Di influenza si sente parlare sempre, in certi casi anche in maniera impropria…quanto la conosciamo esattamente? Con questo articolo ti sarà più facile muoverti attraverso le informazioni che ci bombardano ogni giorno.
Una rapida occhiata alla storia recente evidenzia come il 1918 sia stato l’anno più tragico a causa di una epidemia mondiale che, circolando attraverso navi e soldati, ha infettato oltre un terzo della popolazione mondiale e ha causato quasi 50 milioni di morti. Nello scorso secolo invece, sono state registrate ben 4 epidemie dovute ad H1N1.
Come evolve il virus?
I due principali tipi di virus dell’influenza che infettano gli esseri umani, A e B, fanno parte della famiglia Orthomyxoviridae, caratterizzata da genomi RNA. Questi virus si replicano usando una polimerasi RNA-dipendente che non ha la capacità di correzione bozze, cioè della correzione degli errori, il che significa che gli errori che si verificano durante la replicazione producono una diversità di mutanti. Queste mutazioni permettono ai virus di adattarsi ai cambiamenti ambientali, portando ad una continua selezione naturale ed evoluzione. Inoltre, il genoma di questi virus si presta molto allo scambio di materiale genetico tra diverse specie. Questo meccanismo è alla base anche delle pandemie del 1957 e 1968.
Chi è colpito?
Gli esseri umani non sono gli unici animali ad essere colpiti dall’influenza. In particolare, l’influenza A ha una varietà di ospiti vertebrati fra cui uccelli, cavalli, maiali e pipistrelli. Invece, l’uomo è l’ospite quasi esclusivo del virus dell’influenza B. Esso può infettare l’uomo sia attraverso altri uomini sia attraverso ospiti intermedi, spesso detti “vasi di miscelazione”, come i suini.
Gli uccelli acquatici sono considerati il principale serbatoio dell’influenza A, perché possono essere infettati con quasi tutti i sottotipi del virus, ad eccezione dei più recenti. Con la rapida evoluzione dell’influenza, la preoccupazione principale è che qualche nuova forma, magari più potente, colpisca l’uomo replicando una delle peggiori epidemie.
Cosa circola oggi?
Recentemente, grazie a scambi intercontinentali di persone e animali e grazie alla particolare tecnica evolutiva dei virus, il virus dell’influenza sta sviluppando nuovi sottotipi. I sottotipi H1N1 e H3N2 dell’influenza A circolano dal 1977 (H1N1 pandemico 2009), mentre le linee dell’ influenza B, Yamagata e Victoria, circolano sin dal 1983. Inoltre l’influenza A sembra essersi evoluta sotto pressione evolutiva per evitare oligonucleotidi contenenti CpG, forse riconosciuti dal sistema immunitario in maniera diversa.
Dunque, a causa della RNA polimerasi, le popolazioni influenzali esistono come una miscela di particelle virali geneticamente diverse. Le interazioni tra le varianti potrebbero contribuire al successo complessivo e all’adeguatezza della popolazione. Perciò di nuovi sottotipi e forse di minacce ce ne saranno sempre.
Fonte: Plos Pathogen