5G e Limiti Elettromagnetici: Contesta una parte della Scienza

Il Consiglio dei ministri ha discusso, nell’ultimo incontro prima della pausa estiva, un decreto omnibus contenente diverse tematiche, tra cui gli interventi sui taxi, il caro voli, il granchio blu e i compensi della società Ponte sullo Stretto. Un aspetto controverso riguarda l’innalzamento dei limiti elettromagnetici per il 5G, una scelta oggetto di contestazione da parte delle associazioni ambientaliste e dei Verdi.

Innalzamento dei Limiti Elettromagnetici per il 5G

Secondo la bozza del decreto, l’obiettivo di tale innalzamento è “potenziare la rete mobile e garantire a utenti e imprese l’offerta di servizi di connettività di elevata qualità, senza pregiudizio per la salute pubblica.” Entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità verranno adeguati alla luce delle più recenti ed accreditate evidenze scientifiche e delle regole e raccomandazioni dell’Unione europea. Si prevede che i limiti di emissione elettromagnetica, attualmente fissati a 6 V/m, verranno innalzati, sebbene il nuovo limite esatto non sia ancora specificato.

Controversie e Contestazioni per i nuovi Limiti Elettromagnetici per il 5G

L’innalzamento dei limiti elettromagnetici per il 5G è stato oggetto di forti contestazioni da parte delle associazioni ambientaliste e dei Verdi. Secondo Legambiente, si tratta di “una scelta pericolosa e insensata”, poiché non vi sarebbe alcun motivo per innalzare il valore di attenzione per i campi elettromagnetici generati dalle alte frequenze, se non quello economico delle compagnie di telecomunicazioni che vogliono risparmiare sui costi delle infrastrutture.

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, afferma che gli attuali 6 V/m sono cautelativi e l’innalzamento dei limiti sarebbe una scelta insensata, pericolosa per la salute della popolazione e in linea con le richieste dell’industria delle telecomunicazioni.

Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, sostiene che si stia barattando la salute e il principio di precauzione con un regalo alle grandi compagnie di telecomunicazioni. Egli è favorevole alla digitalizzazione del Paese, ma ritiene che l’obiettivo possa essere raggiunto anche con i limiti attuali, affermando che le società di telecomunicazione dovranno investire di più.

Richieste delle Compagnie di Telecomunicazioni

Nel corso degli anni, le compagnie di telecomunicazioni hanno più volte chiesto di innalzare i valori di esposizione elettromagnetica da 6 V/m al limite massimo europeo di 61 V/m. Una richiesta del 2022 presentata da Assotelecomunicazioni alla Commissione del Senato citava uno studio del Politecnico di Milano per Asstel, il quale stimava la necessità di 27.900 interventi aggiuntivi, con un esborso incrementale di circa 4 miliardi di euro a carico degli Operatori radiomobili. Tuttavia, Legambiente sostiene che l’obiettivo potrebbe essere comunque raggiunto aumentando il numero dei ripetitori invece di innalzare i limiti.

La Situazione Negli Altri Paesi

I favorevoli all’innalzamento dei limiti fanno notare che quasi tutti gli Stati europei prevedono già una soglia massima a 61 V/m, mentre l’Italia è il Paese con il limite più basso. Tuttavia, Bonelli replica sottolineando che la legge italiana è stata modificata e i valori vengono misurati su tutta la giornata, comprese le ore notturne, dove il traffico di telecomunicazioni ad alta frequenza è ridotto. Ciò fa sì che i picchi durante la giornata in Italia siano molto alti.

Richieste di Modifiche al Decreto

Oltre alle contestazioni sull’innalzamento dei limiti elettromagnetici, ci sono dubbi riguardo all’affidamento del monitoraggio alla Fondazione Bordoni, poiché alcuni dei suoi componenti hanno avuto rapporti di lavoro con le società di telecomunicazione. I Verdi chiedono di includere anche Ispra (Istituto Superiore per la Protezione Ambientale) e Iss (Istituto Superiore di Sanità) nel monitoraggio. Sia Legambiente che i Verdi propongono di aprire un tavolo di lavoro e di confronto per ragionare sulle possibili strategie da mettere in campo, raggiungendo gli obiettivi di digitalizzazione e ponendo la salute dei cittadini come priorità.

Appello degli Esperti di Effetti Biologici

Un gruppo di oltre 50 esperti di effetti biologici dei campi elettromagnetici ha firmato un appello al governo per chiedere di adottare limiti di legge adeguati a proteggere la salute della popolazione. Fiorenzo Marinelli, già ricercatore dell’Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna, ha sottolineato che l’innalzamento dei limiti sarebbe una scelta del tutto irrazionale e pericolosa, dato che la ricerca scientifica ha dimostrato che gli attuali standard di sicurezza sono inadeguati.

Conclusioni

L’innalzamento dei limiti elettromagnetici per il 5G ha suscitato un acceso dibattito tra le compagnie di telecomunicazioni e le associazioni ambientaliste. Mentre le prime sostengono la necessità di aumentare i limiti per potenziare la rete e garantire servizi di connettività, le seconde temono possibili rischi per la salute pubblica. La questione richiede un approfondimento scientifico e un dialogo tra tutte le parti coinvolte, al fine di trovare un equilibrio tra lo sviluppo tecnologico e la tutela della salute dei cittadini.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

2 commenti su “5G e Limiti Elettromagnetici: Contesta una parte della Scienza”

  1. BELLA SCOPERTA, ALLA FINE NON SI DICE NIENTE.
    Qualunque introduzione di tecnologie dovrebbe essere attuata DOPO un periodo abbastanza lungo di studi e verifiche, di certo NON a carico di chi è servo di committenti interessati allo sdoganamento del problema. Come nei cosiddetti “vaccini” recenti chi vende è anche ci “certifica” (spesso dichiara il contrario di quello che viene “divulgato” dai media che rispondono ai padroni dell’operazione); è lo stesso soggetto. Alla fine libertà cos’è? Murarsi in una gabbia di faraday?

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