Generalità sulle Intolleranze Alimentari
Le intolleranze alimentari sono reazioni avverse al cibo e dipendono da una difficoltà dell’organismo a metabolizzare un dato alimento o un suo componente. Quelle accertate scientificamente sono l’intolleranza al lattosio e l’intolleranza al glutine.
Possiamo definire un’intolleranza alimentare come una lenta intossicazione. La presenza di intolleranze può generare sintomi generici, non correlabili a patologie vere e proprie, quali: sovrappeso, stanchezza, cefalea, difficoltà di concentrazione, ecc.
Lo stile di vita errato, soprattutto la vita sedentaria, fumo e consumo di alcolici, conduce all’insorgenza di disfunzioni gastro-intestinali (gastriti, coliti, stress, ecc.) che, a loro volta, sono preparatorie all’insorgere delle intolleranze. Un consumo eccessivo di grassi animali, scarso apporto di frutta, verdure e pesce, assunzione in via continuativa di latticini (che sono presenti in numerosi preparati industriali) ed altri, può alla lunga generare uno stato di infiammazione dell’apparato digerente, condizione favorevole per predisporci alle intolleranze.
Valutazione e generalità sulle intolleranze alimentari
La terapia farmacologica delle intolleranze dà risultati solo parziali e mai definitivi in quanto si interviene sul sintomo ma non sulla causa del disturbo. La prima parte del test specifico contempla una valutazione delle intolleranze e, una volta individuati gli alimenti mal tollerati, il metodo più utilizzato è quello di escludere gli alimenti coinvolti per periodi anche lunghi. Non sempre questo metodo risulta il migliore. Vi sono situazioni cliniche (età pediatrica, gravidanza, anzianità, ecc.) che mal sopportano un regime dietetico a volte molto ristretto e non compatibile con la salute della persona.
La dieta a rotazione risulta la migliore, anche se richiede un impegno importante. Questo tipo di dieta contempla infatti l’esclusione a “cicli” degli alimenti coinvolti, con lo scopo di recuperare nel tempo l’intolleranza.
Curiosità e generalità sulle intolleranze alimentari
Il problema delle intolleranze alimentari è molto più grosso e serio di quanto si possa pensare.
Negli ultimi quarant’anni l’industrializzazione incalzante, e la diffusione del cibo su scala internazionale, hanno provocato dei fenomeni che non conoscevamo prima, di cui il principale è la manipolazione alimentare. Con questo s’intende tutti i procedimenti industriali di tipo chimico e fisico che portano alla produzione di un cibo che biologicamente non è più integro.
Intolleranza al Glutine/Celiachia
La malattia celiaca o celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, un complesso di sostanze azotate che si forma durante l’impasto, con acqua, della farina di alcuni cereali, come avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale.
In senso stretto la celiachia non è una malattia, ma una semplice condizione che per manifestarsi necessita della contemporanea presenza di una predisposizione genetica e di un consumo di alimenti contenenti glutine. Molti soggetti convivono per molti anni con questa condizione senza accusare disturbi particolarmente gravi. Per combattere la malattia celiaca l’unica terapia attualmente valida è quella dietetica.
Il celiaco è quindi costretto ad eliminare dalla propria tavola tutti quegli alimenti che contengono anche solo piccole quantità di glutine (pasta, dolci, pane, birra, biscotti, ecc.).
Non a caso la celiachia colpisce prevalentemente i soggetti di etnia caucasica in cui il consumo di cereali contenenti glutine è superiore rispetto ad altre popolazioni come quelle africane od asiatiche. La celiachia è inoltre più frequente nelle donne, tanto che il sesso femminile viene colpito in misura doppia rispetto agli uomini.
Gli esami utilizzati per la diagnosi di celiachia comprendono essenzialmente l’anamnesi e l’osservazione obiettiva del paziente, la ricerca di specifici anticorpi ed autoanticorpi nel suo sangue, l’esecuzione del breath test al sorbitolo, l’esame delle feci, e, in ultima analisi, l’esame gold standard: la biopsia duodenale.
Prima di sottoporsi a questi esami è importante che il paziente mantenga le proprie abitudini dietetiche, salvo diversa prescrizione medica. Se ad esempio il soggetto smette di assumere alimenti contenenti glutine potrebbe risultare falsamente negativo ai test utilizzati per la diagnosi di celiachia, quindi apparire sano nonostante la malattia.
Intolleranza al lattosio
L’intolleranza al lattosio è una condizione che interessa il 50% circa degli italiani; consiste nell’incapacità dell’organismo di digerire completamente lo zucchero presente nel latte e nei suoi derivati ed è causata da una presenza insufficiente dell’enzima lattasi.
Quali sono i sintomi?
- meteorismo
- flatulenza
- gonfiore
- dolori addominali
- diarrea
- stitichezza
Esistono forme diverse di intolleranza al lattosio, che si possono differenziare prevalentemente in base all’eziologia (genetiche o acquisite). Alcune etnie sono statisticamente più interessate da tale condizione ed esistono dei fattori di rischio abbastanza importanti.
Terapia e medicalizzazione dell’intolleranza
La terapia è costituita prevalentemente da una dieta di esclusione; sostituendo latte e derivati con prodotti delattosati, oppure fermentati e quindi naturalmente privi di lattosio. E’ anche necessario eliminare il lattosio occulto, contenuto in ingredienti ed additivi.
La medicalizzazione dell’intolleranza al lattosio come disturbo è stata attribuita a pregiudizi di ricerca (la maggior parte dei primi studi è stata condotta tra popolazioni in cui la tolleranza è la norma) così come l’importanza culturale ed economica del latte in paesi come gli Stati Uniti e molti dell’Europa. Tuttavia, la tolleranza al lattosio continua ad essere considerata una forma evolutiva dell’essere umano; chi tollera latte e derivati, può tranquillamente consumarli così come chi non li tollera può farne a meno. Il problema dell’intolleranza al lattosio è generalmente più diffuso tra gli asiatici e gli orientali, mentre gli europei sono generalmente più resistenti rispetto alle altre popolazioni.
Di recente, è stato proposto un integratore alimentare che può migliorare la digeribilità del lattosio (a base di lattasi). La sua efficacie non è comunque ripetibile su tutti i soggetti, ma i risultati ottenibili migliorano con l’avanzamento tecnologico di sintesi.
Pancia gonfia ed intolleranze alimentari
La pancia gonfia è un disturbo frequente che colpisce molte persone nell’arco della loro vita. Per alcuni, tuttavia, il problema può diventare cronico.
In questi casi è possibile che alla base ci sia un’intolleranza alimentare. L’intolleranza alimentare si scatena quando si assumono determinati alimenti che il nostro organismo non tollera.
Questi alimenti, quando vengono fermentati dalla flora batterica, provocano i classici sintomi del meteorismo e del gonfiore addominale. I principali “sospettati” sono il latte ei suoi derivati, i cibi contenenti lievito, quelli con zuccheri o i loro sostituti, e quelli che contengono glutine.
Fonti “Generalità sulle intolleranze Alimentari”
- https://www.amioagio.it/
- https://www.ilmondodelleintolleranze.org/
- www.humanitas-care.it
- https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/sensibilita-al-glutine-non-celiaca-la-disbiosi-intestinale-potrebbe-esserne-la-causa
Crediti foto
- fig. 1-https://ilsalvagente.it/
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