L’esofagite eosinofila è una malattia infiammatoria cronica dell’esofago, in crescita soprattutto tra i giovani adulti maschi, ma che può colpire persone di tutte le età e sessi. Descritta per la prima volta circa 30 anni fa, la sua prevalenza in Italia è stimata attorno ai 43 casi ogni 100mila abitanti. Le cause esatte sono ancora sconosciute, ma si ritiene che una risposta immunitaria anomala a determinati alimenti, inalanti o microbi patogeni possa essere alla base dell’accumulo di eosinofili nella parete dell’esofago, causando disfunzioni.
Sintomi e Diagnosi
Disfagia: Il Sintomo Principale
Il sintomo caratteristico della esofagite eosinofila è la disfagia, ovvero la sensazione di un ostacolo nel passaggio del cibo lungo l’esofago. Questo può portare a episodi in cui i bocconi rimangono bloccati, richiedendo interventi endoscopici per la rimozione. Altri sintomi possono essere simili a quelli del reflusso gastroesofageo o essere nascosti da comportamenti compensatori come la masticazione prolungata, la selezione di cibi morbidi e il bere abbondantemente durante i pasti.
La Diagnosi: Endoscopia e Istologia
L’unico metodo per diagnosticare con certezza l’esofagite eosinofila è tramite endoscopia. Questo procedimento consente di studiare la mucosa esofagea e di prelevare frammenti di tessuto per esami istologici, che determinano la presenza e il conteggio degli eosinofili.
Trattamenti e Cure
Dieta di Eliminazione
Uno dei trattamenti principali per l’esofagite eosinofila è la dieta di eliminazione, che prevede l’esclusione di alimenti allergenici come latte, soia, frumento, frutta secca, uova, pesce e crostacei. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti necessita anche di terapie farmacologiche.
Terapie Farmacologiche
- Corticosteroidi: Una formulazione specifica di cortisone, che si scioglie in bocca e agisce localmente nell’esofago come potente antinfiammatorio, è comunemente usata. Questo trattamento ha effetti collaterali minimi.
- Inibitori di Pompa Protonica (IPP): Questi farmaci, utilizzati anche nel trattamento del reflusso gastroesofageo, vengono somministrati a dosaggi e con tempistiche differenti per trattare l’esofagite eosinofila.
- Anticorpi Monoclonali: Un nuovo trattamento, attualmente in fase di approvazione in Italia, prevede l’uso di anticorpi monoclonali che agiscono direttamente sul meccanismo infiammatorio della malattia.
Conclusione
La esofagite eosinofila è una condizione cronica che richiede una gestione accurata e personalizzata. Diagnosi tempestive e trattamenti adeguati possono migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti. Se sospetti di avere questa condizione, è fondamentale consultare un gastroenterologo per una valutazione approfondita.
FAQ:
Cos’è l’esofagite eosinofila?
L’esofagite eosinofila è una malattia infiammatoria cronica dell’esofago caratterizzata dall’accumulo di eosinofili, che causa disfunzioni nell’esofago.
Quali sono i sintomi principali?
Il sintomo principale è la disfagia, ossia difficoltà nel passaggio del cibo lungo l’esofago, che può portare a blocchi alimentari.
Come si diagnostica l’esofagite eosinofila?
La diagnosi si effettua tramite endoscopia e esame istologico per contare gli eosinofili nella mucosa esofagea.
Quali sono i trattamenti disponibili?
I trattamenti includono una dieta di eliminazione, farmaci corticosteroidi, inibitori di pompa protonica e, in futuro, anticorpi monoclonali.