Gli strumenti del Nutrizionista

Gli strumenti del nutrizionista sono utilizzati per valutare lo stato nutrizionale del paziente e per formulare indicazioni dietetiche personalizzate.

Questi strumenti includono diverse metodologie di valutazione per raccogliere dati obiettivi e soggettivi sui pazienti e per ottenere informazioni precise sulla composizione corporea e sul metabolismo.

Gli strumenti base del nutrizionista: metro e bilancia
Figura 1 – Gli strumenti base del nutrizionista: metro e bilancia. [Fonte: https://nutrizionistasardegna.it/]

Ecco alcuni degli strumenti del nutrizionista più comuni:

  • Bilancia
  • Metro
  • Plicometro
  • Adipometro
  • Bioimpedenziometro
  • Holter metabolico
  • Calorimetria Indiretta
  • “I sottovalutati”: termometro e saturimetro

Bilancia

La Bilancia è uno strumento essenziale per la valutazione dello stato nutrizionale del paziente. Esistono diversi tipi di bilance, tra cui le bilance manuali e quelle digitali.

Le bilance manuali sono semplici da utilizzare e sono spesso utilizzate in contesti dove la tecnologia digitale non è facilmente disponibile. Quelle digitali, invece, sono dotate di funzionalità avanzate, come la capacità di misurare la percentuale di grasso corporeo.

Il peso del paziente può essere utilizzato in combinazione con altri dati, come la statura, per calcolare il BMI (indice di massa corporea). Il BMI è un indicatore utile per la valutazione del rischio di malattie legate al peso corporeo, come il diabete e le malattie cardiovascolari. Tuttavia, il BMI da solo non è sempre sufficiente per valutare l’effettiva composizione corporea del paziente, soprattutto in ambito sportivo. Questo poiché di frequente, il peso della massa muscolare fa rientrare i pazienti nella fascia in sovrappeso.

È importante sottolineare che il peso corporeo può variare in base a diversi fattori, come la quantità di liquidi assunti, il momento della giornata in cui viene effettuata la misurazione e l’assunzione di cibi e bevande. Per questo motivo, il peso va valutato congiuntamente ad altre misure, come le circonferenze del paziente e la valutazione clinica.

In sintesi, la bilancia è tra gli strumenti base del Nutrizionista, fondamentale per la valutazione dello stato nutrizionale del paziente.

Metro

Il Metro è uno strumento di misura molto importante in ambito medico, soprattutto per quanto riguarda la valutazione dello stato nutrizionale dei pazienti. Infatti, attraverso la misurazione di alcune circonferenze, è possibile ottenere informazioni fondamentali sulla composizione corporea del soggetto.

In particolare, i punti principali in cui viene misurata la circonferenza sono la circonferenza ombelicale, il braccio mediano, la coscia mediana, i fianchi e il torace. La circonferenza dell’ombelico è un indicatore della quantità di grasso viscerale presente nell’addome, che rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari e metaboliche. Quella del braccio e della coscia mediana sono invece utilizzate per valutare la quantità di massa magra presente nel corpo del paziente, ovvero la massa muscolare e ossea. La circonferenza dei fianchi e del torace sono invece utilizzate per valutare la quantità di grasso sottocutaneo presente nel corpo del paziente, rispettivamente delle donne e degli uomini.

La misurazione della circonferenza con il metro è molto semplice: basta avvolgere lo strumento intorno alla parte del corpo da misurare e leggere il valore sulla scala graduata. È importante effettuare la misurazione sempre nella stessa posizione, preferibilmente con il paziente in piedi e le braccia lungo i fianchi.

In sintesi, come per la bilancia, anche il metro è uno tra gli strumenti del Nutrizionista fondamentali per la valutazione dello stato nutrizionale dei pazienti. Infatti, consente di ottenere informazioni precise sulla composizione corporea del soggetto. La sua semplicità di utilizzo e la precisione della misurazione lo rendono uno strumento fondamentale per medici, nutrizionisti e operatori sanitari in generale.

