Intelligenza artificiale e farmaci. Pfizer: un esempio di successo

In due precedenti articoli siamo andati ad esplorare le opportunità e i rischi offerti dall’intelligenza artificiale in ambito biologico e medico. Quest’oggi parleremo di quello che Pfizer sta facendo e ha già fatto per coniugare intelligenza artificiale con gestione e sviuppo di nuovi e vecchi farmaci. Buona lettura a tutti!

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Figura 1. L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando e continuerà a farlo il mondo dei farmaci. [Fonte: Nunatsiaq News]

Intelligenza artificiale e farmaci: studi clinici col turbo

Creare uno studio clinico costa sempre un enorme fatica. Bisogna trovare i finanziamenti, bisogna reclutare i pazienti e creare un disegno sperimentale solido e soprattutto bisogna raccogliere e analizzare una mole impressionante di dati. E’ già emerso da numerosi lavori scientifici come l’intelligenza artificiale possa venire in aiuto ai ricercatori nell’elaborare uno studio. Tuttavia, lo sviluppo del vaccino Pfizer-BioNTech ha dimostrato come l’intelligenza artificiale possa rilevarsi utile anche duranti l’analisi dei dati. Se infatti normalmente ci vogliono uno o due mesi per raccogliere e analizzare i dati di un studio clinico, l’utilizzo da parte di Pfizer di una tecnologia chiamata Smart Data Query (SDQ) ha ridotto di gran lunga questo tempo, rendendo così possibile lo sviluppo di un vaccino in tempi da record.

Intelligenza artificiale e farmaci: bugiardini più comprensibili

Per chi non è avvezzo al linguaggio medico, la lettura di un bugiardino (il foglietto di carta che troviamo all’interno dei medicinali) potrebbe rappresentare un impresa insormontabile. Esso, infatti, è scritto in un linguaggio molto tecnico e a volte incomprensibile. Pfizer sta cercando di risolvere questo problema sfruttando l’intelligenza artificiale per creare dei bugiardini “misura di paziente”. Si miglioreranno quindi l’aderenza alla terapia e si ridurranno gli errori dovuti a un utilizzo scorretto del farmaco.

Intelligenza artificiale e farmaci: pazienti più tutelati e sicuri

Quando si commercializzano numerose molecole e vaccini di varia natura, è d’obbligo avere alle spalle un sistema robusto ed efficiente che permetta di raccogliere, archiviare e analizzare le informazioni di reazioni avverse ad un farmaco o vaccino. Pfizer da quasi 10 anni utilizza l’intelligenza artificiale per questioni di farmacovigilanza, ossia l’analisi di reazioni avverse ai farmaci. Tale strumento è senza dubbio risultato fondamentale durante la pandemia del 2020 e ha aiutato i ricercatori nello sviluppo di un vaccino sicuro e con pochi effetti collaterali. Strumenti digitali come il text o il data mining su articoli scientifici o l’utilizzo di mezzi come Agent LEO, un tool interattivo che raccoglie informazioni dall’interazione con le persone, hanno velocizzato la raccolta di dati permesso ai ricercatori di focalizzarsi sulla loro analisi piuttosto che sulla raccolta delgi stessi.

Cosa ci riserva il futuro?

Questi tre esempi mostrano chiaramente come Pfizer sia riuscita a implementare con successo delle procedure che permettono di per utilizzare l’intelligenza artificiale per studiare i farmaci in modo efficiente ed efficace. Tuttavia non bisogna dimenticarsi che tali tecnologie, purtroppo, sono ancora appannaggio esclusivo delle multinazionali dati gli altri costi di implementazione. Guardando però la situazione da un’altra prospettiva, non possiamo non essere ottimisti. Dati alla mano, tali tecnologie hanno portato enormi vantaggi e continueranno a farlo in futuro (si pensi solo alla generative AI).

Fonti

Crediti immagini

  • Immagine in evidenza: https://www.notiziariochimicofarmaceutico.it/2023/09/06/assoram-lettera-aperta-sulluso-dell-ia-in-sanita/
  • Figura 1: https://nunatsiaq.com/stories/article/nunavut-expected-to-join-lawsuit-against-pharmaceutical-companies/
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Davide Sampietro

Davide is a molecular biologist and bioinformatician trained in Italy and Germany. Curious and eager to learn the ultimate principle of biological processes, he is fascinated by the innumerable commercial and clinical opportunities molecular biology offers us.

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