Può il gruppo sanguigno influenzare la suscettibilità a COVID 19?

In uno studio preliminare, i ricercatori del Centre for Evidence-Based and Translational Medicine dello Zhongnan Hospital dell’Università di Wuhan, hanno esaminato il gruppo sanguigno di oltre 2000 pazienti con diagnosi di COVID 19 residenti a Wuhan e Shenzhen comparandoli con quelli della popolazione locale sana.

Dall’elaborazione dei dati è emerso come coloro appartenenti al gruppo sanguigno di tipo A sembrerebbero essere più a rischio di sviluppare una sintomatologia severa, al contrario dei tipo 0. Ma analizziamo insieme lo studio pubblicato su Medrxiv.org l’11 Marzo scorso.

Lo Studio

Il gruppo di ricerca guidato da Jiao Zhao e Wang Xinghuan ha annunciato come, a proposito della mortalità correlata a COVID 19, “Il gruppo sanguigno 0 è stato associato a un minor rischio di morte comparato ai gruppi non-0, al contrario il gruppo A è stato associato ad un aumento del rischio di morte se comparato ai gruppi non A

In particolare, 85 su 206 pazienti deceduti durante lo studio facevano parte del gruppo A, ben il 63% in più rispetto a quelli di gruppo 0 deceduti per le stesse cause. “Lo stesso pattern di infezione e mortalità è stato ritrovato per tutte le fasce d’età e genere questo a suggerire come la maggior suscettibilità possa essere collegata, ad esempio, alla presenza di anticorpi circolanti nei soggetti di gruppo A” spiega XinghuanMa serviranno tuttavia nuovi studi per verificare l’esattezza di questa teoria.”

Le possibili implicazioni

Sebbene lo studio non sia ancora stato sottoposto a peer-rewiev da parte di altri accademici, il team di ricerca sta spingendo i medici e i governi a considerare i gruppi sanguigni quando valutano il rischio che corre un paziente infetto da SARS CoV 2. Questo studio suggerisce infatti che potrebbe essere molto utile conoscere il gruppo sanguigno nella pratica clinica, proprio per programmare cure personalizzate e tempestive e prevedendo l’outcome dei pazienti infetti sulla base di questi dati: i pazienti di gruppo A potrebbero beneficiare di una sorveglianza più serrata e di trattamenti più aggressivi, oltre che di misure di protezione personale particolarmente rafforzate per ridurre al minimo il rischio di infezione.

Ospedale di Zhongnan i cui ricercatori hanno messo in evidenza la correlazione tra gruppo sanguigno e severità dei sintomi da COVID 19
Figura 1 – L’ospedale di Zhongnan (Wuhan)

Gruppi sanguigni in Cina e non solo

Introdurre la tipizzazione del sangue ABO, sia nei pazienti che nel personale medico, come parte routinaria della gestione delle infezioni da Sars-CoV-2, potrebbe rivelarsi davvero utile” ha scritto Wang nel documento. In particolare anche l’allocazione delle risorse statali alla sanità potrebbe beneficiare di una programmazione in base alla prevalenza di determinati gruppi sanguigni all’interno di una nazione.

I gruppi sanguigni possono variare molto a seconda della regione presa in considerazione. Negli Stati Uniti, circa il 44% della popolazione appartiene al gruppo 0 mentre circa il 41% è di tipo A. A Wuhan, che ha una popolazione di circa 11 milioni, la prevalenza del tipo 0 è del 32%, mentre del gruppo A è del 34% tra le persone sane. Tra i pazienti Covid-19 era circa il 41% (A) e il 25% (0). Per una trattazione più approfondita sulla distribuzione dei gruppi sanguigni in Cina rimandiamo a questo articolo.

Distribuzione gruppi sanguigni per alcune nazioni.
Figura 2 – In ordine da sinistra a destra: totale popolazione, %gruppo0, %gruppoA, %gruppoB e %gruppo AB (Wikipedia.org)

Le critiche allo studio

Gli stessi scienziati del team di ricerca affermano che potrebbe essere rischioso applicare in modo diretto i risultati del loro studio ed esortano altri ricercatori ad indagare su questa possibile correlazione. Lo studio potrebbe essere migliorato aumentando le dimensioni del campione, sebbene 2173 soggetti non fossero pochi, il dato viene sminuito dal numero globale di pazienti infetti da coronavirus, che ad oggi supera il numero di 200.000. Un’altra limitazione dello studio è che esso non provvede a dare una chiara spiegazione del fenomeno, non spiega altresì l’interazione molecolare tra il virus e i diversi tipi di globuli rossi e come questo si esplichi a livello di manifestazione della malattia.

Figura 3 - casi covid 19 Dati aggiornati al 19/03/2020
Figura 3 – Casi Covid-19 (Dati aggiornati al 19/03/2020)

Conclusioni

Gao Yingdai, un ricercatore del State Key Laboratory di Ematologia Sperimentale a Tianjin ha dichiarato: “Il nuovo studio potrebbe essere utile per tutti gli specialisti del settore medico ma i cittadini non dovrebbero allarmarsi eccessivamente. Se appartieni al tipo A non c’è bisogno di andare nel panico. Tutto ciò non significa che sarai infettato al 100%… E se sei un tipo 0 non significa che sei assolutamente al sicuro, necessiti comunque di lavarti le mani e di seguire le linee guida dettate dalle autorità del tuo paese in materia di contenimento dell’infezione“.

Per verificare in modo definitivo la scoperta servono più studi e che siano condotti su larga scala ma è opportuno riportare, in accordo con studi condotti precedentemente, come le differenze collegate ai diversi gruppi sanguigni fossero già state osservate in altre malattie infettive, incluse infezioni da Norwalk virus, virus dell’Epatite B e altri virus causa della Sindrome respiratoria acuta severa (Sars).

Fonti:

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