Peste suina: aggiornamenti, sintomi e strategie di prevenzione

In questo articolo divulgativo di Microbiologia Italia trattiamo un’overview sulla peste suina nel mondo e in Italia.

Il virus della Peste Suina Africana

L’uomo nei secoli ha imparato ad allevare e selezionare animali da allevamento, come ad esempio i suini, per contribuire al più crescente fabbisogno alimentare mondiale. Nel tempo, questi allevamenti sono minacciati da sempre più microrganismi che mettono a dura prova la loro esistenza. Una minaccia reale oggi è rappresentata dal virus della peste suina.

La peste suina (denominata anche peste suina africana PSA) è un infezione virale causata dal un virus della famiglia delle Asfaviridae, genere Asfivirus, una specie di virus a doppio filamento di DNA, unico rappresentante dell’ordine Asfuvirales, appartenente al phylum Nucleocytoviricota.

A differenza della più conosciuta malattia infettiva di origine batterica causata dal bacillo Yersinia pestis che coinvolge direttamente la salute umana, la peste suina è una malattia di tipo virale. Tale virus nei suini provoca febbre emorragica, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei ed emorragie interne con alti tassi di mortalità che coinvolge oltre i suini anche cinghiali e suidi selvaggi. Il decesso avviene generalmente ai 10 giorni con i ceppi più aggressivi del virus. Dall’insorgenza dei primi segni della malattia, la mortalità può raggiungere il 100% degli animali colpiti dal virus caratterizzato da un’elevata resistenza all’ambiente e da un’alta contagiosità. Gli esseri umani non sono suscettibili alla malattia direttamente. Nonostante la malattia non sia trasmissibile all’uomo, essa comunque coinvolge l’aspetto socio-economico nei Paesi in cui è diffusa, influenzando la redditività degli allevamenti e dei prodotti derivati.

Infezione

Secondo gli studi condotti l’infezione si può trasmettere tramite contatto diretto o indiretto fra animali infettati e per ingestione di carni o prodotti a base di carne di animali già infettati in precedenza. In modo diretto il contagio avviene attraverso le vie oro-nasali in seguito al contatto con saliva, urina e feci di altri animali contagiati in precedenza che eliminano il virus. Il contagio indiretto avviene tramite l’ingestione di alimenti di animali già infettati precedentemente. Un’altra tipologia di contagio che aumenta l’incidenza della malattia è il contatto che può avvenire fra animali selvatici ed animali domestici, nel caso in cui questi ultimi vengono a contatto con materiale infetto.

Secondo i dati in possesso la peste suina è endemica nelle regioni dell’Africa sub-sahariana. I primi casi di infezione accertati in Europa si sono verificati nel 2007 in Georgia, Armenia ed Azerbaigian, al contempo sono stati accertati casi anche in Ucraina e Bielorussia. L’alta contagiosità e la conseguente diffusione del virus ha permesso di accertare casi nel 2014 in europa continentale e più specificatamente in Lituania, Polonia, Lettonia ed Estonia, nel 2017 in Repubblica Ceca e Romania mentre nel 2018 in Ungheria, Bulgaria e Belgio. In Italia, nel 1978, i primi casi di peste suina sono stati registrati in Sardegna.

La resistenza della peste suina

La capacità della resistenza del virus della peste suina è data dalla sua stabilità ed è in grado di resistere sia alla refrigerazione che al congelamento delle carni eventualmente infette. Per poter essere inattivato è necessario utilizzare la temperatura di 60° C per almeno 30 minuti. Queste caratteristiche permettono al virus di poter sopravvivere anche per lunghi periodi nelle carcasse di animali, carni fresce e nei prodotti derivati da queste ultime. Ad oggi, lo smaltimento illegale di carcasse e la distruzione delle carni infette in modo non corretto sono fattori determinanti nelle diffusione del virus.

La situazione attuale in Italia della peste suina

Come detto in precedenza, i primi casi di peste suina in Italia si verificarono nel 1978 in Sardegna, coinvolgendo sia animali domestici che cinghiali selvatici. Nel 2022, la malattia fu individuata nelle regioni di Piemonte e Liguria. Al momento, le autorità sanitarie monitorano costantemente la situazione epidemiologica per prevenire la diffusione del virus. All’inizio di maggio 2023, la malattia fu rilevata in alcuni cinghiali selvatici in Calabria. Pochi giorni dopo, un allevamento nel comune di Africo fu individuato con la presenza del virus. Nello stesso periodo, furono segnalati casi anche negli allevamenti campani.

Nel corso del 2023, furono riscontrati casi di peste suina nei cinghiali della provincia di Pavia. Alla fine di agosto, furono individuati allevamenti di suini infetti. In seguito a tali scoperte, le autorità istituirono una zona di protezione e sorveglianza.

Misure di controllo e prevenzione

Per prevenire il contagio e la diffusione della peste suina è necessario seguire determinati comportamenti e adottare varie misure, tra cui:

  • Isolamento e quarantena degli animali infetti mentre quelli potenzialmente esposti vengono monitorati attentamente
  • Igiene con misure adatte adottate dagli allevatori per evitare la contaminazione
  • Controllo del movimento degli animali, aspetto regolamentato e monitorato per evitare la diffusione della malattia

In conclusione

La peste suina è una malattia devastante sia in termini di vite animali che per l’industria suinicola e la sicurezza alimentare. La prevenzione e l’attività di controllo della propagazione del virus sono elementi fondamentali e cruciali per limitare i danni causati da questa malattia. Gli sforzi atti ad arginare la problematica, sia a livello internazionale che nazionale, sono alla base e fondamentali per cercare di mitigare la diffusione della peste suina e proteggere l’industria suinicola e l’approvvigionamento alimentare.

Fonti

https://it.wikipedia.org/wiki/Virus_della_peste_suina_africana

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino, creatore ed amministratore di Microbiologia Italia, primo sito di divulgazione microbiologica in Italia. Sono laureato in biologia e molto appassionato di tecnologia, cinema, scienza e fantascienza. Sono Siciliano ma vivo e lavoro in Basilicata come analista di laboratorio microbiologico presso una nota azienda farmaceutica. Ho creato il portale di Microbiologia Italia per condividere conoscenza ed informazioni a chiunque fosse interessato a questa bellissima scienza. Potete trovare tutti i miei contatti al seguente link: https://linktr.ee/fcentorrino.

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