Il fungo macchia nera minaccia i limoni siciliani

Un fungo pericoloso minaccia l‘economia e il patrimonio della nostra bella Sicilia, ma fortunatemente è tutto sotto controllo, i limoni sono in salvo.

La notizia è di qualche giorno fa e riguarda una partita di limoni provenienti dall’Argentina e sbarcati direttamente nel porto di Catania. Le operazioni condotte dal servizio fitosanitario dell’Assessorato della regione Sicilia hanno permesso di bloccare due container di limoni infestati da un pericoloso parassita, conosciuto con il nome di macchia nera degli agrumi.

Un fungo pericoloso

La macchia nera degli agrumi è causata dal fungo patogeno Guignardia citricapra Kiely, ed è una delle più devastanti malattie degli agrumi che provoca la maculatura dei frutti e delle foglie dei generi Ciprus, Poncirus, Fortunella e dei loro ibridi (Figura 1). Il limone, in particolare, sembra essere particolarmente suscettibile a questa malattia.

I sintomi della malattia consistono nella comparsa di macchie nere e lesioni a chiazza sui frutti, che ne impediscono la commercializzazione. Le infezioni più gravi possono anche determinare la caduta dei frutti. E’ inoltre possibile che frutti inizialmente asintomatici sviluppino la malattia durante il trasporto o la conservazione. Per questi motivi, il fungo Guignardia citricarpa è stato classificato dalla Comunità Europea come organismo nocivo dalla direttiva 1009/29/CE del Consiglio.

 Maculatura tipica negli agrumi affetti dal fungo macchia nera
Figura 1 – Maculatura tipica negli agrumi affetti dal fungo macchia nera

La distribuzione geografica del fungo macchia nera

La malattia si è manifestata per la prima volta in Australia nel 1985 e si è progressivamente espansa in altre regioni caratterizzate da coltivazioni di agrumi fino a diventare endemica in Sud America, in Asia, in Sud Africa e in Nuova Zelanda, mentre attualmente le zone mediterranee sono immuni (Figura 2).

Mappa geografica distribuzione infezione
Figura 2 – Mappa di distribuzione geografica dell’infezione fungina del fungo macchia nera. In rosso sono indicate le aree in cui è presente un’infezione localizzata

Il decorso della malattia fungina è influenzato anche dalle condizioni climatiche favorevoli per lo sviluppo e dalla fase fenologica della pianta (fioritura, allegagione, ingrossamento del frutto). In particolare, sembra che le piogge, alternate a periodi di siccità con temperature tra 21°C e 28°C, favoriscano lo sviluppo della malattia e la formazione delle ascospore oltre a favorire la creazione di nuove infezioni durante i periodi suscettibili.

Ma cosa fare in caso coltivazione infetta? Purtroppo l’eradicazione è impossibile, quindi il controllo della coltura rimane l’unica arma disponibile. La potatura equilibrata con successivo allontanamento dal campo delle ramaglie e frutta infette aiuterebbero a ridurre l’infezione. Il controllo chimico prevede invece l’uso di fungicidi a base di rame, sebbene questi metodi non riescano a risolvere il problema.

Un problema ricorrente

La comparsa di partite di agrumi infettate dal fungo a macchia nera rappresenta un pericolo ricorrente per l’Europa. L’anno scorso infatti, la stessa minaccia si è presentata con un grande lotto di arance provenienti dalla Tunisia. In questi casi, come afferma l’assessore regionale per l’Agricoltura, Edy Bandiera, i container infetti sono stati rinviati al mittente, così come prevede la legge.

Serena Galiè

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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