In questo articolo di Microbiologia Italia parleremo dei Cibi Ultraprocessati e del rischio del Cancro del Tratto Aerodigestivo. Nel mondo contemporaneo, la dieta della popolazione mondiale sta subendo una trasformazione preoccupante. Sempre più spesso, siamo testimoni di un aumento del consumo di cibi ultraprocessati (conosciuti anche come UPF), un termine coniato dal ricercatore in nutrizione Carlos Monteiro. Questi alimenti subiscono ripetute lavorazioni industriali, diventando vere e proprie concentrazioni di grassi, sale, zucchero e additivi vari, ma con un contenuto limitato di micronutrienti e fibre. Gli UPF sono principalmente costituiti da alimenti confezionati e pronti per il consumo, noti per la loro lunga conservazione e il loro sapore allettante. Tuttavia, il loro profilo nutrizionale malsano può comportare seri rischi per la salute.
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Gli Studi e i Rischi Associati agli UPF
Recenti studi hanno dimostrato che coloro che consumano frequentemente cibi ultraprocessati sono esposti a maggiori rischi di obesità, dislipidemie, diabete, malattie cardiovascolari, cerebrovascolari e persino alcuni tipi di cancro. Tra gli effetti avversi, un dato allarmante è emerso da uno studio pubblicato nel 2022 sul British Medical Journal: il consumo eccessivo di cibi ultraprocessati può aumentare il rischio di tumore del colon addirittura del 30%.
Una nuova ricerca condotta dall’Università di Bristol e dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha ampliato queste scoperte, evidenziando un collegamento tra il consumo di cibi ultraprocessati e il rischio di sviluppare tumori del tratto aerodigestivo superiore, che includono bocca, gola ed esofago. Questi risultati, pubblicati sull’European Journal of Nutrition, sollevano ulteriori preoccupazioni sulla salute legate agli UPF.
Riconoscere i Cibi Ultraprocessati
Ma cosa sono esattamente questi cibi ultraprocessati? Sono prodotti industriali che generalmente contengono cinque o più ingredienti, spesso ottenuti dalla trasformazione di sostanze estratte da alimenti più semplici. Questa categoria comprende una vasta gamma di prodotti, tra cui piatti pronti, zuppe istantanee, bevande zuccherate, torte e merendine confezionate, patatine in busta e bibite. Sorprendentemente, anche alimenti spesso considerati salutari, come cereali per la colazione, yogurt dolci alla frutta o cracker, possono rientrare in questa categoria.
Per riconoscere i cibi ultraprocessati, è essenziale leggere attentamente l’etichetta sulla confezione. La presenza di cinque o più ingredienti, unita a un alto contenuto di grassi, zuccheri e sale, è un segnale di allarme. Anche le affermazioni sulla confezione, come “ad alto contenuto di fibre” o “fonte di proteine”, e le campagne di marketing accattivanti devono essere valutate con cautela.
I Rischi di Cancro del Tratto Aerodigestivo Superiore
I risultati della ricerca condotta dall’Università di Bristol e dall’IARC sono sorprendenti. Dopo un’analisi dei dati relativi a 450.111 adulti seguiti per circa 14 anni, è emerso che un aumento del 10% nel consumo di UPF è associato a un aumento del 23% nel rischio di sviluppare tumori alla testa e al collo e del 24% nel rischio di adenocarcinoma esofageo (un tumore dell’esofago).
È interessante notare che l’obesità, spesso associata al consumo di cibi ultraprocessati, spiega solo parzialmente questo aumento del rischio. Gli UPF sono noti per essere gustosi, convenienti ed economici, incoraggiando il consumo di porzioni abbondanti e un eccesso di calorie. Tuttavia, secondo Fernanda Morales-Berstein, ricercatrice dell’Università di Bristol, il legame tra il consumo di UPF e i tumori del tratto aerodigestivo superiore sembra andare oltre il semplice aumento di grasso corporeo.
Le Possibili Cause Nascoste
Cosa rende quindi i cibi ultraprocessati così nocivi? Alcuni esperti suggeriscono che la presenza di additivi alimentari, emulsionanti e dolcificanti artificiali possa contribuire ai rischi per la salute. Inoltre, contaminanti derivanti dall’imballaggio degli alimenti e dal processo di produzione potrebbero giocare un ruolo. È importante notare che l’associazione tra UPF e tumori del tratto aerodigestivo superiore non sembra dipendere solo dall’indice di massa corporea e dal rapporto vita-fianchi.
Cambiamenti Necessari e Ricerche Future
Tuttavia, rimangono domande aperte. Un aumento del consumo di cibi ultraprocessati è stato associato anche a un aumento delle morti accidentali, anche se è improbabile che vi sia una relazione causale diretta. George Davey Smith, direttore dell’Unità di epidemiologia integrativa MRC dell’Università di Bristol, suggerisce che fattori sottostanti, come comportamenti legati alla salute e la posizione socioeconomica, potrebbero contribuire a questa associazione.
Inge Huybrechts, responsabile del team di esposizioni e interventi sullo stile di vita presso la IARC, sottolinea l’importanza di ulteriori studi a lungo termine per confermare questi risultati, tenendo conto delle abitudini alimentari contemporanee. I dati utilizzati per lo studio risalgono agli anni ’90, quando il consumo di UPF era ancora limitato. Ulteriori ricerche sono necessarie per identificare i meccanismi che spiegano i collegamenti osservati.
Conclusioni e Raccomandazioni
In conclusione, il legame tra il consumo di cibi ultraprocessati e il rischio di tumori del tratto aerodigestivo superiore sta emergendo come un problema di salute pubblica rilevante. Questi risultati supportano le raccomandazioni per una dieta equilibrata, basata su cereali integrali, verdure, frutta e fagioli. Data l’incertezza sulla frequenza di consumo accettabile degli alimenti ultraprocessati, le linee guida nutrizionali suggeriscono di consumarli in modo occasionale e limitato, magari riservandoli a occasioni speciali.
La chiave per una vita sana e la prevenzione delle malattie sta nella consapevolezza delle scelte alimentari e nella promozione di una dieta equilibrata e variegata. Evitare il consumo eccessivo di cibi ultraprocessati potrebbe essere un passo importante per la salvaguardia della nostra salute a lungo termine.