Cos’è il vaiolo delle scimmie?

Il vaiolo delle scimmie è una malattia virale zoonotica, cioè una malattia trasmessa dagli animali all’uomo. È causata dal virus del vaiolo delle scimmie (Monkeypox virus, MPXV), appartenente al genere Orthopoxvirus, lo stesso a cui appartiene il virus del vaiolo umano. Sebbene il vaiolo delle scimmie sia meno grave rispetto al vaiolo umano, che è stato eradicato nel 1980, rappresenta comunque una minaccia per la salute pubblica, specialmente in alcune regioni dell’Africa centrale e occidentale, dove è endemico.

Cos'è il vaiolo delle scimmie?

Origine e diffusione

Il vaiolo delle scimmie è stato identificato per la prima volta nel 1958, quando due focolai della malattia si sono verificati in colonie di scimmie utilizzate per la ricerca, da cui il nome della malattia. Tuttavia, il primo caso umano è stato registrato nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire). Da allora, il vaiolo delle scimmie è stato segnalato in diversi paesi africani, principalmente in quelli situati nelle foreste pluviali tropicali.

La trasmissione del virus avviene principalmente attraverso il contatto diretto con il sangue, i fluidi corporei o le lesioni della pelle o delle mucose di animali infetti, come roditori e primati. Anche il contatto con superfici o materiali contaminati dal virus può portare all’infezione. La trasmissione da uomo a uomo, sebbene possibile, è meno comune e avviene principalmente attraverso il contatto diretto con le secrezioni respiratorie, il contatto con lesioni cutanee o attraverso il contatto con oggetti contaminati.

Sintomi del vaiolo delle scimmie

Il vaiolo delle scimmie ha un periodo di incubazione che varia generalmente tra 6 e 13 giorni, ma può oscillare tra 5 e 21 giorni. I sintomi della malattia si manifestano in due fasi principali:

1. Fase prodromica

Nella fase iniziale, i sintomi sono generalmente aspecifici e possono includere:

  • Febbre
  • Mal di testa intenso
  • Dolori muscolari
  • Mal di schiena
  • Gonfiore dei linfonodi (linfoadenopatia)
  • Brividi
  • Stanchezza

2. Fase eruttiva

Dopo alcuni giorni dall’inizio della febbre, inizia la fase eruttiva, caratterizzata dalla comparsa di un’eruzione cutanea. L’eruzione evolve attraverso diverse fasi, tra cui:

  • Macule: Piccole macchie piatte.
  • Papule: Lesioni leggermente rialzate.
  • Vescicole: Lesioni piene di liquido.
  • Pustole: Lesioni piene di pus.
  • Croste: Le pustole si seccano e formano croste che alla fine cadono.

L’eruzione cutanea tende a concentrarsi sul viso e sugli arti, ma può interessare altre parti del corpo, compreso il palmo delle mani e la pianta dei piedi.

Diagnosi e trattamento

La diagnosi del vaiolo delle scimmie si basa sull’osservazione clinica dei sintomi e sulla conferma mediante test di laboratorio, come la PCR (reazione a catena della polimerasi) per rilevare il DNA del virus. Data la somiglianza dei sintomi con altre malattie, come la varicella o il morbillo, è essenziale una diagnosi accurata.

Non esiste un trattamento specifico per il vaiolo delle scimmie, ma la malattia è generalmente autolimitante, il che significa che i sintomi possono risolversi spontaneamente in poche settimane. In alcuni casi, possono essere utilizzati antivirali come il tecovirimat, ma il loro uso è ancora limitato.

Le cure di supporto, come il controllo della febbre, la gestione del dolore e l’idratazione, sono fondamentali per aiutare il paziente durante il decorso della malattia. Nei casi più gravi, può essere necessario il ricovero ospedaliero per garantire un trattamento adeguato e prevenire complicanze.

Prevenzione

Prevenire la diffusione del vaiolo delle scimmie richiede una combinazione di strategie:

  • Evitare il contatto con animali infetti: Ridurre l’esposizione a roditori e primati nelle aree endemiche può diminuire il rischio di infezione.
  • Isolamento dei pazienti infetti: I pazienti con vaiolo delle scimmie dovrebbero essere isolati per prevenire la trasmissione ad altri.
  • Uso di dispositivi di protezione: Gli operatori sanitari dovrebbero utilizzare dispositivi di protezione individuale (DPI) quando trattano pazienti con vaiolo delle scimmie.
  • Vaccinazione: Il vaccino contro il vaiolo umano, ormai non più somministrato a causa dell’eradicazione della malattia, può offrire una certa protezione anche contro il vaiolo delle scimmie. Tuttavia, l’uso del vaccino è attualmente limitato a situazioni di emergenza o a persone esposte ad alto rischio.

Conclusione

Il vaiolo delle scimmie è una malattia rara ma potenzialmente grave, con un decorso generalmente autolimitante. Tuttavia, data la sua somiglianza con altre malattie virali e la potenziale diffusione da uomo a uomo, è importante mantenere alta la guardia, soprattutto nelle aree endemiche. La prevenzione e la diagnosi precoce sono cruciali per controllare la malattia e ridurre il rischio di focolai.

FAQ

Il vaiolo delle scimmie è mortale?

Il vaiolo delle scimmie può essere mortale in alcuni casi, soprattutto nelle persone con un sistema immunitario compromesso, ma la maggior parte dei casi si risolve senza gravi complicazioni.

Come si trasmette il vaiolo delle scimmie?

Il virus si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con animali infetti o materiali contaminati, ma può anche essere trasmesso da persona a persona tramite contatto diretto con lesioni, fluidi corporei o secrezioni respiratorie.

Esiste un vaccino?

Non esiste un vaccino specifico per il vaiolo delle scimmie, ma il vaccino contro il vaiolo umano può offrire una protezione parziale.

Quali sono i principali sintomi del vaiolo delle scimmie?

I sintomi includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, gonfiore dei linfonodi e un’eruzione cutanea che evolve in pustole e croste.

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Nazzareno Silvestri

Sono Nazzareno, scrivo da Messina. Il mio amore per la divulgazione scientifica nasce tanti anni fa, e si concretizza nel pieno delle sue energie oggi, per Microbiologia Italia. Ho diverse passioni: dalla scienza al fitness. Spero che il mio contributo possa essere significativo per ogni lettore e lettrice, tra una pausa e l'altra.

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