Screw-worm, la mosca assassina del nuovo mondo

No non è il titolo dell’ennesimo film horror, esiste veramente la mosca assassina del Nuovo Mondo nota anche come “screw-worm” (“verme-vite” per via delle spine che ricoprono il corpo delle larve e che le fanno somigliare a delle piccole viti) è infatti un insetto appartenente al genere Cochliomyia (famiglia Calliphoridae, ordine Ditteri). Le larve di queste mosche sono carnivore e alcune specie sono parassiti obbligati, responsabili delle cosiddette miasi (dal greco myia, “mosca”), vere e proprie infestazioni dei tessuti, che colpiscono l’uomo e gli animali (bestiame soprattutto).

Delle quattro specie che formano il genere, due sono quelle più importanti: C. macellaria e C. hominivorax (letteralmente “mangia-uomo”) (Fig.1), entrambe diffuse nelle zone tropicali, dove il clima caldo ed umido crea le condizioni ottimali per il loro sviluppo.

Mentre le larve della prima specie si nutrono esclusivamente di tessuti necrotici, quelle della seconda si alimentano di tessuti vivi.

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Figura 1 – Larva di C. hominivorax

Il ciclo vitale di Cochliomyia (Fig.2) è simile a quello di un qualsiasi altro Dittero. Le quattro fasi sono uovo, larva (nell’ospite), pupa (nel terreno) e adulto a vita libera. Dura in media 21 giorni, ma può prolungarsi fino a tre mesi nei climi più freddi. Le femmine possono deporre da 100 a 400 uova, di solito su una ferita aperta, o negli orifizi corporei (naso, orecchie, occhi). Le uova si schiudono e le larve si insinuano nel tessuto circostante mentre si nutrono, scavando nei tessuti si “avvitano” più in profondità, anche per questo motivo sono chiamate screw-worm. La ferita si allarga e attira altre mosche, determinando così infestazioni multiple. Circa sette giorni dopo la schiusa, le larve cadono a terra e si impupano.

Le infestazioni da C. hominivorax, possono essere molto gravi, poiché questa specie può migrare verso altri tessuti del corpo, causando diversi danni o addirittura la morte dell’ospite, nel caso di infestazioni massive o quando le larve raggiungono organi importanti come il cervello, danneggiandoli in maniera irreparabile; un fenomeno che ricorda la larva migrans.

Figura 2 – Ciclo biologico di Cochliomyia

L’unica terapia possibile è la rimozione delle larve e il trattamento di eventuali infezioni batteriche secondarie. Le larve possono essere attirate in superficie sigillando la ferita con sostanze quali la paraffina liquida o l’olio minerale, che soffocando le larve le costringe a risalire in superficie per respirare. Un metodo poco ortodosso, ma sicuramente efficace anche se richiede più tempo, consiste nell’appoggiare sulla zona interessata delle fette di bacon crudo!

È dunque fondamentale la prevenzione mediante il controllo delle popolazioni di Cochliomyia (tecnica dei maschi sterili, rimozione delle carcasse animali). Negli animali al pascolo si possono utilizzare trattamenti insetticidi e repellenti. Se si viaggia in aree a rischio bisogna sempre ricordarsi di coprire le eventuali ferite aperte presenti, anche quelle più piccole, comprese le punture delle zecche.

C. macellaria è importante inoltre per le indagini forensi, infatti le larve, che si nutrono anche dei tessuti morti di carogne e cadaveri, possono essere repertate sulla scena del crimine, e sono in grado di fornire preziose informazioni. Gli entomologi forensi, grazie a diverse tecniche di analisi (gascromatografia, RIA), possono analizzare la composizione del canale alimentare delle larve e determinare se le vittime hanno assunto farmaci o altre sostanze prima di essere uccise. Inoltre, il rinvenimento di larve appartenenti a diverse specie di mosche e a diversi stadi di sviluppo, permette anche di determinare l’orario presunto della morte con un margine di errore di 24 ore e, addirittura, di capire se il luogo in cui è stato ritrovato il corpo coincide con quello in cui è avvenuto l’omicidio. In passato le larve di C. macellaria sono anche state utilizzate, in alcuni casi, in chirurgia per la rimozione dei tessuti necrotici.