Plicometro

Gli strumenti del nutrizionista: il plicometro
Figura 2 – Plicometro Professionale. [Fonte: https://www.medicalmarket.it/]

Il Plicometro è uno strumento utilizzato per misurare lo spessore del tessuto adiposo sottocutaneo. Esso consente di calcolare la percentuale di grasso corporeo utilizzando la tecnica della plicometria, che si basa sulla misurazione delle pieghe cutanee in diversi punti del corpo. Il plicometro è costituito essenzialmente da una pinza e da una scala graduata che misura la distanza tra le punte.

Esistono diversi modelli di plicometri, che si differenziano in base alla qualità dei materiali e delle finiture. I modelli più economici sono realizzati in plastica e hanno un costo di circa 30 euro, mentre quelli professionali sono realizzati in metallo e possono costare fino a circa 500 euro.

La plicometria permette di calcolare la percentuale di grasso corporeo attraverso formule dedicate: la formula maggiormente utilizzata è quella di Jackson AS e Pollock ML del 1978. Questa formula tiene in considerazione il calcolo di sette pliche cutanee, che vengono valutate in modo specifico in diverse parti del corpo.

Le pliche cutanee che vengono misurate sono la plica pettorale, la plica ascellare, la plica soprailiaca, la plica addominale, la plica tricipitale, la plica sottoscapolare e la plica della coscia. La formula può essere utilizzata anche in versione semplificata, con la somma di tre punti: plica tricipitale, soprailiaca e coscia.

Tuttavia, è importante sottolineare che la plicometria ha un margine di errore. Questo margine di errore dipende da diversi fattori, tra cui l’abilità dell’operatore nella localizzazione delle pliche cutanee, la quantità di grasso del soggetto, il tipo di calibro utilizzato, i fattori legati al paziente, come lo spessore della cute, la poca comprimibilità del tessuto adiposo e il momento temporale della misurazione.

Gli strumenti del nutrizionista: l’Adipometro

Gli strumenti del nutrizionista: l'adipometro
Figura 3 – Adipometro Hosand BodyMetrix. [Fonte: https://www.hosand.net/]

L’Adipometria è una metodica non invasiva e indolore che consente la misurazione obiettiva e accurata dei tessuti sottocutanei, utilizzando la tecnologia degli ultrasuoni. Le misure ottenute sono precise fino al decimo di millimetro.

Questa tecnica è simile ad una comune ecografia e fornisce una valutazione rapida ed affidabile della distribuzione del tessuto adiposo, distinguendo tra tessuto adiposo superficiale e profondo, nonché la struttura dei muscoli e la quantità di grasso in essi contenuta.

Come la plicometria, anche l’adipometria utilizza punti di riferimento scelti dall’operatore in base alle esigenze del paziente: torace, regione addominale, muscolo retto dell’addome, muscolo bicipite, muscolo tricipite e coscia sono le aree più comunemente studiate.

La tecnica presenta diversi vantaggi rispetto alla Plicometria, come la misurazione precisa dello spessore del tessuto, la capacità di distinguere tra tessuto adiposo superficiale e profondo, la valutazione dello spessore muscolare e una riduzione degli errori di stima della percentuale di grasso corporeo.

Nel complesso tra gli strumenti del Nutrizionista, l’Adipometro è molto prezioso per valutare la composizione corporea e lo stato nutrizionale. È utile anche nella riabilitazione e nella perdita muscolare correlata a diversi fatto come l’invecchiamento, patologie croniche invalidanti, diete fortemente ipocaloriche e prolungate (sarcopenia).

Gli strumenti del nutrizionista: il Bioimpedenziometro

Gli strumenti del nutrizionista: il bioimpedenziometro
Figura 4 – Bioimpedenziometria. [Fonte: https://www.medisanshop.com/]

La Bioimpedenziometria è un ulteriore tecnica utilizzata per valutare la composizione corporea di un individuo: si basa sulla misurazione della resistenza elettrica del corpo, attraverso l’applicazione di un piccolo impulso elettrico non invasivo, a bassa intensità ed alta frequenza, veicolato attraverso elettrodi posizionati sulla mano e sul piede.

