La leishmaniosi nel cane e nell’uomo

Introduzione

La leishmaniosi è una malattia sostenuta da protozoi appartenenti al genere Leishmania, parassiti in grado di colpire il cane e, più raramente, anche gli esseri umani. La leishmaniosi viene veicolata dalla puntura dei flebotomi, nello specifico, del Phlebotomus papatasi, comunemente chiamato “pappatacio” (Fig.1) in Europa, mentre nel resto del mondo è trasmessa da flebotomi del genere Lutzomyia. Le due specie responsabili della malattia sono:

  • Leishmania infatum (Area mediteranea, Medio Oriente e Africa)
  • Leishmania chagasi (USA e America Sud)
pappatacio, insetto vettore della leishmaniosi
Figura 1 – Pappatacio

Ciclo vitale

Il ciclo biologico (Fig.2) della Leishmania comincia con il pasto di sangue del flebotomo su un cane infetto e l’ingestione della forma aflagellata del protozoo, detta amastigote; nell’apparato digerente dell’insetto l’agente patogeno assume la forma flagellata infettiva, definita promastigote, che viene reinoculata nella cute dell’ospite vertebrato con il pasto successivo. In seguito, i promastigoti sono fagocitati dai macrofagi e qui si trasformano in amastigoti, moltiplicandosi finchè non avviene la rottura del macrofago.

Gli amastigoti cosi liberati sono fagocitati da altri magrofagi; con essi, tramite il circolo ematico, diffonderanno principalmente agli organi emolinfopoietici (fegato, milza, linfonodi) e nella cute, generando un’infezione sistemica. Altri flebotomi assumeranno gli amastigoti con il pasto di sangue infetto, dando così inizio ad un nuovo ciclo.

ciclo biologico della leishmaniosi
Figura 2 – Ciclo vitale della Leishmania

Patologia e diagnosi

La sintomatologia è estremamente variabile e può comprendere uno o più dei seguenti sintomi (Fig.3):

  • Dermatite secca esfoliativa, tipo forfora;
  • Piressia (febbre);
  • Perdita di peso in modo più o meno rapido;
  • Perdita di pelo intorno agli occhi, sulle zampe, sul dorso;
  • Lesioni alle orecchie con vere e proprie ulcere sanguinolente;
  • Perdita di sangue dal naso;
  • Crescita accelerata delle unghie;
  • Dolori articolari;
  • Lesioni oculari come uveite e iridociclite;
  • A livello viscerale si riscontrano danni renali, in correlazione ai quali compaiono: polidipsia, poliuria, anoressia, vomito, diarrea, ulcere orali, sino ai segni neurologici e al coma uremico;
  • Zoppia migrante.

La diagnosi può essere difficile dato il quadro clinico polimorfo, per accertare o escludere la malattia esistono tre categorie di prove diagnostiche:

  • metodi parassitologici (dimostrazione diretta del parassita);
  • metodi sierologici (evidenziazione anticorpi anti-Leishmania);
  • metodiche molecolari (evidenziazione e aplificazione DNA del parassita).
cane affetto da leishmaniosi
Figura 3 – Esempio di cane affetto da Leishmaniosi

Cura e prevenzione

I protocolli terapeutici sono oggetto di continui studi e verifiche di efficacia: cani che reagiscono molto bene alla cura possono continuare a vivere anni senza più manifestare i sintomi. Tuttavia sono possibili delle recidive e per questo motivo in genere si effettuano esami di laboratorio periodici.

I farmaci che hanno maggior successo sono l’antimoniato di metil-glucamina, che è considerata la terapia d’elezione in associazione con un altro farmaco, l’allopurinolo, ma sono attivi parzialmente anche il metronidazolo, alcuni chinoloni e la miltefosina.

Epidemiologia

La maggior parte delle specie di Leishmania infetta primariamente gli animali, l’uomo è un ospite occasionale.

L’epidemiologia della malattia è strettamente legata al suo vettore, bisogna ricordare, infatti, che il pappatacio colpisce principalmente da maggio ad ottobre e preferibilmente dal tramonto all’alba; è presente in tutto il mondo, tranne, a quanto pare, in Australia e ai Poli.

Aspetti zoonosici

La malattia nell’uomo è classificata come viscerale (detta ” kala-azar“), cutanea (detta “bottone d’Oriente“) e mucocutanea.

  • Nella forma viscerale vengono interessati gli organi più ricchi di cellule del sistema reticolo-endoteliale, la milza raggiunge dimensioni notevoli; si ingrandiscono anche il fegato, i linfonodi e le stazioni linfatiche dell’apparato digerente con vistosa distensione addominale. Anche il midollo osseo viene infiltrato dai macrofagi infettati, che ostacolano l’emopoiesi. Si verifica un’improvvisa comparsa di febbre irregolare e ricorrente con sudorazioni notturne;
  • Nella forma cutanea i parassiti penetrati dalla ferita prodotta dal flebotomo vengono fagocitati dai macrofagi della cute. Se vengono uccisi dai macrofagi, l’infezione non progredisce e la malattia non si manifesta, se invece resistono alla distruzione, si ha la formazione di una lesione nel punto di inoculo, simile a un nodulo eritematoso, che cresce e si copre di una crosta, la quale poi può staccarsi e lasciare un’ulcera a margini rilevati. Dopo un tempo variabile la lesione guarisce, lasciando una cicatrice, anche deturpante. Se il sistema immunitario non riesce a contenere l’infezione, le leishmanie si disseminano per via ematogena a tutta la cute o alle mucose delle vie respiratorie superiori.
  • Nella forma mucocutanea la malattia all’inizio simula una banale rinite e si manifesta con ostruzione nasale ed epistassi, poi evolve, il setto nasale si perfora e la cartilagine nasale collassa. La malattia si estende più o meno rapidamente alle strutture vicine (oro-nasofaringe, laringe) distruggendole. Può raggiungere il confine mucocutaneo delle labbra e del naso. Alle ulcerazioni seguono gravi mutilazioni del viso.

Dr. Giosuè Ruggiano

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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