La distribuzione di Cochliomyia è limitata dalle barriere geografiche e dal clima, tuttavia, bisogna tener presente che gli adulti sono in grado di volare per diversi km e le larve possono diffondersi grazie allo spostamento degli animali infestati.

C. hominivorax (Fig. 3) si trova nell’emisfero occidentale, principalmente nelle aree tropicali del Sud America e in alcune isole dei Caraibi. Mentre in Sud America la mosca assassina costituisce ancora una vera e propria piaga, negli Stati Uniti è stata debellata nel 1982 grazie alla tecnica degli insetti sterili, che interrompe il ciclo vitale poiché le femmine si accoppiano una sola volta nella vita, tuttavia, sussiste sempre la possibilità di nuovi focolai, come già avvenuto nel 2016 in Florida. C. macellaria è diffusa negli Stati Uniti, Centro e Sud America. Si trova anche in alcune parti del Canada meridionale durante i mesi estivi.

Figura 3 – C. hominivorax

Nelle zone più calde dell’emisfero orientale (Asia meridionale, Africa, Golfo Persico e Medio Oriente) è presente invece la mosca assassina del Vecchio Mondo (Chrysomya bezziana o mosca d’oro) (Fig. 4), appartenente sempre alla famiglia Calliphoridae.

Figura 4 – Chrysomya bezziana

E in Italia? Nel nostro paese diverse specie di mosche sono responsabili allo stadio larvale di miasi negli animali e più raramente nell’uomo, quelle più diffuse sono: la Gasterofiliasi degli equini (Gasterophilus spp.), l’estriasi degli ovini (Oestrus ovis), l’ipodermosi dei bovini (Hipoderma spp.), la miasi traumatica degli ovini (Wolfarthia magnifica e Lucilia sericata) e la miasi sottocutanea dei caprini (Przhelvaskiana seleni). Meno frequenti sono le miasi esotiche, in persone di ritorno da zone dell’Africa e dell’America. Per il momento possiamo quindi sentirci abbastanza tranquilli, pur tenendo presente che la pericolosa C. hominivorax è stata segnalata anche in Libia, quindi non molto distante da noi.

Dott.ssa​​ Valentina​​ Amprimo

Sitografia:

https://poliziamoderna.poliziadistato.it/articolo/56c49125967b3903012207
https://www.cdc.gov/dpdx/myiasis/index.html
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Miasi
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Cochliomyia_hominivorax
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Cochliomyia
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Chrysomya_bezziana
http://www.fao.org/3/a-t8600t/t8600T0j.htm
http://entnemdept.ufl.edu/creatures/livestock/primary_screwworm.htm
http://entnemdept.ufl.edu/creatures/livestock/secondary_screwworm.htm
http://www.ordiniveterinaripiemonte.it/rivista/01n11/miasi.pdf

Immagini:

Fig.1 https://en.m.wikipedia.org/wiki/Cochliomyia
Fig.2 http://www.zapiexpert.it/expert/speciesDetails.asp?IdMenu=4&ID=5

Foto dell'autore

Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino, creatore ed amministratore di Microbiologia Italia, primo sito di divulgazione microbiologica in Italia. Sono laureato in biologia e molto appassionato di tecnologia, cinema, scienza e fantascienza. Sono Siciliano ma vivo e lavoro in Basilicata come analista di laboratorio microbiologico presso una nota azienda farmaceutica. Ho creato il portale di Microbiologia Italia per condividere conoscenza ed informazioni a chiunque fosse interessato a questa bellissima scienza. Potete trovare tutti i miei contatti al seguente link: https://linktr.ee/fcentorrino.

1 commento su “Screw-worm, la mosca assassina del nuovo mondo”

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