Angioplastica: Ripristinare la Salute del Cuore Senza Chirurgia

L’angioplastica, conosciuta anche come PTCA (angioplastica coronarica transluminale percutanea), è un procedimento medico innovativo che ha rivoluzionato il trattamento delle malattie cardiache. Questo intervento di cardiologia interventistica ha guadagnato notorietà grazie alla sua capacità di ripristinare il flusso sanguigno al cuore senza la necessità di un intervento chirurgico invasivo come nei casi dei by-pass cardiaci. In questo articolo, esploreremo il mondo dell’angioplastica, compresi i suoi vari approcci, strumenti e applicazioni.

Il Palloncino: Un’Innovazione Iniziale

L’angioplastica è diventata nota al grande pubblico inizialmente come la tecnica del palloncino. Questo nome è derivato dall’uso del palloncino nel 1976, uno strumento che ha segnato un importante passo avanti nella procedura. Utilizzando un catetere inserito nell’arteria femorale o radiale, i medici posizionavano un palloncino sgonfio all’interno dell’arteria coronaria ristretta. Successivamente, il palloncino veniva gonfiato gradualmente fino a rompere la placca che causava il restringimento. Tuttavia, questa procedura aveva il suo inconveniente poiché i vasi trattati tendevano a richiudersi col tempo, un fenomeno noto come ristenosi.

Il Ruolo degli Stent nell’Angioplastica

Per superare il problema della ristenosi, è stato introdotto uno strumento chiamato stent. Dopo aver dilatato l’arteria con il palloncino, un cilindro cavo formato da una retina metallica veniva inserito nell’arteria per impedire il restringimento. Tuttavia, anche gli stent potevano causare problemi, specialmente in pazienti come i diabetici, i malati ai reni o coloro che avevano arterie particolarmente piccole. In tali casi, la permanenza dello stent poteva scatenare una reazione infiammatoria nella parete dell’arteria, portando alla ristenosi nonostante la presenza dello stent.

Gli Avanzamenti: Stent Medicati

Per affrontare questo problema, sono stati sviluppati gli stent medicati, retine metalliche simili a quelli precedenti ma ricoperte di farmaci che venivano rilasciati gradualmente. Questi farmaci riducono la proliferazione delle cellule responsabili del restringimento all’interno dell’arteria. Gli stent medicati hanno rappresentato un passo avanti significativo nella tecnologia dell’angioplastica, migliorando l’efficacia del trattamento e riducendo il rischio di ristenosi.

Quando e Come Viene Eseguita l’Angioplastica

L’angioplastica è un intervento eseguito in tre diverse circostanze, tutte caratterizzate dalla presenza di occlusioni nelle arterie coronarie, comunemente associate alla cardiopatia ischemica:

  1. Angioplastica coronarica di elezione: Questa procedura può essere pianificata per pazienti stabili che sperimentano dolore al petto (angina) solo in specifiche occasioni, come durante lo sforzo. La presenza di aree del cuore con un ridotto apporto di sangue (ischemia) viene confermata attraverso vari esami diagnostici.
  2. Angioplastica coronarica in corso di sindrome coronarica acuta: In questo caso, l’angioplastica viene eseguita d’urgenza durante un attacco cardiaco. Quando l’elettrocardiogramma conferma la presenza di un infarto, l’angioplastica dovrebbe essere eseguita il prima possibile. Anche in altri casi ad alto rischio, il trattamento entro 72 ore è fortemente raccomandato.
  3. Angioplastica coronarica di salvataggio: In alcune situazioni, si può tentare di sciogliere il trombo responsabile dell’infarto con farmaci (trombolisi). Se questa terapia non ha successo, l’angioplastica è necessaria per ripristinare il flusso sanguigno al tessuto cardiaco.

La Procedura dell’Angioplastica in Dettaglio

L’angioplastica viene solitamente eseguita al termine della coronarografia, una procedura diagnostica per evidenziare le arterie coronarie ostruite. La preparazione del paziente e la via di accesso al cuore sono simili per entrambi i procedimenti. Un catetere guida viene introdotto attraverso l’arteria femorale o radiale, solitamente a livello dell’inguine o del polso, fino all’origine dell’arteria coronarica da trattare.

All’interno di questo catetere vengono fatti passare vari materiali, tra cui il filo guida, il palloncino e gli stent. Il filo guida è flessibile e atraumatico, progettato per penetrare nella coronaria e agevolare il passaggio degli altri materiali. Il palloncino e gli stent (sia metallici che medicati) vengono inseriti chiusi e aperti solo nel punto di restringimento. Il palloncino rompe la placca che ostruisce l’arteria, mentre lo stent la mantiene aperta.

La procedura comprende le seguenti fasi:

  • Passaggio del filo guida: Il filo guida viene fatto passare attraverso il catetere guida e nella coronaria da trattare, superando il punto di restringimento.
  • Dilatazione con il palloncino: Il palloncino viene fatto scorrere sul filo guida fino a raggiungere il punto con la placca da trattare. Qui, il palloncino viene gonfiato gradualmente per 20-30 secondi.
  • Posizionamento dello stent: Per consolidare il risultato, uno stent metallico o medicato viene posizionato nello stesso modo del palloncino. Lo stent rimane nel posto mentre gli altri materiali vengono rimossi.

L’angioplastica viene eseguita in una sala appositamente attrezzata per procedure diagnostiche e terapeutiche come il cateterismo cardiaco. Non è una procedura dolorosa e solitamente richiede solo sedazione leggera. Dopo l’angioplastica, il paziente viene tenuto sotto osservazione per alcune ore. In genere, il periodo di ricovero non supera uno o due giorni, e la ripresa delle normali attività può avvenire dopo circa una settimana.

Conclusioni

L’angioplastica rappresenta una pietra miliare nella cardiologia interventistica, offrendo un modo efficace e meno invasivo per trattare le malattie cardiache. Con l’uso di palloncini, stent e stent medicati, i medici possono ripristinare il flusso sanguigno al cuore e migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti. È importante consultare un medico specializzato per determinare se l’angioplastica è l’opzione migliore per affrontare i problemi cardiaci individuali.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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