L’importanza degli screening oncologici per la salute

Gli screening oncologici rappresentano un fondamentale strumento di prevenzione e individuazione precoce dei tumori. Questi programmi mirano a identificare tumori in fase iniziale o condizioni che ne favoriscono lo sviluppo, al fine di intervenire tempestivamente, prima che compaiano sintomi o segni correlati. La partecipazione attiva agli screening può fare la differenza, poiché consente di identificare precocemente la presenza di una neoplasia, migliorando le prospettive di trattamento e guarigione. In Italia, sono attivi programmi di screening per tre tipi di tumore, ossia il tumore del collo dell’utero, il tumore del colon-retto e il tumore alla mammella. Non per tutti i tipi di tumore esistono esami efficaci, capaci di individuare il tumore nella sua fase precoce, in cui ancora non si manifestano sintomi. Inoltre, è importante notare che l’organizzazione e l’applicazione di tali programmi possono variare a livello regionale.

I programmi di screening oncologici in Italia

Per quanto riguarda il tumore del collo dell’utero, in Italia vengono effettuati il PAP test e l’HPV test. Questi esami sono mirati alle donne tra i 25 ed i 65 anni di età e consentono di individuare eventuali alterazioni delle cellule cervicali, potenzialmente indicative di una lesione precancerosa o di un tumore. La differenza è che la sensibilità dell’HPV test è significativamente superiore rispetto a quella del Pap test, e per questo deve essere ripetuto ogni 5 anni (al contrario del Pap test che viene effettuato ogni 3 anni). Inoltre, l’HPV test è raccomandato dopo i 30 anni di età poiché nelle donne più giovani le infezioni sono più frequenti, ma in genere regrediscono spontaneamente.

HPV test, esame di screening per il tumore del collo dell'utero
Figura 1 – HPV test, esame di screening per il tumore del collo dell’utero. [Fonte: https://www.ihy-ihealthyou.com/]

Riguardo al tumore del colon-retto, il programma di screening prevede la ricerca del sangue occulto nelle feci per la diagnosi precoce della malattia. Questo tipo di screening è rivolto a tutta la popolazione oltre i 50 anni di età, da eseguire ogni 2 anni. L’esame consiste nella ricerca di tracce di sangue non visibili all’interno di un campione di feci, in modo da poter indagare la presenza di eventuali lesioni potenzialmente cancerose.

Infine, per quanto concerne il tumore mammario, lo screening è indirizzato a donne di età compresa tra i 50 ed i 69 anni. L’esame di screening consiste in una mammografia ed un’eventuale ecografia da effettuare ogni 2 anni. Tuttavia, alcune regioni stanno verificando l’efficacia di questo esame di screening per donne di età compresa tra i 45 ed i 74 anni. La mammografia consiste in un esame radiologico con lo scopo di individuare noduli anche di dimensioni inferiori al centimetro.

L’importanza della personalizzazione dei programmi di screening

È importante sottolineare che i programmi di screening oncologici sono progettati tenendo conto dei costi e delle risorse disponibili per la collettività. Pertanto, è comprensibile che non vi sia uniformità nell’implementazione di questi programmi in tutte le regioni italiane. Nonostante ciò, è fondamentale evitare controlli estemporanei e aderire agli screening proposti dalle autorità sanitarie regionali. Infatti, gli screening oncologici non danno un’indicazione soltanto sulla regolarità dei controlli, ma forniscono anche un percorso strutturato che permette di accedere a ulteriori indagini diagnostiche di secondo e terzo livello, qualora fosse necessario. Questo approccio semplifica il percorso diagnostico per il paziente, garantendo una gestione più efficace dei casi sospetti.

Per garantire una diagnosi precoce e migliorare le prospettive di trattamento dei tumori, è fondamentale partecipare attivamente ai programmi di screening oncologici proposti dalle autorità sanitarie regionali. Sebbene vi siano variazioni nell’applicazione di tali programmi in diverse regioni italiane, è importante seguire le indicazioni specifiche della propria regione di appartenenza. In particolare, per quanto riguarda il tumore al seno, la scelta tra mammografia ed ecografia dipende dalle caratteristiche individuali della paziente, come la densità della mammella. In ogni caso, l’obiettivo principale è identificare precocemente eventuali tumori, fornendo alle pazienti un percorso strutturato che semplifichi l’iter diagnostico e consenta di accedere a ulteriori indagini di secondo e terzo livello, se necessario. Ricordiamo che la prevenzione è uno degli strumenti più potenti nella lotta contro il cancro e che aderire agli screening può fare davvero la differenza nella vita di molte persone.

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Roberta Maria Serra

Futura biologa, nutro un forte interesse per temi quali la salute e la prevenzione, di cui scrivo e curo una rubrica social per Microbiologia Italia. Altre mie passioni riguardano l’astronomia, la bioinformatica, la biostatistica e la ricerca clinica. Ritengo che saper comunicare argomenti di carattere scientifico con chiarezza e rigore sia importantissimo, soprattutto nel periodo in cui viviamo.

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