Paura degli estranei nei bambini: segreto nascosto nei loro cervelli

Introduzione

Quando i genitori notano che i loro bambini manifestano paura o timore verso estranei, potrebbero chiedersi come sia possibile che neonati di pochi mesi abbiano già una reazione simile. Un recente studio condotto dalla Stanford University in California, guidato dalla ricercatrice Kalanit Grill-Spector, ha fornito interessanti risposte riguardo a questo fenomeno. Secondo questa ricerca, i bambini molto piccoli sono in grado di identificare i volti delle persone prima di qualsiasi altra cosa. In questo articolo, esploreremo i risultati di questa indagine. Capiremo anche come essa possa aiutare a comprendere meglio la percezione dei bambini rispetto al mondo che li circonda.

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Figura 1 – I bambini hanno paura degli estranei e piangono perchè sono in grado di identificare i volti delle persone prima di qualsiasi altra cosa

I bambini identificano i volti con un segnale cerebrale distinto

Lo studio condotto dalla Stanford University ha rivelato che i bambini di soli quattro mesi producono un segnale cerebrale distinto quando osservano un’immagine del volto di qualcuno. Questo segnale diventa ancora più forte a partire dai sei mesi di età. La ricerca si è basata sull’analisi dell’attività cerebrale di 45 bambini. Questi avevano un’età compresa tra i tre e i 15 mesi, mentre guardavano una serie di immagini che apparivano rapidamente.

Le immagini proiettate comprendevano volti di estranei, corridoi, automobili, lettere dell’alfabeto e arti di corpi umani. Il team di ricerca ha scelto appositamente queste immagini grigie, poiché sono oggetti comuni nella vita della maggior parte dei bambini. Durante l’esperimento, le immagini venivano proiettate su uno schermo per un minuto alla volta, e l’attività cerebrale veniva misurata attraverso l’elettroencefalogramma. L’esperimento di un minuto è stato ripetuto da sei a dodici volte per ogni bambino.

Risultati dello studio: l’importanza dei volti nella percezione dei bambini

I risultati dello studio hanno rivelato che le immagini dei volti hanno suscitato un segnale cerebrale distinto nei bambini a partire dai quattro mesi di età, intensificandosi tra i sei e gli otto mesi. È interessante notare che gli stessi segnali cerebrali simili sono stati osservati quando i bambini osservavano i corridoi e gli arti dei corpi umani. Tuttavia, le lettere dell’alfabeto hanno generato un segnale simile solo tra i 12 e i 15 mesi di età, mentre non sono emersi segnali distinti quando i bambini osservavano le automobili.

Secondo Kalanit Grill-Spector, i segnali cerebrali prodotti dai bambini suggeriscono che ogni bambino identifica la categoria di oggetto a cui appartiene l’immagine. I volti, ad esempio, sono distinti dagli altri oggetti come gli arti e le automobili. Questa capacità di riconoscere i volti delle persone già nei primi mesi di vita è cruciale per la comprensione delle relazioni sociali e per la formazione del legame affettivo con i genitori.

L’Implicazione dell’autismo e la diagnosi precoce

La ricerca condotta dalla Stanford University ha importanti implicazioni nella comprensione dell’autismo e nella diagnosi precoce di questa condizione. Secondo la ricercatrice Grill-Spector, la misurazione del modo in cui i bambini vedono oggetti diversi in relazione all’attività cerebrale potrebbe aiutare a diagnosticare l’autismo in bambini pre-verbali. Le persone affette da autismo possono presentare differenze nella percezione dei volti rispetto ai soggetti neurotipici.

Tuttavia, la ricercatrice sottolinea che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno queste differenze e per sviluppare metodi diagnostici più precoci ed efficaci. La diagnosi precoce dell’autismo è fondamentale per garantire un intervento tempestivo e mirato, che possa aiutare i bambini affetti a sviluppare al meglio le loro abilità e ad integrarsi nella società.

Conclusioni: i bambini hanno paura degli estranei?

Lo studio condotto dalla Stanford University ha rivelato che i bambini molto piccoli sono in grado di identificare i volti delle persone prima di qualsiasi altra cosa. La reazione di paura o timore verso estranei osservata in molti bambini può essere spiegata dal fatto che i volti sono oggetti distinti per loro, sin dai primi mesi di vita. Questa scoperta ha importanti implicazioni per la comprensione della percezione infantile e potrebbe essere utile nella diagnosi precoce dell’autismo.

Come sempre, sono necessarie ulteriori ricerche per approfondire queste scoperte e sviluppare nuovi strumenti diagnostici. La comprensione di come i bambini interpretano il mondo che li circonda è fondamentale per garantire un sano sviluppo e un intervento tempestivo in caso di eventuali disturbi o condizioni neurologiche.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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