Frutti Antichi: Un Tesoro Nascosto della Biodiversità

Quando pensiamo alla frutta, spesso vengono in mente le mele, le banane, le pere e l’uva, ma il mondo naturale offre una gamma molto più ampia di delizie. I frutti antichi, oggi spesso dimenticati e fuori dal commercio, rappresentano un vero e proprio tesoro di biodiversità che merita di essere riscoperto e preservato.

Frutti Antichi
Figura 1 – Tradizione e Gusto: Il Rinascimento dei Frutti Antichi in Italia

Cosa Sono i Frutti Antichi e Dove Trovarli

I frutti antichi sono varietà di frutta che nel corso degli anni sono state trascurate dall’agricoltura convenzionale. Queste piante spesso crescono in piccoli orti privati o in modo selvatico nelle campagne. Sono state spesso messe da parte perché non corrispondevano agli standard di produttività e aspetto richiesti dal mercato. Questi frutti hanno spesso sapori unici, un aspetto non convenzionale o richiedono una trasformazione prima di poter essere apprezzati.

Nonostante la loro esclusione dai mercati tradizionali, i frutti antichi possono ancora essere trovati in aree rurali, lontane dai grandi centri agricoli. Piccoli produttori locali si impegnano a preservare queste varietà dimenticate, mantenendo viva la tradizione.

Perché Riscoprire i Frutti Antichi

Ci sono molte ragioni per cui i frutti antichi meritano di essere recuperati e apprezzati. Innanzitutto, hanno spesso un sapore unico che offre un’esperienza gustativa completamente diversa rispetto alla frutta comune.

Ma c’è di più. Poiché spesso provengono da piante selvatiche o varietà tradizionali, i frutti antichi sono più resistenti alle condizioni meteorologiche avverse e meno soggetti a parassiti e malattie. Coltivare e preservare queste varietà contribuisce all’aumento della biodiversità, un elemento essenziale per un ambiente sano e sostenibile.

Inoltre, recuperare i frutti antichi significa preservare tradizioni antiche e passare un patrimonio culturale alle generazioni future. Ogni varietà ha una storia da raccontare e una connessione con il passato che arricchisce la nostra comprensione della storia agricola.

Un esempio concreto di celebrazione dei frutti antichi è la “Festa dei Frutti Dimenticati” che si tiene ogni ottobre a Casola Valsenio (RA). Questo evento unico è organizzato per valorizzare i frutti antichi ed è diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti della biodiversità alimentare.

Frutti Dimenticati: Alcune Variazioni Conosciute

Sebbene ci siano molte varietà di frutti antichi sparse in Italia, alcune sono più conosciute di altre. Ecco alcune delle varietà più famose:

Corbezzolo

Il corbezzolo è una pianta sempreverde che produce frutti rossi noti come corbezzole. Questi frutti sono dolci e succosi e vengono spesso utilizzati per preparare confetture, decotti e infusi. Il miele di corbezzolo è un’altro tesoro spesso dimenticato.

Corniolo

Il corniolo somiglia all’oliva e cambia colore con la maturazione, passando dal verde al rosso vivo. Il corniolo ha un sapore acidulo ed è utilizzato per preparare marmellate e salse. Negli ultimi anni, è stato riscoperto anche dal mondo della mixology.

Cotogno

Il cotogno è uno dei frutti antichi più venerati, coltivato addirittura dai babilonesi nel 2.000 a.C. I frutti del cotogno possono essere utilizzati per preparare marmellate, mostarde, distillati e liquori. La famosa gelatina di cotogno è un’autentica delizia.

Sorbo

Il sorbo è un frutto molto antico e facilmente reperibile nei boschi di latifoglie. È utilizzato per preparare marmellate, salse e persino sidro. In passato, si credeva che il sorbo tenesse lontani gli spiriti maligni.

Giuggiole

Le giuggiole sono frutti di un albero che cresce sia in pianura che in montagna. Sono noti per il loro sapore dolciastro e vengono utilizzati per preparare sciroppi, marmellate e liquori.

Conclusioni

Questi sono solo alcuni esempi dei tanti frutti antichi che arricchiscono la biodiversità alimentare italiana. Recuperarli e preservarli è un passo importante verso la conservazione della nostra cultura gastronomica e della natura.

Fonti

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Nazzareno Silvestri

Sono Nazzareno, scrivo da Messina. Il mio amore per la divulgazione scientifica nasce tanti anni fa, e si concretizza nel pieno delle sue energie oggi, per Microbiologia Italia. Ho diverse passioni: dalla scienza al fitness. Spero che il mio contributo possa essere significativo per ogni lettore e lettrice, tra una pausa e l'altra.

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