Artrite settica

L’artrite settica ( o infettiva) consiste nell’infezione di un’articolazione dovuta alla presenza di microrganismi patogeni all’interno del liquido sinoviale (o articolare) che normalmente è sterile; non è da confondere con il reumatismo articolare post-infettivo, un quadro in cui, a seguito di un’infezione virale delle vie aeree, l’organismo sviluppa degli auto-anticorpi che si dirigono contro un’articolazione provocando dolore e rialzo della temperatura. In quest’ultimo caso, sebbene i sintomi possano sembrare molto simili, l’articolazione interessata non è infetta.

Caratteristiche

L’artrite settica, seconda del numero di articolazioni che colpisce si distingue in:

  • forma monoarticolare
    se coinvolge una singola articolazione, nel 90% dei casi
  • forma poliarticolare

Le articolazioni più frequentemente colpite sono quelle più grandi e maggiormente vascolarizzate:

  • spalla
  • ginocchio
  • anca
  • colonna vertebrale
  • polso
  • caviglia

La maggior parte dei casi di artrite infettiva è di natura acuta e la cartilagine nell’articolazione, che è essenziale per la funzione normale delle articolazioni, può essere distrutta o danneggiata in alcune ore o giorni.

L’artrite infettiva cronica inizia gradatamente nell’arco di settimane, pochissimi casi sono cronici e colpisce più frequentemente i soggetti che presentano fattori di rischio.

I principali fattori di rischio che concorrono allo sviluppo della patologia sono:

  • età avanzata oltre i 50-60 anni
  • diabete ed alcolismo
  • patologie infettive sistemiche
  • stato di sepsi
  • riduzione delle difese immunitarie da patologie croniche, neoplasie, AIDS, utilizzo di immunosoppressori
  • tossicodipendenza con uso di droghe per via endovenosa
  • precedente artrocentesi o intervento chirurgico a carico delle articolazioni
  • osteomielite
  • endocardite batterica (infezione delle valvole cardiache e dell’endocardio),
  • fratture ossee esposte

A volte, l’artrite si sviluppa in persone con infezioni che non colpiscono le ossa o le articolazioni, come le infezioni degli organi genitali o digerenti. Questo tipo di artrite è una reazione all’infezione e viene quindi chiamata artrite reattiva, nella quale, l’articolazione è infiammata ma non effettivamente infettata.

Eziologia

Dal punto di vista eziologico, gli agenti responsabili di artrite settica possono essere:

  • Batteri
    • Stafilococco Aureo, responsabile da solo dell’80% circa di tutte le artriti infettive
    • Haemophilus influenzae, soprattutto nei bambini sotto i 2 anni non vaccinati
    • Pseudomonas aeruginosa, tipicamente in tossicodipendenti e malati di AIDS o con notevole riduzione delle difese immunitarie
    • Gonococco, responsabile della tipica forma di artrite gonococcica, meno grave delle altre forme batteriche
    • Micobatterio, microrganismo che provoca artrite e osteomielite in caso di tubercolosi 
    • Brucella (l’artrite brucellare è una zoonosi, ovvero una malattia contratta da animali infetti)
    • Treponema pallidum, agente responsabile della sifilide
    • Borrelia burgdorferi, responsabile della malattia di Lyme
  • Virus
    • Virus dell’epatite B (HBV)
    • Virus della rosolia
    • Virus della parotite
    • Altri virus
  • Funghi
    • Candida albicans (lo stesso microrganismo responsabile per esempio della candida vaginale)

Patogenesi

L’artrite settica può svilupparsi quando i germi patogeni possono raggiungere le varie articolazioni in diversi modi:

  • Per via ematogena, ovvero attraverso il sangue; questa rappresenta la condizione più frequente, che si presenta:
    • nei tossicodipendenti che fanno uso di droghe per via endovenosa
    • in caso di endocardite o altre patologie infettive a carico di altri organi
  • Estensione dell’infezione da un processo vicino (infezione muscolare, borsite od osteomielite)
  • inoculazione diretta, per fratture esposte o interventi chirurgici di tipo ortopedico

Segni e sintomi

Possono variare a seconda dell’età di chi ne è colpito e dei farmaci che sta eventualmente assumendo, generalmente possono includere:

