Microbiota e depressione: correlazione e approccio terapeutico

La depressione, un diffuso disturbo neuropsichiatrico che colpisce oltre 350 milioni di persone a livello globale, rappresenta la quarta causa principale di disabilità. Nonostante la diffusione, gli attuali antidepressivi spesso non soddisfano le esigenze terapeutiche, con circa il 30% dei pazienti che riscontra risposte inadeguate. Di conseguenza, diventa necessario esplorare approfonditamente la patogenesi della depressione e sviluppare obiettivi terapeutici validi.

Attualmente, le ricerche mirano ad approfondire il collegamento tra microbiota intestinale e depressione, mettendo in evidenza gli effetti fisiologici e patologici del microbiota intestinale e discutendo il potenziale ruolo dell’asse microbiota-intestino-cervello nella patogenesi della depressione.

L’asse microbiota-intestino-cervello e depressione

Più di un secolo fa, il premio Nobel Elie Metchnikoff avanzò l’idea che i batteri potessero contribuire alla salute, suscitando quindi crescente interesse sull’impatto del microbiota sulla salute umana. Oltre al ruolo tradizionale nella regolazione del sistema digestivo, il microbiota intestinale viene riconosciuto come fattore influente su umore e cognizione. Ricerche successive hanno evidenziato interazioni bidirezionali tra cervello e microbiota attraverso l’asse microbiota-intestino-cervello, con disfunzioni in questo asse coinvolte nella patogenesi della depressione. In particolare, tale asse comprende il sistema nervoso centrale, i sistemi neuroendocrino e neuroimmunitario, il sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpatico), il sistema nervoso enterico e il microbiota intestinale.

Recentemente, si è approfondita la comprensione della comunicazione reciproca tra cervello e microbiota intestinale. Inoltre, tale interazione può provocare modificazioni nei comportamenti fisiologici e patologici umani, con impatti sulla funzione sia del tratto gastrointestinale che del sistema nervoso centrale. In questo contesto, la disfunzione di quest’asse riveste un ruolo cruciale nella patogenesi della depressione, definendo uno stretto legame col microbiota umano.

Il ruolo del microbiota intestinale nella comunicazione tra intestino e cervello

Il microbiota intestinale è un regolatore chiave all’interno dell’asse intestino-cervello (Figura 1). In particolare, le specie batteriche regolano la produzione di neurotrasmettitori e dei loro precursori (ad esempio, serotonina, acido gamma-amminobutirrico, triptofano) e possono secernere e aumentare la produzione di proteine essenziali e metaboliti coinvolti nel rilascio di neuropeptidi e ormoni intestinali, come gli acidi grassi a catena corta (SCFAs) e il fattore neurotrofico derivato dal cervello. Inoltre, le vie afferenti vagali e spinali mediano la comunicazione neurale tra i microrganismi intestinali e il sistema nervoso centrale, e il microbiota intestinale modula la segnalazione immunitaria dall’intestino al cervello attraverso l’induzione di citochine.

Comunicazione asse microbiota-intestino-cervello e  depressione [
Figura 1 – Comunicazione asse microbiota-intestino-cervello e depressione [Fonte: Simpson, Carra et al., 2021]

Il microbiota come approccio terapeutico alla depressione

I pazienti affetti da depressione mostrano differenze significative nella composizione del microbiota intestinale rispetto a coloro che non ne soffrono. Tuttavia, non è stata identificata una firma specifica di ‘disbiosi’ nella depressione.

Il microbiota intestinale emerge come una risorsa per trattare e alleviare i sintomi dei disturbi psichiatrici, inclusi ansia e depressione. L’asse microbiota-intestino-cervello può essere modulato attraverso prebiotici (come modifiche dietetiche o diete ricche di fibre non digeribili), probiotici (batteri vivi), antibiotici, simbiotici (combinazioni di pre e probiotici), postbiotici (come gli SCFAs, prodotti dalla fermentazione batterica) e trapianto fecale di microbiota (Figura 2).

Le possibili terapie su microbiota e depressione
Figura 2 – Le possibili terapie su microbiota e depressione [Fonte: Socała et al., 2021]

Probiotici e microbiota: promesse e sfide

L’asse microbiota-intestino-cervello offre al campo della psichiatria un nuovo paradigma per il trattamento delle malattie mentali. Nonostante sembri promettente l’uso di probiotici come strategia terapeutica per le malattie mentali, ci sono ancora diverse sfide da affrontare. Ulteriori ricerche dovrebbero concentrarsi su approcci individuali e personalizzati, compresa una terapia mirata con pre e probiotici in base all’ambiente intestinale specifico dell’individuo, considerando inoltre l’impatto di ulteriori fattori ambientali, tra i quali dieta, età, genere.

Fonti

  • Du, Y., Gao, X. R., Peng, L., & Ge, J. F. (2020). Crosstalk between the microbiota-gut-brain axis and depression. Heliyon6(6).
  • Zalar, Bojan, Alexander Haslberger, and Borut Peterlin. “The role of microbiota in depression-a brief review.” Psychiatria danubina 30.2 (2018): 136-141.
  • Mörkl, S., Butler, M. I., Holl, A., Cryan, J. F., & Dinan, T. G. (2020). Probiotics and the microbiota-gut-brain axis: focus on psychiatry. Current nutrition reports9, 171-182.

Crediti immagini

  • Immagine in evidenza: https://www.science.org/content/webinar/mapping-microbiota-gut-brain-axis-our-gut-microbiota-can-help-us
  • Figura 1 Simpson, C. A., Diaz-Arteche, C., Eliby, D., Schwartz, O. S., Simmons, J. G., & Cowan, C. S. (2021). The gut microbiota in anxiety and depression–A systematic review. Clinical psychology review83, 101943.
  • Figura 2 – Socała, K., Doboszewska, U., Szopa, A., Serefko, A., Włodarczyk, M., Zielińska, A., … & Wlaź, P. (2021). The role of microbiota-gut-brain axis in neuropsychiatric and neurological disorders. Pharmacological Research172, 105840.
Foto dell'autore

Claudia Cappello

Laureata in biotecnologie per l'alimentazione. Ho svolto il mio dottorato di ricerca in campo di probiotici e microbiota umano. Attraverso Microbiologia Italia condivido approfondimenti in questo ambito.

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