Prof. Bassetti: “L’obbligo di mascherina in ospedale deve cadere, ecco perché

Il professor Bassetti e l’opinione sulla mascherina: facciamo il punto

Il dottor Bassetti, un noto infettivologo e Direttore della Clinica Malattie Infettive presso l’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ha recentemente espresso la sua opinione sul fatto che l’obbligo di indossare la mascherina in ospedale dovrebbe essere eliminato completamente a partire da maggio. Secondo il dottor Bassetti, mantenere l’obbligo di indossare la mascherina avrebbe solo il risultato di sminuire l’efficacia di questo strumento di prevenzione. Egli ritiene che sarebbe più giusto lasciare alle direzioni degli ospedali e ai direttori dei singoli reparti la responsabilità di decidere autonomamente quale dovrebbe essere la procedura migliore da adottare. In tal modo, ogni ospedale e reparto potrebbe adottare le misure preventive più adeguate alla propria situazione, garantendo una maggiore flessibilità e un’efficace prevenzione delle infezioni.

Il professor Bassetti e mascherina
Figura 1 – Il professor Bassetti

Eliminare completamente l’obbligo di indossare la mascherina: la posizione del dottor Bassetti

Matteo Bassetti, infettivologo e Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, è dell’opinione che sia giunto il momento di eliminare completamente l’obbligo di indossare le mascherine, anche negli ospedali. Secondo il professore, i dispositivi di protezione rappresentano il simbolo della pandemia di Covid-19 e non sono più necessari nelle strutture sanitarie. Invece, sarebbe auspicabile un ritorno alla situazione pre-pandemica, quando le mascherine venivano utilizzate solo in contesti ospedalieri circoscritti.

Per Bassetti l’uso della mascherina in ospedale deve essere mantenuto come strumento di protezione

Tuttavia, Bassetti è d’accordo con quanto dichiarato dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, il quale ritiene che l’uso delle mascherine in ospedale rimanga uno strumento di protezione per i pazienti. In particolare, il sottosegretario suggerisce di mantenere l’obbligo di utilizzare le mascherine nei reparti a maggior rischio, mentre sarebbe possibile eliminarlo in altri contesti. Gemmato sottolinea anche l’importanza di evitare un approccio ideologico sull’argomento, e di adottare una posizione basata sulla razionalità e la prudenza.

Il professore ha espresso inoltre la sua posizione sulla situazione attuale della pandemia da Covid-19. Secondo il professore, sarebbe necessario tornare alla situazione pre-pandemica del 2019, in quanto il Covid-19 non rappresenta più un problema significativo per la maggioranza dei pazienti. Tuttavia, il virus potrebbe rappresentare un problema per alcune categorie di fragili e anziani.

Le infezioni da pneumococco e virus influenzali superano quelle da Covid

Il professore ha osservato che, attualmente, registra solo alcuni casi sporadici di pazienti ricoverati in reparto per Covid-19, ma riscontra molte più infezioni da pneumococco e da virus influenzali. Egli ritiene che la pandemia sia finita per loro e che, anche se ci saranno ancora contagi in futuro, sarà simile a quanto accaduto quando è terminata la pandemia della Spagnola.

Il professionista, in un’analisi della situazione attuale, ha sottolineato come, nel 2019, non vi era un obbligo di utilizzo delle mascherine, ma un uso basato sulle criticità e sui rischi presenti in ciascun reparto. Per esempio, era raccomandato ai visitatori che entravano in reparti ad alto rischio di indossare la mascherina per proteggere i pazienti gravemente immunodepressi. Secondo il professionista, dopo il 30 aprile, dovremmo tornare a questo tipo di utilizzo delle mascherine.

Mascherine in ospedale: bisogna garantire un utilizzo efficace

Tuttavia, il professionista ha anche notato che alcuni operatori sanitari, come medici e infermieri, indossano le mascherine anche quando si trovano in stanze vuote da anni, il che non avrebbe senso. Questi operatori dovrebbero smettere di farlo e tornare a utilizzare le mascherine solo in base alle criticità e ai rischi presenti nei reparti. In tal modo, si potrebbe garantire un utilizzo efficace delle mascherine, evitando l’eccessiva riduzione della loro efficacia causata dall’uso inappropriato.

