Il 24 ottobre 2023, un importante studio che ha coinvolto oltre 30.000 partecipanti ha fatto nuova luce sugli effetti dannosi che il sale può avere sulle arterie coronarie. Sebbene sia noto da tempo che un’elevata assunzione di sale può portare all’ipertensione. Ora è stata trovata una correlazione tra il consumo eccessivo di sale e l’aterosclerosi. Una condizione che causa il restringimento e l’irrigidimento delle arterie a causa dell’accumulo di placche, con conseguenze potenzialmente gravi per le arterie coronarie.
I Risultati dello Studio Svedese
Questi risultati emergono dallo studio condotto da ricercatori svedesi, pubblicato sulla rivista European Heart Journal Open con il titolo “Association between Sodium Intake and Coronary and Carotid Atherosclerosis in the General Swedish Population”. Conosciuta come studio Scapis, questa indagine ha coinvolto un campione impressionante di 30.154 partecipanti, tutti di età compresa tra i 50 e i 64 anni. Ogni partecipante è stato sottoposto a uno screening che comprendeva esami del sangue e delle urine, questionari, esami clinici e immagini di tomografia computerizzata. I campioni biologici sono stati accuratamente raccolti al momento dell’esame e congelati a -80°C in attesa dell’analisi.
Le Nuove Associazioni tra Sale e Coronarie
I risultati di questa ricerca hanno evidenziato un’importante connessione tra l’eccessiva escrezione di sodio e l’aterosclerosi carotidea. Oltre alla stenosi aterosclerotica delle arterie coronarie e alla calcificazione generale delle arterie coronarie. In parole povere, consumare troppo sale fa aumentare la pressione sanguigna e quindi il rischio di malattie cardiovascolari. Sorprendentemente, sono state individuate anche correlazioni tra l’eccessiva assunzione di sale e la stenosi carotidea e l’aterosclerosi coronarica, che ora vengono analizzate in modo approfondito. Secondo il responsabile dello studio Jonas Wuopio, “I risultati indicano che più sale si consuma, maggiore è il carico di placche aterosclerotiche nelle arterie del cuore e del collo”. Questa affermazione evidenzia l’intensità del legame tra l’assunzione di sale e i disturbi cardiovascolari.
I Meccanismi di Azione del Sale
I ricercatori hanno scoperto che un’eccessiva assunzione di sale può innalzare la pressione sanguigna, aumentando il rischio di sviluppare l’aterosclerosi, anche a livelli inferiori a quelli che definiscono l’ipertensione. Questo aumento della pressione sanguigna può essere considerato un precursore del danno vascolare, che si verifica prima dello sviluppo dell’ipertensione stessa.
L’Impatto del Sale sulla Salute Vascolare
Questo studio è il primo a identificare un’associazione tra l’assunzione di sodio e l’aterosclerosi coronarica misurata mediante tomografia computerizzata nella popolazione generale. Sorprendentemente, ogni grammo aggiuntivo di sodio escreto aumenta la probabilità di sviluppare placche carotidee o coronariche del 3-4%. Questo sottolinea che, anche nel caso di pressioni sanguigne considerate normali, chi consuma una quantità eccessiva di sale è a rischio di subire danni vascolari.
La prof.ssa Monica Giroli, biologa e specialista in Scienze dell’Alimentazione nell’Unità di Prevenzione Aterosclerosi dell’Irccs Centro Cardiologico Monzino di Milano, ha detto: “Si tratta di un rischio che cresce all’aumentare dell’introito di sale, in modo continuo, senza ‘scatti’. Per questo chi ha la pressione massima a 128 mmHg (valore ritenuto ‘sano’) può avere già più placche di chi ha la pressione a 110 mmHg.”
In conclusione, questo studio sottolinea l’importanza di moderare il consumo di sale per preservare la salute delle coronarie. Anche se potrebbe sembrare che la pressione sanguigna sia sotto controllo, il sale in eccesso può ancora infliggere danni vascolari significativi. La consapevolezza di questi rischi dovrebbe spingerci tutti a ridurre il consumo di sale e ad adottare una dieta più equilibrata per prevenire gravi problemi cardiovascolari.