Dioctophyma renale venne descritto per la prima volta nel 1782, dallo zoologo Johann August Ephraim Goeze, durante la dissezione di un rene di un cane (Figura 1).
Caratteristiche
D. renale è un nematode, verme a sezione tonda, generalmente sono molto più piccoli dei platelminti tuttavia questo rappresenta un’eccezione essendo uno dei più grandi nematodi capaci di parassitare l’uomo. Tuttavia i casi di infestazione umana sono molto rari.
Filogenesi
Regno | Animalia |
Phylum | Nematoda |
Classe | Secernentea |
Ordine | Ascaridida |
Famiglia | Dioctophmatidae |
Genere | Dioctophyme |
Specie | D. renale |
Caratteristiche strutturali di Dioctophyma renale
D. renale è un verme parassita, che presenta un marcato dimorfismo sessuale infatti la femmina presenta una lunghezza che può raggiungere fino ad un metro di lunghezza rispetto al maschio. Entrambi i sessi presentano una colorazione rossastra. Il suo ciclo vitale è caratterizzato da più stadi larvali ed un stadio adulto. (Figura 2)
Stadio larvale di Dioctophyma renale
Le uova presentano uno spesso guscio e osservati al microscopio ottico presentano una colorazione giallo-brunastra, e una lunghezza compresa tra i 60 e 80 µm. La schiusa avviene all’interno di un invertebrato e può richiede un periodo compreso tra 15 – 100 giorni affinché possa avvenire il successivo passaggio alla fase larvale. (Figura 3)
Dopo che la larva è fuoriuscita, subisce altre due mute, poi questa si incista nei tessuti di altri ospiti intermedi per poi essere ingerita dall’ospite definitivo, dove avviene la riproduzione e la formazione di nuove uova.
Patogenesi
La patologia è causata dallo stadio adulto di Dioctophyma renale. L’ospite definitivo è rappresentato da animali appartenenti alla famiglia dei Mustelidae in modo particolare i visoni mentre l’uomo rappresenta un ospite occasionale. Altri ospiti intermedi sono rappresentati da: vermi oligocheti acquatici, anfibi e pesci d’acqua dolce.
Le uova vengono eliminate tramite le urine dall’ospite definitivo, l’embrione si sviluppa successivamente nell’ambiente dopo circa un mese. Quando vengono ingerite dall’ospite intermedio, generalmente Lumbriculus variegatus, verme oligochaeta acquatico, avviene la schiusa dell’uovo e la fuoriuscita della larva che aderisce alla parete intestinale del verme. Qui il nematode subisce, dopo un periodo di circa 2 – 3 mesi altre due mute. Dopodiché la larva viene ingerita da altri ospiti intermedi che siano essi anfibi o pesci d’acqua dolce, dove si incistano all’interno dei tessuti. Quando l’ospite definitivo ingerisce l’ospite intermedio la larva migra attraverso la parete gastrica verso il fegato e infine verso il rene (in genere il rene destro) dove diventa adulta circa sei mesi dopo l’ingestione. (Figura 4)
Manifestazioni cliniche nell’uomo
L’infestazione da Dioctophyma renale può avere effetti devastanti sull’ospite definitivo, tra queste rientra la perdita totale della funzione del rene, che a causa della crescita e del processo di alimentazione provoca una necrosi da pressione. I sintomi che un individuo può manifestare include:
- la presenza di sangue nelle urine (ematuria),
- infiammazione dei reni,
- ingrossamento del rene,
- colica renale che può essere dovuta alla migrazione di vermi attraverso gli ureteri.
La distribuzione di D. renale sia distribuito in tutto il mondo, sopratutto nelle Americhe e in Cina.
Metodi di identificazione
I metodi di identificazione che possono essere utilizzati prevedono l’uso di tecniche strumentali quali:
- Ecografia o TAC,
- Analisi delle urine, probabilmente mostrerà la presenza di sangue nelle urine o presenza di uova.
Terapia e prevenzione
Non è presente un trattamento standard a causa della rarità dei casi umani, in condizioni estreme si ricorre alla procedura nota come nefrectomia ovvero l’asportazione chirurgica del rene infetto; oppure la rimozione dei vermi adulti. (Figura 5)
Un modo efficace per evitare infestazione da parte di D. renale prevede la cottura della carne di pesce e l’ebollizione dell’acqua.
Fonti
- “Giant kidney worm: novel report of Dioctophyma renale in the kidney of a dog in Greece“A. Angelou, K. Tsakou, K. Mpranditsas, G. Sioutas, D. Anderson Moores, E. Papadopoulos. HELMINTHOLOGIA, 57, 1: 43 – 48, 2020
- “Parasitic Diseases – Seventh Edition” Dickson D. Despommier, Daniel O. Griffin, Robert W. Gwadz, Peter J. Hotez, Charles A. Knirsch. 2019 Parasites Without Borders; 2017 Parasites Without Borders, 2005, 2000 Apple Tree Productions; 1995, 1989, 1982, Springer-Verlag, New York, Inc.
- https://www.cdc.gov/dpdx/dioctophymiasis/index.html
Ismael Sanchez Polanco