È da tempo noto che una vasta gamma di microrganismi colonizzano il corpo umano e anche che l’interazione con questi è importante per determinare lo stato di salute e malattia dell’ospite (1).
Fin dalla nascita, l’uomo vive in stretta associazione con diversi microrganismi che colonizzano microambienti tissutali diversi. Tra questi, l’organo che presenta la composizione microbica più complessa è il tratto gastrointestinale (2).
Microbiota intestinale umano: funzioni e distribuzione
Il microbiota intestinale umano comprende infatti 500-1000 specie microbiche variamente distribuite lungo l’intero tratto intestinale e che mantengono, in condizioni fisiologiche, una relazione simbiotica con l’organismo ospite. I microrganismi presenti a livello intestinale svolgono un ruolo fondamentale per il mantenimento dello stato di salute dell’ospite. Essi sono coinvolti in numerose funzioni essenziali di tipo metabolico, nonché nutrizionale e nella modulazione del sistema immunitario (3).
La localizzazione dei microrganismi è influenzata dalle condizioni ambientali del distretto anatomico. Pertanto, lungo il tratto gastrointestinale, si ritrova una diversa distribuzione di microrganismi che aumenta progressivamente dallo stomaco all’intestino tenue e al colon (2). Ad esempio, nello stomaco, ambiente a pH acido e con numerosi enzimi proteolitici che funzionano da barriera contro l’insediamento di microrganismi patogeni, il numero di batteri presenti è estremamente basso. Nel duodeno e nel digiuno il pH si mantiene ancora a livelli acidi, e si ritrovano batteri appartenenti ai generi Bacteroides, Bifidobacterium, Streptococcus e Lactobacillus. Nell’ileo, invece, la concentrazione dei microrganismi aumenta e si diversifica dagli altri siti del tratto gastrointestinale, cominciando ad assumere un aspetto simile a quello del colon. In quest’ultimo distretto anatomico, infatti, risiede la maggiore distribuzione di microrganismi dell’intero corpo umano. Si tratta, infatti, di un ambiente dominato da batteri anaerobi stretti, ma anche da virus, protozoi, archea e funghi (4).
La colonizzazione del tratto gastrointestinale ha inizio fin dalla nascita e continua a definirsi con l’avanzare dell’età, fino a formare una microflora peculiare per ogni individuo, che tende a rimanere stabile e che conferisce benefici per lo stato di salute dell’ospite.
Fattori che influenzano la composizione del microbiota
Studi sperimentali e clinici hanno dimostrato che la composizione del microbiota intestinale umano è fortemente influenzata da vari fattori (come dieta, età, stile di vita e uso di antibiotici). Inoltre, i cambiamenti del microbiota intestinale contribuiscono allo sviluppo e alla progressione di varie malattie (ad esempio diabete, malattie intestinali infiammatorie, malattie epatiche, malattie cardiache croniche, etc )(6).
È stato inoltre evidenziato un possibile coinvolgimento del microbiota intestinale umano e dei suoi metaboliti nella fisiopatologia di malattie associate al sistema nervoso, suggerendo l’esistenza di una via di comunicazione dell’asse intestinale-cervello proprio attraverso il microbiota intestinale (7). Pertanto, la comprensione della diversità insita nella comunità microbica è una componente critica per lo studio della composizione del microbiota umano, in quanto permette di chiarire la fisiologia e l’ecologia del microbiota, di determinare il suo ruolo nella salute umana (1) e di sviluppare strategie di modulazione al fine di ottenere benefici sulla salute stessa (3).
Fonti
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4643846/ (1)
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24370461/ (2)
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22411464/ (3)
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28769880/ (4)
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27362717/ (5)
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26627987/ (6)
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26175487/ (7)
Crediti immagini
- Immagine in evidenza: https://ideasanita.com/2022/11/02/trapianto-di-microbiota-intestinale-da-scarto-a-prodotto-di-cura/
- Figura 1: https://www.recentiprogressi.it/allegati/02296_2016_06/images/imgs_09.jpg
- Figura 2: https://www.codicealimentare.org/wp-content/uploads/2016/08/cause-disbiosi_intestinale.jpg