La corrente elettrica incontrerà diverse resistenze in base alla diversa composizione dei tessuti corporei in quanto i tessuti che contengono acqua ed elettroliti, come ad esempio i muscoli, sono buoni conduttori. Al contrario, grasso e ossa non conducono elettricità.

I dati vengono poi elaborati da un software che permette di definire il tipo di struttura corporea (buona nutrizione, malnutrizione, cachessia, anoressia ecc…) e fornire dati statistici sulla percentuale di grasso corporeo, massa muscolare e ritenzione idrica.

I risultati della bioimpedenziometria possono essere visualizzati e discussi con il paziente sotto forma di grafico vettoriale; ciò consente al paziente di comprendere meglio la propria condizione e di prendere decisioni informate sulla propria salute.

grafico vettoriale
Figura 5 – Grafico Vettoriale. [Fonte: https://www.nutrizioneclinicaesport.it/]

Gli strumenti del nutrizionista: l’Holter Metabolico

Gli strumenti del nutrizionista: l'holter metabolico
Figura 6 – Holter Metabolico. [Fonte: http://www.amicacard.it/]

L’holter metabolico è un dispositivo portatile, simile a una fascia elastica, che viene indossato sul braccio destro per un periodo di tempo prolungato, solitamente 24 ore.

Durante il periodo di monitoraggio, l’holter metabolico raccoglie continuamente informazioni relative al dispendio energetico del paziente o Dispendio energetico totale (TEE) al giorno. Questo è comprensivo sia delle attività fisiche che del metabolismo basale: numero di Passi, tempo passato sdraiato, stadiazione del sonno, Dispendio Energetico Attivo (EE ).

Inoltre, è in grado di determinare la quantità di calorie bruciate durante l’esercizio fisico e la durata del sonno, fornendo così una stima della quantità di calorie bruciate in diverse situazioni.

In sintesi, l’holter metabolico è uno strumento utile per valutare il dispendio energetico complessivo di un individuo e la quantità di attività fisica svolta durante il giorno, consentendo così di impostare un piano dietetico in base alle rilevazioni e monitorare la salute e il benessere a lungo termine.

Calorimetria indiretta

calorimetria indiretta
Figura 7 – Calorimetria indiretta. [Fonte: https://www.dsmedica.info/]

La calorimetria indiretta è una tecnica utilizzata per misurare il fabbisogno energetico di un individuo sulla base del cosiddetto quoziente respiratorio. Con tale metodica infatti viene misurato il volume di ossigeno consumato dall’individuo e il volume di anidride carbonica prodotta.

La calorimetria indiretta viene eseguita a digiuno e in condizioni di comfort, poiché qualsiasi attività fisica o stress può influenzare i risultati. Durante l’esecuzione della Calorimetria indiretta, il soggetto è invitato a respirare all’interno di una maschera che misura il flusso di ossigeno e anidride carbonica in entrata e in uscita. In base ai dati inseriti nella macchina (età, sesso, peso e altezza del soggetto), la macchina calcola il fabbisogno energetico basale dell’individuo e la quantità di calorie consumate durante il test.

Il quoziente respiratorio (RQ) è un parametro che indica la quantità di carboidrati e grassi utilizzati come fonte di energia dal corpo. Il quoziente respiratorio (RQ) può variare a seconda delle circostanze e delle condizioni metaboliche dell’individuo. In generale, il range normale per il RQ varia da 0,7 a 1,0.

Un valore di RQ pari a 1,0 indica che il corpo sta utilizzando esclusivamente carboidrati come fonte di energia, mentre un valore di RQ inferiore a 1,0 indica che il corpo sta utilizzando principalmente grassi come fonte di energia. Ad esempio, un valore di RQ pari a 0,7 indica che solo i grassi sono stati utilizzati come combustibili.

