L’omocisteina perchè è tanto importante per il nostro organismo?

Cosa è l’omocisteina?

L’omocisteina è un aminoacido intermedio che si forma durante il metabolismo della metionina, un aminoacido solforato. In particolare si accumula in un ciclo chiamato ciclo della SAM (S-adenosil metionina). Il ciclo si chiude quando interviene la metionina sintasi, che è responsabile della metilazione in corrispondenza del gruppo solfidrile. In questo ciclo , si ha un flusso di unità carboniose (metile) da N5 metiltetraidrofolato fino alla metionina, passando dalla vitamina B12. Quindi la formazione della metionina viene aiutata in questo processo dalle vitamine del gruppo B (B6 e B12) e dall’acido folico.

L’acido folico è la forma più stabile dei folati e con maggiore biodisponibilità: una volta assunto viene ridotto nel 5metiltetraidrofolato, che è la forma biologicamente attiva della vitamina.

N5 metiltetraidrofolato è un folato, cioè una forma ridotta dell’anello pterinico (tetraidrofolato) con una sostituzione in posizione 5 del gruppo metile.

La vitamina B12 ha una struttura molto complessa con un anello tetrapirrolico. La forma attiva è la metilcobalamina, che partecipa come cofattore alla reazione catalizzata dalla metionina sintasi per la sintesi della metionina.

Figura 1: Omocisteina e metionina

Il THF trasporta unità carboniose dalla glicina o serina formando N5, N10 metiltetraidrofolato. Successivamente N-formimmino THF cede azoto e si trasfroma in metilen THF. Infine il metil-H4 folato dona unità carboniose alla vitamina B12, fino alla formazione della metionina.

Metabolismo dell’omocisteina

Fondamentalmente, l’omocisteina è un prodotto di scarto che di norma viene trasformato in una sostanza innocua utile all’organismo grazie all’azione di specifici enzimi e di alcune vitamine presenti nel sangue, in particolare vitamine B6, B12 e acido folico.

In alcuni casi il metilen-H4- tetraidrofolato è intrappolato in metil H4 folato per due motivi:

  • Carenza di vitamina B12
  • Carenza di THF

La concentrazione di omocisteina nell’organismo è influenzata da vari fattori, sia nutrizionali sia genetici. Per esempio la iperomocisteinemia può essere causata da alcuni difetti genetici, in cui sono coinvolti vari enzimi come mutazioni nella metionina sintesi e in particolare della 5,10-metilentetraidrofolato reduttasi (MTHFR) o cistationina β-sintetasi (CBS). Inoltre è spesso associata a carenze di oligonutrienti come zinco e vitamina B12, oppure da cofattori come i folati.

Figura 2: Metabolismo dell’omocisteina

Livello alto di omocisteina: fattore di rischio per molte patologie

Tutti abbiamo omocisteina nel sangue, ma il problema sorge quando non viene metabolizzata nel modo adeguato e si accumula all’interno dell’organismo creando il fenomeno dell’iperomocisteinemia. Si creano così dei sottoprodotti di scarto che portano ad un aumento dell’infiammazione e dello stress ossidativo e causano squilibrio nel sistema cardiovascolare, neurologico ed endocrino. Infatti i livelli aumentati di questo aminoacido rappresentano un fattore di rischio per molte malattie:

  • Malattie cardiovascolari: livelli elevati possono infatti danneggiare le pareti dei vasi sanguigni e favorire la formazione di coaguli. Ciò può compromettere la circolazione e aumentare il rischio di eventi cardiovascolari come l’aterosclerosi (accumulo di placca nelle arterie), malattie coronariche, infarto del miocardio e ictus.
  • Malattie neurodegenerative: alcune ricerche hanno suggerito che potrebbe essere associata ad un aumento del rischio di malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer e il morbo di Panrkinson. Può infatti influenzare il metabolismo del sistema nervoso e causare danni ai neuroni, contribuendo al deterioramento cognitivo e alla degenerazione dei tessuti cerebrali.
  • Osteopenia e osteoporosi: elevati livelli di omocisteina plasmatica sono un fattore di rischio importante ed indipendente per fratture osteoporotiche sia negli uomini che nelle donne di età avanzata.
  • Altri problemi di salute: alcuni studi hanno suggerito una possibile correlazione con altre condizioni, come il diabete di tipo 2 e l’infertilità.

