Parkinson: L’esercizio fisico come difesa per il cervello e il rallentamento della malattia

Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso, portando a sintomi motori come tremori, rigidità muscolare e difficoltà di movimento. Tuttavia, recenti ricerche condotte dall’Università Cattolica e dal Policlinico Gemelli di Roma hanno rivelato che l’esercizio fisico intensivo e regolare potrebbe avere un impatto significativo nel rallentare il decorso della malattia e proteggere il cervello. Questi risultati, pubblicati sulla rivista Science Advances, aprono nuove prospettive per il trattamento non farmacologico del Parkinson.

L'esercizio fisico e Parkinson
Figura 1 – Parkinson e fitness: Come l’esercizio può migliorare la qualità di vita

Il ruolo dell’esercizio fisico nel contrastare i danni ai neuroni

Lo studio condotto dagli esperti, in collaborazione con l’Università telematica San Raffaele di Roma e l’Università degli Studi di Milano, ha coinvolto topi affetti da Parkinson. Durante l’esperimento, i topi sono stati sottoposti a un allenamento giornaliero su un tapis roulant per un mese. I risultati hanno mostrato che l’esercizio fisico ha innescato un aumento nella produzione di una proteina chiamata brain-derived neurotrophic factor (BDNF), fondamentale per la sopravvivenza dei neuroni.

La presenza di BDNF nel cervello dei topi affetti da Parkinson ha mostrato una correlazione diretta con una riduzione dei danni ai neuroni. Il BDNF svolge un ruolo chiave nel garantire che l’attività fisica abbia un effetto positivo sia sul cervello che sul comportamento. Gli studiosi hanno osservato una riduzione della presenza di una proteina chiamata alfa-sinucleina, associata alla degenerazione delle cellule nervose in alcune aree cerebrali nel contesto del Parkinson. L’esercizio fisico ha dimostrato di proteggere il cervello, permettendo ai neuroni di continuare a svolgere la loro funzione, nonostante la malattia. Inoltre, si è osservato che i topi sottoposti ad allenamento intensivo hanno mantenuto il controllo dei movimenti e la capacità visiva intatti.

Il Parkinson

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa cronica che colpisce il sistema nervoso e provoca sintomi motori e non motori. In questa condizione, le cellule nervose nella parte del cervello chiamata sostanza nera producono meno dopamina, un neurotrasmettitore essenziale per il controllo dei movimenti. Di conseguenza, si manifestano sintomi come tremori, rigidità muscolare, lentezza dei movimenti e problemi di equilibrio.

La causa precisa del Parkinson non è ancora nota, ma si ritiene che sia una combinazione di fattori genetici e ambientali a contribuire allo sviluppo della malattia. La diagnosi viene effettuata principalmente attraverso l’osservazione dei sintomi e la valutazione della risposta ai farmaci che aumentano i livelli di dopamina nel cervello.

Gli effetti a lungo termine dell’esercizio fisico nel Parkinson

Uno degli aspetti più interessanti dello studio è che gli effetti benefici dell’esercizio fisico sul controllo dei movimenti si sono mantenuti anche dopo la fine dell’allenamento. Questo significa che l’esercizio fisico praticato nelle fasi precoci del Parkinson potrebbe avere effetti duraturi, contribuendo a rallentare il deterioramento delle funzioni motorie. Ciò suggerisce che l’esercizio fisico non solo può aiutare a preservare le funzioni cognitive e motorie, ma potrebbe anche influenzare positivamente la progressione della malattia nel tempo.

Nuove prospettive di cura e gestione del Parkinson grazie all’esercizio fisico

I risultati di questa ricerca aprono nuove prospettive per la gestione e il trattamento del Parkinson. L’approccio non farmacologico basato sull’esercizio fisico può essere considerato un’aggiunta importante alle terapie tradizionali. L’integrazione di un programma di allenamento personalizzato e monitorato potrebbe contribuire a migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da Parkinson, offrendo loro un modo naturale e efficace per mantenere la funzionalità cerebrale e motoria.

Conclusioni

In conclusione, l’esercizio fisico intensivo e regolare si conferma un alleato importante nella lotta contro il Parkinson. I risultati dello studio evidenziano come l’attività fisica possa proteggere il cervello, rallentando il decorso della malattia e preservando le funzioni motorie e cognitive. Queste scoperte offrono nuove prospettive per il trattamento e la gestione del Parkinson, aprendo la strada a terapie integrate che combinano farmaci con programmi di esercizio fisico personalizzati.

Fonti

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Nazzareno Silvestri

Sono Nazzareno, scrivo da Messina. Il mio amore per la divulgazione scientifica nasce tanti anni fa, e si concretizza nel pieno delle sue energie oggi, per Microbiologia Italia. Ho diverse passioni: dalla scienza al fitness. Spero che il mio contributo possa essere significativo per ogni lettore e lettrice, tra una pausa e l'altra.

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