Le citopenie e la chemioterapia: origine e sintomi

Chemioterapia: di cosa parliamo?

In Italia, tra il 2020 e il 2022 sono aumentate le diagnosi di tumore: con un incremento dell’1,4% negli uomini e uno 0,7% nelle donne. La chemioterapia è uno dei trattamenti d’elezione per la cura delle patologie. I farmaci chemioterapici, infatti, agiscono sulla crescita delle cellule neoplastiche e possono essere somministrati per via orale, iniezione, infusione oppure sulla pelle. Tuttavia, al pari di qualsiasi altra strategia di cura, la chemioterapia presenta numerosi effetti collaterali: i più importanti sono a livello tissutale e sono causati dalla la sua capacità di colpire cellule altamente proliferanti. Nel nostro organismo si trovano in bocca, nello stomaco, nell’ intestino, negli organi riproduttivi e follicoli piliferi. I danni più estesi, però, sono a carico del midollo osseo e nel tessuto emopoietico. Una complicanza comune tra i pazienti che ricevono la chemioterapia è rappresentata dalle citopenie, originate da una drastica riduzione della conta delle cellule del sangue.

Cellule del corpo umano
Figura 1 – Cellule del corpo umano [Fonte: https://pixabay.com/]

Le citopenie

Dove nascono le citopenie

Il midollo osseo è costituito da tre compartimenti: quello vascolare, quello di sostegno e quello emopoietico.

  • Il compartimento vascolare comprende i capillari sinusoidali, vasi sanguigni che consentono alle cellule ematiche giunte a maturazione di immettersi all’interno del flusso sanguigno.
  • Il compartimento di sostegno o stroma è costituito da cellule reticolari dotate di terminazioni estremamente ramificate. Tali cellule sintetizzano le fibre reticolari che creano una rete entro cui sono situate le cellule staminali emopoietiche nei vari stadi di maturazione.
  • Il compartimento emopoietico è costituito da cellule del sangue in via di sviluppo che, una volta mature, penetrano nel circolo sanguigno attraverso i sinusoidi. Esso comprende anche macrofagi, mastociti e cellule adipose.

La chemioterapia altera in modo significativo l’azione del midollo osseo e determina una drastica diminuzione della produzione di cellule staminali emopoietiche, ossia delle cellule pluripotenti in grado di differenziarsi e di dare origine alle cellule ematiche, sostituendo progressivamente quelle senescenti. Di conseguenza, si assiste ad un sensibile abbassamento delle difese immunitarie.

Cellule del sangue, di cosa parliamo?

Per comprendere le citopenie è importante conoscere le cellule del sangue. Il sangue è essenziale per preservare il nostro stato di salute, che dipende dal suo movimento, dalla sua organizzazione e dalla sua efficienza. Ripassiamo insieme alcune delle cellule presenti nel sangue: il sangue è costituito da tre tipi di cellule: i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine; ogni cellula ha una morfologia e una funzione specifica. I globuli rossi (eritrociti, emazie) hanno la forma di disco biconcavo, sono privi di nucleo e trasportano l’emoglobina. Le piastrine (trombociti) sono frammenti derivanti dai megacariociti, sono privi di nucleo e sono coinvolti nella prima fase del processo di coagulazione. I globuli bianchi (leucociti) sono cellule nucleate dotate di organelli e fanno parte del sistema immunitario. A seconda della presenza o assenza di granuli si distinguono in granulociti e agranulociti. Sono granulociti:

  • Neutrofili, che fagocitano batteri e particelle estranee. Inoltre, secernono i lisosomi.
  • Basofili, che intervengono nelle reazioni allergiche e infiammatorie.
  • Eosinofili, che penetrano nei tessuti durante una reazione infiammatoria.

Le citopenie

Esistono varie citopenie ed hanno effetti diversi a seconda del tipo cellulare interessato. L’anemia, per esempio, è determinata dalla carenza di eritrociti e può essere più o meno severa e determinare una vasta gamma di conseguenze. In forma lieve potrebbe provocare pallore, astenia, debolezza, vertigini, sudorazione profusa, affanno e dolore toracico. L’anemia severa, invece, ha delle conseguenze più importanti sul nostro stato di salute e, per contrastarne gli effetti, il medico potrebbe decidere di ricorrere alla trasfusione di globuli rossi concentrati. La trombocitopenia, invece, è caratterizzata da una carenza delle piastrine e può determinare ematomi, sanguinamenti nasali o gengivali. Generalmente la situazione si normalizza autonomamente entro qualche giorno, ma è importante evitare traumi o contusioni. Nel contesto della chemioterapia, la citopenia può comparire entro i primi sei mesi del trattamento e per questo motivo è considerata un effetto collaterale precoce.

