Torna l’influenza, ma anche la paura del Covid

Torna l’influenza ma anche la paura del Covid. I medici di famiglia stanno lanciando l’allarme a causa del crescente numero di telefonate da parte dei pazienti con sintomi influenzali che temono immediatamente di avere il Covid, nonostante siano passati quasi quattro anni dall’inizio della pandemia. A parlarne è Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).

Influenza: già superato il milione di contagi

L’influenza ha già colpito più di un milione di persone, e secondo gli esperti, sembra essere partita in modo particolarmente aggressivo. Tuttavia, a preoccupare di più i medici di famiglia sono le decine di telefonate che ricevono dai pazienti con tosse e sintomi influenzali, che subito temono di essere affetti da Covid.

La paura delle complicanze del Covid

Silvestro Scotti spiega che il numero di telefonate e messaggi su Whatsapp è fuori controllo in questo periodo. La tosse e i sintomi respiratori fanno riemergere la paura delle complicanze legate al Covid. I pazienti chiedono di essere indirizzati per la diagnosi, che attualmente può essere effettuata tramite offerte private di auto-test o tampone, ma che non sempre forniscono risultati scientificamente validi.

La tosse è uno dei sintomi che preoccupa di più i pazienti, poiché lo collegano alla possibilità di problemi polmonari. In questi casi, il consiglio è di utilizzare un saturimetro, che è ormai presente in molte case, per controllare la saturazione di ossigeno oltre alla febbre. Una buona saturazione (superiore al 97%) può tranquillizzare i pazienti e evitare visite inutili in ambulatorio, contribuendo così a ridurre la diffusione del virus.

L’influenza è in aumento

Sempre più pazienti si presentano dai medici di famiglia con sintomi influenzali. Attualmente, rappresentano i due terzi dei casi di malattie acute osservate dai medici. Nonostante la preoccupazione per l’influenza, i casi di Covid risultano essere residui, sebbene sottostimati, poiché non includono tutte le situazioni con sintomi lievi o asintomatiche.

Rispetto all’anno scorso, l’andamento dell’influenza sembra essere simile, se non leggermente più elevato. Tuttavia, con il cambiamento nella raccolta dei dati, che ora include tutte le malattie respiratorie, è più complicato stabilire l’entità esatta dell’influenza. Ciò che emerge è che la fascia più a rischio, ovvero le persone sopra i 65 anni, ha una casistica bassa, con solo 4 casi su mille, che aumenta a 12 nei bambini sotto i 4 anni e si attesta a circa 8 casi su mille nell’età media.

La necessità di potenziare i test

Silvestro Scotti sottolinea l’importanza di potenziare i test per il Covid e lo streptococco, poiché sono sempre più frequenti i casi di infezioni legate a questo patogeno. Inoltre, si osservano forme gastrointestinali che iniziano con febbre e mal di testa.

Scotti invita soprattutto le persone più fragili a vaccinarsi sia contro l’influenza sia contro il Covid. Tuttavia, sottolinea che esiste un problema logistico, poiché spesso i medici di famiglia non ricevono contemporaneamente i due vaccini che potrebbero essere somministrati insieme. L’esitazione vaccinale è alta, soprattutto per il vaccino anti-Covid.

Torna l’influenza ma anche la paura del Covid. In conclusione, l’influenza è tornata, ma è importante distinguere i sintomi influenzali da quelli del Covid e seguire le indicazioni dei medici di famiglia. La vaccinazione rimane uno strumento fondamentale per proteggere la salute pubblica, anche se ci sono ancora sfide da affrontare nella campagna vaccinale anti-Covid.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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