURA 3 – Variazioni morfologiche della sinfisi pubica nel corso degli anni.

mettere metodi classici e moderni

Fonti

  • Madadin, M., Siddique, N., Waris, A., Khan, M. A., Albarbari, H. S., Atreya, A., Sabri, I., Owaidah, S. F., & Menezes, R. G. (2022). Research trends in forensic anthropology: A bibliometric analysis. In Journal of Forensic and Legal Medicine (Vol. 86). Churchill Livingstone. https://doi.org/10.1016/j.jflm.2022.102305
  • Langley, N. R., & Tersigni-Tarrant, M. T. A. (2017). Forensic Anthropology: a comprehensive Introduction (Second Edition). CRC Press
  • Canci, A., & Minozzi, S. (2015). Archeologia dei resti umani: dallo scavo al laboratorio. Carocci editore
  • Jayakrishnan JM, Reddy J, Kumar RB. Role of forensic odontology and anthropology in the identification of human remains. J Oral Maxillofac Pathol 2021;25:543-7.

Fonti immagini

  • https://www.scenacriminis.com/ciencias-forenses/antropologia-forense-identificacion-antropologica-somatologica-y-somatometrica-vivos-y-cadaveres/attachment/antropologia-forense-7/
  • Canci, A., & Minozzi, S. (2015). Archeologia dei resti umani: dallo scavo al laboratorio. Carocci editore
  • White, T., & Folkens, P. A. (2005). The Human Bone Manual. Elsevier Academic Press
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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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