Il dottor Bassetti ha anche sostenuto che le direzioni degli ospedali e i direttori dei singoli reparti dovrebbero decidere autonomamente quale deve essere la procedura da adottare, non solo per quanto riguarda l’utilizzo delle mascherine, ma anche per altri dispositivi di protezione, come i camici sterili. Egli ritiene che non ci sia più bisogno di un’istituzione che sostituisca il ruolo delle direzioni ospedaliere.

Il dottor Bassetti ha inoltre sottolineato che l’Italia sarebbe uno degli ultimi paesi al mondo a mantenere tali disposizioni, e che sarebbe opportuno adottare un approccio più flessibile e razionale nella gestione dei dispositivi di protezione.

Tampone obbligatorio per il trasferimento dei pazienti: il parere di Bassetti

Secondo il dottor Bassetti, lo stesso ragionamento potrebbe essere fatto per l’obbligo del tampone per il trasferimento di un paziente da un reparto all’altro. Egli ha espresso la speranza che a partire dal 1 maggio possa essere adottata una linea definitiva anche per le altre misure di prevenzione, come i doppi percorsi al Pronto Soccorso. Egli ritiene che sia necessario abbandonare l’obbligo, ma che sia possibile mantenere alcune misure di prevenzione su base locale, valutando caso per caso la situazione contingente. Secondo il dottor Bassetti, dobbiamo andare verso una progressiva liberalizzazione di tutto, al fine di rafforzare l’efficacia dei vaccini. Infatti, egli ha sostenuto che mantenere obblighi eccessivi ha indebolito la forza dei vaccini e ha alimentato il movimento anti-vaccinista e negazionista.

Bassetti: “Il flop delle quarte dosi non rappresenta un problema”

Recentemente, la Fondazione Gimbe ha denunciato il basso tasso di successo delle quarte e quinte dosi di vaccino, che potrebbero essere somministrate soprattutto a over 60, persone fragili e immunocompromesse, personale sanitario e ospiti delle Rsa. Secondo i dati di Gimbe, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 31,3%, mentre quello delle quinte è ancora più basso, con una percentuale del 15,1%.

Tuttavia, secondo il professor Bassetti, questa situazione non rappresenta più un problema, e la strategia del governo non ne è colpevole. Infatti, il numero di persone che hanno effettivamente fatto le quarte dosi è stato inferiore rispetto a quelle che avrebbero dovuto farle. Tuttavia, egli ha sottolineato che il successo della campagna vaccinale è comunque stato notevole, e che l’Italia ha raggiunto un buon tasso di copertura vaccinale, grazie alla strategia del governo.

Una situazione sotto controllo

Secondo il professor Bassetti, la somministrazione delle terze dosi di vaccino potrebbe essere sufficiente per la maggioranza della popolazione, se si guardano i dati. Egli ha sottolineato che chi ha fatto la quarta dose, per lo più persone molto anziane o fragili, ha fatto bene. Tuttavia, secondo il dottor Bassetti, si potrebbe aver allargato troppo la somministrazione della quarta dose, includendo anche persone per cui non era necessaria. Egli ha affermato che la situazione è comunque sotto controllo, dato che anche se la somministrazione della quarta dose non è andata come previsto, le cose sono andate bene durante l’inverno. Inoltre, la circolazione dell’Omicron, la variante molto contagiosa del virus, ha fatto da booster, creando un’immunità ibrida.

Il professor Bassetti ha anche sottolineato che nel 2022 l’Italia ha potuto contare sull’importante tesoretto del 2021, in termini di vaccinazioni: infatti, il 85% della popolazione ha ricevuto almeno tre dosi di vaccino. Egli ha affermato che, grazie al numero di guariti e vaccinati, il 100% della popolazione italiana è coperto, il che permette di essere tranquilli sulla situazione attuale.

Fonti

https://www.fanpage.it

Foto dell'autore

Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

MICROBIOLOGIAITALIA.IT

Marchio®: 302022000135597

CENTORRINO S.R.L.S.

Bernalda, via Montegrappa 34

Partita IVA 01431780772