Il «Vermocane»: Il Nuovo Incubo dell’Estate Balneare?

Negli ultimi giorni, l’aumento della diffusione del “vermocane” nelle regioni del Sud Italia ha destato preoccupazioni tra gli operatori turistici e i frequentatori delle spiagge. Conosciuto anche come “verme di fuoco” o “tegna barbuto”, l’Hermodice carunculata è un animale marino il cui nome stesso incute timore. Tuttavia, nonostante l’allarme crescente, è fondamentale comprendere meglio questo “invasore nativo” e valutare se la sua presenza rappresenta davvero un rischio significativo per i bagnanti.

Il Vermocane nel Mediterraneo: La Diffusione in Italia

L’Hermodice carunculata è segnalato nel Mediterraneo fin dal XIX secolo, con la prima citazione nel 1832. Tradizionalmente, il suo habitat si trovava nel quadrante meridionale del Mediterraneo, in particolare lungo le coste ioniche italiane. Negli ultimi anni, però, la sua presenza è stata registrata anche in zone più a nord, come l’Arcipelago Toscano nel Mar Tirreno e lungo le coste adriatiche pugliesi. Questa espansione è dovuta principalmente a variazioni ambientali, tra cui l’innalzamento delle temperature marine, che hanno creato condizioni favorevoli per la diffusione del vermocane in nuove aree.

Dove si Trova il Vermocane?

Secondo uno studio dell’Università di Modena e Reggio Emilia, condotto dai ricercatori Roberto Simonini, Sara Righi e Daniela Prevedelli, il vermocane si trova prevalentemente in prossimità di rocce e scogli. L’analisi dei dati raccolti tra il 1967 e il 2019 ha mostrato che l’84,5% degli avvistamenti di questo anellide marino avviene su substrati rocciosi, sia grezzi che ricoperti di alghe. È molto meno comune trovarlo su sedimenti sabbiosi o praterie di posidonie, dove le percentuali di presenza sono rispettivamente dell’8,8% e del 4,4%.

Cosa Provoca il Vermocane?

L’incontro con un vermocane può causare una forte scarica urticante simile a quella delle meduse. Le setole bianche che ricoprono il dorso del verme inoculano una tossina che provoca bruciori, eritemi, pruriti e intorpidimenti. Questi effetti sono limitati nell’uomo, ma in animali marini più piccoli possono indurre una paralisi che permette all’Hermodice di nutrirsi di loro. È importante sapere che, sebbene il contatto sia spiacevole, il vermocane non è letale per gli esseri umani.

Cosa Mangia il Vermocane?

Il vermocane è principalmente un corallivoro, ma la sua dieta è molto varia. Si nutre di organismi morti o moribondi, ricci di mare, stelle marine, meduse e gorgonie. Inoltre, può nutrirsi di pesci intrappolati nelle reti fisse dei pescatori o utilizzate per l’acquacoltura, il che spiega perché spesso siano proprio i pescatori a essere punti durante le operazioni di pesca.

Il Ruolo del Cambiamento Climatico

Il cambiamento climatico e l’innalzamento delle temperature marine hanno favorito la migrazione del vermocane verso nord. Questo anellide termofilo, amante del caldo, è diffuso anche nei Caraibi, nel Golfo del Messico, nel Mar Rosso e in altre aree tropicali. Secondo i dati raccolti dai ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia, gli avvistamenti di vermocane aumentano durante l’estate e diminuiscono in primavera e autunno, per quasi scomparire in inverno.

I Colori del «Verme di Fuoco»

Nonostante la sua fama, il vermocane è un animale visivamente affascinante. Le sue forme sinuose e i colori accesi lo rendono un soggetto fotografico molto popolare tra subacquei e appassionati di snorkeling. Sui social media, ci sono più immagini del vermocane che studi scientifici a lui dedicati. La sua lentezza nei movimenti e la mancanza di paura nei confronti delle persone lo rendono un soggetto ideale per fotografie spettacolari.

Il Progetto di «Citizen Science»

La raccolta di dati sul vermocane non è limitata ai soli ricercatori. Un progetto di citizen science coinvolge cittadini e subacquei nella segnalazione degli avvistamenti. Questo progetto, sostenuto dall’Università di Modena e Reggio Emilia insieme ad altri partner, raccoglie informazioni sulla diffusione e le abitudini alimentari del vermocane. Le segnalazioni dei cittadini sono fondamentali per prevedere gli impatti sugli ecosistemi costieri e l’evoluzione del rapporto tra uomo e vermocane.

Conclusione sul Vermocane

Nonostante la crescente preoccupazione, il vermocane non rappresenta un pericolo letale per gli esseri umani. La sua espansione è legata principalmente al cambiamento climatico e all’aumento delle temperature marine. Sebbene il contatto con il verme di fuoco possa essere spiacevole, è importante non farsi prendere dal panico. La citizen science e il monitoraggio continuo sono strumenti cruciali per comprendere meglio questo animale e gestire la sua presenza nelle nostre acque.

FAQ:

Qual è il rischio di incontrare un vermocane durante una nuotata?
Il rischio è relativamente basso, poiché il vermocane si trova principalmente vicino a rocce e scogli.

Quali sono gli effetti del contatto con un vermocane?
Il contatto provoca una scarica urticante, bruciori, eritemi, pruriti e intorpidimenti, simili alle punture di medusa.

Perché il vermocane si sta diffondendo verso nord?
A causa del cambiamento climatico e dell’innalzamento delle temperature marine, che favoriscono la sua migrazione.

Come posso contribuire al monitoraggio del vermocane?
Puoi partecipare a progetti di citizen science segnalando gli avvistamenti tramite questionari online o piattaforme social.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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