  • forte dolore, tipicamente presente anche a riposo e di notte, che peggiora con il movimento
  • gonfiore dell’articolazione
  • calore e arrossamento intorno all’articolazione
  • febbre
  • brividi
  • fatica
  • debolezza
  • appetito ridotto
  • frequenza cardiaca più rapida
  • irritabilità

Epidemiologia

Dalle statistiche mediche si evince che, annualmente, l’artrite settica compare in 2-10 casi ogni 100.000 abitanti; negli Stati Uniti, per esempio, l’artrite settica si manifesta in 7,8 soggetti ogni 100.000 sani; anche in Europa i dati sono simili.

Diagnosi

I medici solitamente sospettano la diagnosi di artrite infettiva nelle persone che soffrono di artrite grave o inspiegata e nei soggetti che presentano altre combinazioni di sintomi, che notoriamente si manifestano nelle persone che soffrono di artrite infettiva. Gli esami che solitamente vengono effettuati sono:

  • Analisi e coltura del liquido articolare
  • Esami del sangue
  • Talvolta esami dell’espettorato, del liquido spinale e delle urine
  • Talvolta radiografia, risonanza magnetica per immagini (RMI) o ecografia

Solitamente, si preleva con un ago un campione di liquido articolare ( aspirazione articolare o artrocentesi) il prima possibile e viene esaminato alla ricerca di un aumento di globuli bianchi, di batteri e di altri microrganismi. Il laboratorio è quasi sempre in grado di coltivare e identificare i batteri infettanti dal liquido articolare (coltura), a meno che il soggetto non abbia recentemente assunto antibiotici. Tuttavia i batteri che causano gonorrea, malattia di Lyme e sifilide sono difficili da isolare dal liquido articolare; in caso di sospetto che l’artrite infettiva sia causata da gonococchi, il medico procede al prelievo di campioni anche da uretra, cervice, retto e gola.

Test strumentali e di laboratorio

Possono essere effettuate radiografie dell’articolazione interessata per escludere altre condizioni, o una risonanza magnetica per immagini (RMI), se non fosse possibile esaminare facilmente l’articolazione o effettuare l’artrocentesi. Vengono effettuate ecografie per identificare accumuli di liquidi o sacche di pus (ascessi).

La radiografia è uno degli esami strumentali di primo livello che viene più spesso richiesta, tuttavia nelle prime fasi d’infezione le lesioni possono risultare non visibili. Col tempo si possono invece apprezzare diversi segni di artrite (Fig.1), come:

  • distensione della capsula
  • infiammazione dei tessuti molli periarticolari
  • diminuzione dello spazio articolare
  • erosioni ossee
Lesioni dovute a artrite settica
Figura 1 – Lesioni dovute a artrite settica [Fonte gastroepato.it]

Terapia

l trattamento per l’artrite infettiva inizia di solito con la somministrazione di antibiotici ad ampio spettro, per uccidere i batteri che causano l’infezione. Una volta disponibili i risultati dei test eseguiti sul liquido prelevato dall’articolazione, il medico utilizzerà le informazioni ricavate per scegliere l’antibiotico più efficace contro quel tipo specifico di batterio per prevenire danni permanenti all’articolazione. La maggior parte delle persone inizia a sentirsi meglio entro 48 ore dal primo trattamento antibiotico.

Il medico prescriverà farmaci antifungini invece di antibiotici se la causa scatenante l’infezione è invece un fungo. La forma virale non è trattabile farmacologicamente.

In alcuni casi, per trattare l’artrite infettiva è necessario drenare il liquido sinoviale; questa operazione serve a rimuovere il fluido infetto, alleviare il dolore e il gonfiore e prevenire ulteriori danni all’articolazione. Il liquido sinoviale viene spesso drenato tramite artroscopia, ma può essere fatto anche con una procedura chirurgica aperta.

Altri metodi di trattamento per ridurre il dolore possono essere utilizzati insieme al trattamento per l’infezione. Questi metodi includono:

  • farmaci antinfiammatori
  • riposo
  • applicazione di tutori per stabilizzare l’articolazione colpita
  • terapia fisica

Dr.Giosuè Ruggiano

Fonti

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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