Tuttavia, è importante sottolineare che il RQ misurato durante un singolo test può non riflettere completamente la dieta o il metabolismo dell’individuo nel complesso. È necessario considerare diversi fattori e valutare il RQ in combinazione con altri parametri come l’attività svolta dall’individuo e la dieta, per ottenere una valutazione completa del metabolismo energetico di una persona.

I sottovalutati: il termometro e il saturimetro

Infine, il termometro e il saturimetro sono strumenti del Nutrizionista spesso trascurati, tuttavia importanti:

Il termometro può fornire informazioni sulla temperatura corporea del paziente in quanto è un parametro importante per valutare lo stato di salute del paziente. Una temperatura basale inferiore a 36°C può indicare un metabolismo lento o una disfunzione tiroidea. Il termometro è uno strumento semplice e può quindi, essere utilizzato come indicatore diagnostico preliminare prima di ulteriori valutazioni e analisi.

Il saturimetro invece, è uno strumento che misura la saturazione di ossigeno nel sangue, fornendo informazioni cruciali sulla salute respiratoria del paziente. Una saturazione di ossigeno inferiore al 96% può essere un segnale di un basso livello di attività fisica e quindi può essere utile per valutare il livello di fitness generale del paziente oltre a identificare eventuali problemi respiratori.

In conclusione

L’impiego accurato degli strumenti del Nutrizionista rappresenta un elemento essenziale per una valutazione completa dello stato nutrizionale dei pazienti e per la prescrizione di indicazioni dietetiche personalizzate.

L’utilizzo di strumenti di base come la bilancia e il metro permette di raccogliere dati oggettivi sulla composizione corporea e sulle misure antropometriche del paziente. Questi strumenti possono essere integrati con tecnologie avanzate come il plicometro, l’adipometro, il bioimpedenziometro, l’holter metabolico e la calorimetria indiretta che consentono analisi più approfondite e precise.

Importante poi sottolineare che essi consentono ai Nutrizionisti di trasmettere informazioni chiare e comprensibili, promuovendo una maggiore partecipazione del paziente nel suo percorso di cura. Sostenendo una comunicazione aperta e informativa, possiamo migliorare la salute e il benessere dei pazienti, fornendo loro le conoscenze necessarie per prendere decisioni consapevoli e affrontare la propria situazione con fiducia e comprensione.

Tuttavia, è importante sottolineare che gli strumenti da soli non sono sufficienti. La valutazione del nutrizionista deve integrare anche un esame fisico completo del paziente e una valutazione globale del suo stile di vita e delle abitudini alimentari. Solo attraverso una valutazione complessiva è possibile comprendere appieno le specifiche esigenze nutrizionali. È inoltre possibile personalizzare le indicazioni dietetiche in base alle singole condizioni e obiettivi del paziente.

In conclusione, l’utilizzo combinato di strumenti specifici e una valutazione globale consentono al nutrizionista di fornire un’assistenza mirata e personalizzata. Questo approccio multidimensionale garantisce che le indicazioni dietetiche siano basate su informazioni accurate e permette di ottimizzare i risultati per il paziente.

Fonti:

Crediti:

Foto dell'autore

Sonia di Giacopo

Sono una biologa analista di laboratorio con anni di esperienza nelle analisi emato-cliniche di base, con particolare esperienza nei prelievi venosi e rinofaringei. Inoltre, lavoro come biologa della nutrizione in regime di libera professione, fornendo consulenza nutrizionale ai miei pazienti e collaborando con altre figure professionali in poliambulatori e studi medici. Sono appassionata del mio lavoro e trovo gratificante il fatto di poter aiutare i pazienti a migliorare la loro salute e il loro benessere attraverso una corretta alimentazione e stili di vita sani.

Lascia un commento

MICROBIOLOGIAITALIA.IT

Marchio®: 302022000135597

CENTORRINO S.R.L.S.

Bernalda, via Montegrappa 34

Partita IVA 01431780772