Il concetto di leucemia deriva dalla parola “leukämie”, coniata dal patologo tedesco Rudolf Virchow per descrivere un’elevata e anomala concentrazione di globuli bianchi nel sangue di un paziente. “Leucemia” si compone di due termini greci: λευκός (leukos), che significa “bianco”, e αίμα (aima), che significa “sangue”; pertanto, letteralmente, indica “sangue bianco”. Questa malattia appartiene a una categoria di neoplasie note come tumori dei tessuti ematopoietici e linfoidi, che colpiscono sangue, midollo osseo e sistema linfatico, delineando il quadro clinico dei tumori del sangue.
La leucemia è una patologia del tessuto emopoietico, caratterizzata da una proliferazione anomala delle cellule staminali, ovvero delle cellule non ancora differenziate e con numerose potenzialità. La trasformazione neoplastica delle cellule staminali provoca un’alterazione dei meccanismi che ne regolano la proliferazione e la differenziazione, risultando in un deficit di maturazione delle cellule derivate. Queste cellule immature sono chiamate blasti e presentano caratteristiche morfologiche e immunofenotipiche diverse a seconda dell’orientamento evolutivo, che può essere mieloide o linfoide.
DISTINZIONE TRA LEUCEMIA LINFOBLASTICA E MIELOIDE
In base alla cellula sanguigna interessata, queste patologie possono essere classificate in linfoblastiche o linfocitarie e mieloidi. Nel caso delle leucemie linfoblastiche, sono coinvolte le cellule del midollo osseo che normalmente formano i linfociti, ovvero le cellule del sistema immunitario che combattono le infezioni. Solitamente, sono interessati i linfociti B. Invece, nelle leucemie mieloidi, la trasformazione cancerosa riguarda le cellule che normalmente formano i globuli rossi, alcuni tipi di globuli bianchi o le piastrine.
LEUCEMIA ACUTA E CRONICA
Esistono vari gruppi principali di leucemie che si differenziano dal punto di vista clinico e patologico. La suddivisione fondamentale è tra malattia acuta e cronica. La leucemia acuta si caratterizza per un incremento rapido delle cellule immature del sangue, rendendo il midollo osseo incapace di produrre cellule sane. L’evoluzione della malattia è rapida. Al contrario, la leucemia cronica si manifesta con un accumulo eccessivo di globuli bianchi anormali dal punto di vista morfologico e genetico. La progressione della malattia avviene nel corso di alcuni anni e, una volta diagnosticata, non è necessario iniziare immediatamente il trattamento. Spesso, si procede con un periodo di monitoraggio prima di intraprendere la terapia.
PRINCIPALI CATEGORIE
Esistono molteplici tipi specifici di malattia che necessitano di terapie diverse e che interessano categorie di persone diverse. Alcuni colpiscono prevalentemente i bambini, altri solo gli adulti, e alcuni riguardano più gli uomini che le donne. Ogni tipo di malattia presenta poi sottotipi diversi. I più comuni e diffusi sono:
- L. linfoblastica acuta (LLA)
- L. linfatica cronica (LLC)
- L. mieloide acuta (LMA)
- L. mieloide cronica (LMC)
- L. a cellule capellute (HCL)
- L. prolinfocitica a cellule T
- L. linfociti granulare a grandi cellule
- L. a cellule T dell’adulto
SINTOMI
Dato che esistono vari tipi di leucemia, anche i sintomi variano e dipendono da diversi fattori. I più comuni sono la carenza di piastrine e globuli rossi, che causano problemi di coagulazione del sangue e anemia. Altri sintomi frequenti includono febbre, sudorazione notturna, affaticamento e malessere simile all’influenza, diarrea e polmonite. Tuttavia, se le cellule leucemiche invadono il sistema nervoso centrale, possono manifestarsi sintomi neurologici come mal di testa o, meno comuni, convulsioni e persino coma.
DIAGNOSI DELLA LEUCEMIA
Per diagnosticare la leucemia, è necessario eseguire dapprima esami ematochimici completi per identificare il numero di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, il livello di emoglobina e determinare i parametri ematochimici (azotemia, glicemia, uricemia, transaminasi). Successivamente, potrebbero essere necessari ulteriori esami per stabilire il tipo specifico di malattia, in particolare i test di immunoistochimica. Ovviamente, il trattamento dipende dal tipo di patologia e può includere chemioterapia, radioterapia o immunoterapia.
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