Cause dell’iperomocisteinemia

L’iperomocisteinemia può essere causata da diversi fattori, tra cui:

  • Carenze vitaminiche: Le carenze di vitamine B, come la vitamina B6, la vitamina B12 e l’acido folico, possono contribuire ad aumentarne i livelli. Queste vitamine sono fondamentali per il suo metabolismo e per la sua conversione in altri composti e la loro mancanza può interferire con tali processi, portando ad un accumulo nel sangue.
  • Omocistinuria classica: Una rara condizione metabolica ereditaria che si manifesta fin da bambini e può comportare anomalie scheletriche e disturbi psicologici se non trattata in maniera tempestiva.
  • Condizioni genetiche: alcune mutazioni genetiche possono influenzarne il metabolismo, causando un aumento dei livelli nel sangue. Ad esempio, la mutazione del gene MTHFR (metilentetraidrofolato reduttasi), coinvolto nel metabolismo dell’acido folico, può essere associata ad una ridotta capacità di convertire l’omocisteina in altri composti.
  • Malattie renali: Le malattie renali croniche possono influire sulla sua eliminazione attraverso le urine, portando ad un accumulo nel sangue.
  • Uso di farmaci: alcuni farmaci possono interferire con il suo metabolismo o con la sua eliminazione. Ad esempio alcuni farmaci antiepilettici, come la fenitoina e la carbamazepina, o anche il metotrexato, fenofibrato e alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
  • Stili di vita poco salutari: L’abuso di alcol, il fumo di sigaretta e l’inattività fisica possono influenzare negativamente il metabolismo di questo aminoacido e contribuire all’accumulo nel sangue.

Trattamento per mantenere livelli sani di omocisteina nel sangue

La misurazione dell’omocisteina può essere effettuata attraverso un esame del sangue chiamato dosaggio della omocisteina plasmatica. I valori normali sono generalmente compresi tra 5-12 micro-moli per litro.

I soggetti che principalmente dovrebbero sottoporsi all’esame sono:

  • individui che presentano fattori di rischio cardiovascolari (trombosi, infarto, embolia, trapianto cardiaco);
  • donne in gravidanza o in menopausa;
  • soggetti affetti da osteoporosi;
  • individui affetti da sindromi metaboliche o che seguono una dieta squilibrata.

l trattamento dipende dalle cause, ma le terapie più consigliate sono:

  • Assunzione di integratori di vitamine B6, B12 e acido folico.
  • Dieta equilibrata dei macronutrienti e micronutrienti, ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, carne magra e pesce, proprio per fornire tutte le vitamine B.
  • Terapia farmacologica con farmaci specifici.
  • Richiesta di esami di follow-up periodici per monitorare regolarmente i livelli, tramite un semplice prelievo venoso eseguito a digiuno.

Conclusioni

Quindi è importante mantenere livelli sani di omocisteina nel sangue per la salute generale dell’organismo, e soprattutto è fondamentale la prevenzione tramite una dieta equilibrata ed esercizio fisico, ma anche evitando il fumo di sigaretta, limitare il consumo di alcol e gestendo lo stress. Tutti questi ultimi comportamenti possono portare a infiammazione nell’organismo, e di conseguenza a malattie croniche.

L’iperomocistenemia, quindi può essere causata da fattori modificabili dipendenti dallo stile di vita, ma in alcuni casi non sono modificabili come la predisposizione genetica, il sesso e l’età.

Fonti

  • Acido folico e folati – ISS
  • OMOCISTEINA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE ED ALTRE PATOLOGIE – Laboratorio di Analisi (clinilab.org)
  • Omocisteina alta – Med4Care
  • Omocisteina, Metionina e trasferimento di metili – ppt scaricare (slideplayer.it)

Fonti immagini

Figura 1: Omocisteina, Metionina e trasferimento di metili – ppt scaricare (slideplayer.it)

Figura 2: [Homocysteine and cardiovascular risk] – PubMed (nih.gov)

Immagine in evidenzia: https://www.vitalprogram.it/blog/omocisteina-alta-b39.html

https://www.vitalprogram.it/blog/omocisteina-alta-b39.html
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Marta Ricchiuto

Sono Marta, una biologa e scrivo da Lecce. Ho scelto biologia come percorso di studi, non per interesse, ma per amore e passione per la ricerca, per la clinica di laboratorio, per la diagnostica, per l’ambiente e per la nutrizione.

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