Lyssavirus, l’agente eziologico della rabbia
Il Lyssavirus, agente eziologico della rabbia rappresenta un problema sanitario globale, da monitorare costantemente. Il Lyssavirus è un genere di virus RNA della famiglia Rhabdoviridae, ordine Mononegavirales. I mammiferi, compresi gli umani, possono fungere da ospiti naturali.
Sono provvisti di envelope, con geometrie a forma di proiettile. Questi virioni sono larghi circa 75 nm e lunghi 180 nm. Le loro particelle infettive hanno una forma approssimativamente cilindrica.
La struttura è costituita da un involucro esterno, una regione centrale costituita da una matrice proteica ed una regione complessa interna, costituita dal genoma associato ad altre proteine.
I genomi del Lyssavirus sono costituiti da una molecola di RNA a singolo filamento di senso negativo che codifica per cinque proteine virali:
- polimerasi L
- proteina della matrice M
- fosfoproteina P
- nucleoproteina N
- glicoproteina G
La replicazione virale è citoplasmatica. L’ingresso nella cellula ospite si ottiene mediante l’attacco delle glicoproteine G virali ai recettori ospiti, che media l’endocitosi mediata dalla clatrina.
I mammiferi selvatici, in particolare i pipistrelli e alcuni carnivori, servono come ospiti naturali. Le vie di trasmissione sono in genere rappresentate da ferite da morso.
Prima nazione rabies free al mondo
La Repubblica Federale del Messico è stata riconosciuta dalla World Health Organization (WHO) come prima nazione “rabies free“, libera dalla rabbia.
Il riconoscimento è arrivato alla fine di un percorso, intrapreso più di venti anni or sono, di politiche di vaccinazione degli animali domestici e selvaggi e di controllo della popolazione animale selvatica e randagia, di fondamentale importanza in città così vaste e enormemente popolate come Città del Messico.
E’ stato necessario dimostrare di non aver registrato casi di trasmissione umana della rabbia per almeno due anni, cosa notevole se si considera la grande fascia di popolazione in condizione di povertà, tendenzialmente più esposta alle situazioni di randagismo.
La situazione in Italia
E in Italia? Le iniziative di prevenzione e controllo veterinario sono sempre state un nostro forte – nonostante la non egual perizia dei nostri vicini balcanici (Slovenia) – nel monitorare i serbatoi animali, con particolare riferimento alle volpi; proprio quest’ultime sono state responsabili della diffusione del virus nel nord-est (Veneto e Trentino A.A.), che ha reso necessaria la ripresa delle vaccinazioni obbligatorie tra gli animali domestici e il posizionamento di esche per la vaccinazione orale delle volpi stesse.
La vaccinazione, quindi, anche in questo caso rappresenta lo strumento di prevenzione epidemiologica più potente ed efficace mai concepito, utile anche per i nostri amici a quattro zampe, i quali si troverebbero, altrimenti, esposti ad una malattia terribile e letale anche per noi loro padroni.
Oltre che vaccinarli obbligatoriamente nelle zone a rischio e facoltativamente nel resto del Paese (è consigliato nelle zone rurali e di montagna), è sempre buona norma evitare il contatto con animali sconosciuti e dall’atteggiamento sospetto (presentanti, per esempio, scialorrea o eccessiva produzione di saliva, mancata diffidenza verso l’uomo e spiccata aggressività).
Si ringrazia The Medical Alphabet per la gentile concessione del contenuto.