La neutropenia dei pazienti oncologici

Una citopenia molto comune tra i pazienti oncologici che si sottopongono alla chemioterapia è la neutropenia, ossia la drastica riduzione dei neutrofili. I neutrofili sono importantissimi nella difesa del nostro organismo: i pazienti trattati con chemioterapia e con una ridotta conta dei neutrofili hanno una maggiore possibilità di contrarre infezioni. È essenziale monitorare i livelli di leucociti con un controllo non invasivo, tramite un prelievo di sangue. Quando la neutropenia persiste nel tempo e insorge la febbre si può parlare di neutropenia febbrile, una complicanza comune tra i pazienti oncologici. In questo contesto la gravità delle infezioni contratte potrebbe essere elevata: in presenza di febbre, quindi, è necessario che il paziente richieda un consulto con il dottore che, dopo aver valutato la situazione, potrebbe prescrivere una cura antibiotica. Il trattamento potrebbe avvenire in ospedale per permettere ai medici di monitorare la salute del paziente fino alla risoluzione della neutropenia. 

Sintomi e trattamenti della neutropenia

Tipicamente la neutropenia, che nei pazienti oncologici si verifica tra i 7 e i 14 giorni dalla somministrazione dei chemioterapici, si manifesta con alcuni sintomi specifici. Tra questi, ricordiamo:

  • alterazioni della temperatura corporea
  • freddo e brividi
  • mal di testa
  • tosse
  • mal di gola
  • dolori muscolari
  • dolore durante la minzione

Generalmente, per risolvere la neutropenia è previsto un trattamento antibiotico, che può essere somministrato per via endovenosa o orale a seconda della gravità della situazione. Una terapia d’elezione è la somministrazione tramite iniezione sottocutanea di fattori di crescita (G-CSF o GM-CSF). Queste proteine vengono utilizzate per favorire la produzione di granulociti o di cellule che presentano l’antigene, ossia le cellule in grado di catturare gli antigeni, rielaborarli e presentarli ai linfociti. Questi fattori, che sono prodotti fisiologicamente dal nostro organismo, possono essere sintetizzati in laboratorio e somministrati al paziente per indurre una rapida ricrescita dei livelli leucocitari e ridurre, così, il rischio di infezioni.

Bibliografia e sitografia

  • https://www.ieo.it/it/PER-I-PAZIENTI/Terapia-dei-sintomi/Effetti-collaterali/
  • Fumagalli, Guido; Clementi, Francesco. Farmacologia generale e molecolare 5 Ed
  • Burguin et al., Breast Cancer Treatments: Updates and New Challenges, J Pers Med. 2021
  • https://ontherapy.it/news/come-rafforzare-il-sistema-immunitario-dopo-la-chemioterapia/
  • https://www.istitutogentili.com/it/terapie-di-supporto/neutropenia-indotta-da-chemioterapia/
  • https://www.airc.it/cancro/affronta-la-malattia/guida-alle-terapie/chemioterapia
  • https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/cose-il-cancro/numeri-del-cancro

Crediti immagini

  • Figura 1 e immagine in evidenza: https://pixabay.com/it/illustrations/cellule-umano-medico-biologia-1872666/
  • Figura 2: https://it.wikipedia.org/wiki/Neutrofilia#/media/File:Neutrophils.jpg

Note

Questo articolo è stato scritto da Ludovica Timperi e Federica de Castro

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Ludovica Timperi

Sono Ludovica Timperi, sono laureata in Biotecnologie Mediche, ho appena concluso il Master in Comunicazione Scientifica ed attualmente vivo in Germania. La divulgazione scientifica è una grande passione e le mie aree di interesse principali sono la dermatologia, lo studio del follicolo pilifero e la ricerca nell'ambito del microbioma umano, in particolar modo nel contesto della gravidanza.

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