Principio
I laboratori di analisi e di controllo qualità, per assicurare l’igiene delle superfici e degli strumenti di lavoro, necessitano di un periodico monitoraggio ambientale. I patogeni Listeria monocytogenes, Salmonella, E.coli O157 e microrganismi come Pseudomonas, aderiscono alle superfici. La capacità di alcuni batteri di formare biofilm, rende la sanificazione ambientale ancora più scrupolosa per conservare la sicurezza e la qualità.
Fondamentale per una corretta pulizia è effettuare un prelavaggio e detersione delle superfici, mediante acqua calda a 60°C e detergente. Dopo il risciaquo del detergente, disinfettare con prodotti a base di alcool per la totale distruzione della carica microbica.
Per verificare l’efficacia delle azioni di sanificazione, i laboratori mediante differenti metodiche, rilevano la rimanente carica microbica ove presente.
Metodo
Il campionamento ambientale è possibile effettuarlo mediante differenti materiali.
Tamponi
I tamponi, inumiditi da una soluzione neutralizzante, sono strisciati su una superficie di 100 cm2 (figura 1). Per un corretto prelievo è importante avere un movimento incrociato del tampone per tutta la superficie d’interesse.
![Figura 1 - Monitoraggio ambientale mediante tampone](https://www.microbiologiaitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/tampone.jpg)
Riposti nel terreno di trasporto (soluzione fisiologica), i tamponi possono essere seminati per inclusione o spatolati (figura 2) su terreni specifici e successivamente incubati per temperatura e tempi necessari per il conteggio delle colonie. Tale metodica esprime il numero di UFC presenti, ovvero i microrganismi per centimetro quadrato.
![Figura 2 - Spatolamento del tampone](https://www.microbiologiaitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/spatolamento.jpg)
Piastre da contatto e contact-slide
L’utilizzo di piastre sterili con superfici convesse di agar (RODAC – Replicate Organism Direct Agar Contact), semplificano il campionamento (figura 3). Le piastre contenenti il terreno di coltura specifico per il microrganismo ricercato, vengono appoggiate sulle superfici per circa 10 secondi.
![Figura 3 - Monitoraggio ambientale mediante piastre a contatto](https://www.microbiologiaitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/unnamed.jpg)
E’ possibile campionare attraverso le conctact-slide (figura 4), palette di plastica con una striscia di agar su entrambi i lati. Dopo aver campionato, le piastre e le slide vengono poste nell’incubatone alla temperatura e tempo necessario per il conteggio delle colonie.
![Figura 4 - Contact-slide](https://www.microbiologiaitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/slide.jpg)
Kit rapidi
I metodi appena elencati presentano spesso tempi di risposta lunghi, di alcuni giorni. Per ottenere risposte più rapide, l’analista può far uso di kit rapidi basati sulla bioluminescenza, colorimetria, fluorescenza. I preparati sono costituiti da brodi di coltura che cambiano colore in caso di crescita batterica.
Risultati attesi
I parametri microbiologici di base da ricercare sono:
- carica batterica totale psicrofila: un indicatore rappresentativo della contaminazione batterica ambientale, con temperatura di accrescimento intorno ai 25°C
- carica batterica totale mesofila: un indicatore rappresentativo della contaminazione di origine umana e animale, con temperatura di accrescimento intorno ai 37°C
- carica fungina totale (muffe e lieviti): un indicatore ambientale fondamentale, correlato alla presenza di elevata umidità e scarsa qualità dell’aria. Alcune muffe sono causa di patologie e allergie nell’uomo.
Il risultato del monitoraggio microbiologico ambientale delle superfici si esprime in Unità Formanti Colonie (UFC)/unità di superficie.
In particolare il risultato è espresso in UFC/100 cm2 in riferimento alla metodica mediante i tamponi. Mentre nel caso di utilizzo delle piastre da contatto si considera la superficie della piastra e il risultato è espresso in UFC/24 cm2.
Limitazione del test
Comparando il campionamento mediante tampone (figura 5) con quello con piastre a contatto, i tamponi di cotone mostrano una minore percentuale di recupero microbico. Probabilmente il cotone durante la fase analitica, non rilascia tutti i microrganismi intrappolati.
![Figura 5 - Differenti tipologie di tamponi](https://www.microbiologiaitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/lg-b-generale-360x240-1.jpg)
Inoltre, in caso di superfici poco contaminate, le piastre da contatto presentano recuperi più elevati rispetto a quello del tampone. Mentre in presenza di una carica batterica elevata, le piastre RODAC possono sottostimare la conta batterica a causa dell’aggregazione delle colonie sulla superficie.
Le RODAC è preferibile usarle su superfici lisce, poichè inadeguate a raggiungere angoli e curvature.
Sicuramente le difficoltà nel recupero dei batteri sulle superfici, è dovuto allo stress subito da parte dei batteri sottoposti ad essiccazione e mancanza di nutrienti.
Quality Control
Ogni lotto di tamponi, piastre a contatto e kit monouso, deve presentare il certificato di qualità rilasciato dal produttore.
Letture consigliate
Di seguito vi proponiamo alcune letture consigliate riguardo il monitoraggio ambientale:
- Le analisi chimiche ambientali. Dal campionamento al dato
- Il controllo dell’ambiente: sintesi delle tecniche di monitoraggio ambientale
- Il monitoraggio ambientale: 2
- ll monitoraggio ambientale: Un efficace strumento di controllo
Fonti
- https://www.sicurinfo.com/wp-content/uploads/2017/06/La-contaminazione-microbiologica-delle-superfici-negli-ambienti-lavorativi.pdf
- https://www.inail.it/cs/internet/docs/linee_guida_monitoraggio_microbiologico_pdf.pdf?section=attivita
- https://www.kairosafe.it/img/cms/Guide/Monitoraggio%20superfici.pdf
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