Vaiolo delle scimmie: Dobbiamo preoccuparci in Italia?

Mpox, precedentemente noto come vaiolo delle scimmie, è tornato al centro dell’attenzione globale a causa di un nuovo ceppo virulento, denominato clade 1b, che sta causando gravi preoccupazioni, soprattutto in Africa. Questo articolo esplorerà come si trasmette il Vaiolo delle scimmie, chi è a rischio, quali sono i sintomi, le precauzioni da prendere e se in Italia dobbiamo preoccuparci.

Vaiolo delle scimmie: Dobbiamo preoccuparci in Italia?
Vaiolo delle scimmie: Dobbiamo preoccuparci in Italia?

Vaiolo delle scimmie: Dobbiamo preoccuparci in Italia? Introduzione

Il Mpox è una malattia virale simile al vaiolo umano, ma generalmente meno grave. Tuttavia, un nuovo ceppo di questo virus, il clade 1b, ha dimostrato di essere più aggressivo rispetto al clade II, che ha causato l’epidemia del 2022-23. Mentre l’epidemia precedente colpiva prevalentemente uomini che avevano avuto rapporti con altri uomini, il nuovo ceppo si sta diffondendo anche tra i bambini e i neonati, causando un aumento della letalità, soprattutto in aree con sistemi sanitari carenti come la Repubblica Democratica del Congo.

Perché il Mpox è più virulento?

Il clade 1b del Mpox è stato identificato come più aggressivo rispetto al clade II, che aveva una letalità molto bassa, vicina allo 0,2%. Al contrario, nella Repubblica Democratica del Congo, dove le condizioni sanitarie sono spesso inadeguate, il tasso di mortalità del nuovo ceppo varia dal 4% al 12%. Questo aumento della letalità è preoccupante, poiché il virus sta dimostrando una capacità di diffusione più rapida, colpendo Stati limitrofi e aumentando il numero di casi tra i bambini, che sono particolarmente vulnerabili.

Chi colpisce questo virus?

Durante l’epidemia del 2022-23, il Mpox aveva colpito quasi esclusivamente uomini che avevano avuto rapporti sessuali con altri uomini. Tuttavia, il nuovo ceppo clade 1b sta infettando una gamma più ampia di individui, in particolare bambini e neonati. Questi nuovi gruppi di persone infette sollevano domande su come il virus si stia adattando e diffondendo in modo diverso rispetto al passato. I bambini, in particolare, sono a rischio a causa della loro esposizione a madri infette durante il parto o attraverso il contatto con lesioni sul corpo della madre. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante in aree con scarse risorse sanitarie, dove le infezioni possono rapidamente diventare letali.

Come si trasmette il virus?

Il Mpox si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con lesioni cutanee o mucose infette. Anche i liquidi corporei, come il sangue, la saliva e altri fluidi, possono essere veicoli di trasmissione se vi sono lesioni in bocca o altre parti del corpo. Sebbene il virus non si diffonda facilmente attraverso l’aria, come avviene per altri patogeni respiratori, è comunque possibile il contagio attraverso goccioline respiratorie in specifiche condizioni. Inoltre, il contatto con materiali contaminati, come lenzuola o vestiti, può anch’esso essere una fonte di infezione.

Quali sono i sintomi?

I sintomi del Mpox possono variare, ma in generale includono:

  • Febbre alta
  • Stanchezza estrema
  • Linfonodi ingrossati
  • Eruzioni cutanee con lesioni caratteristiche, spesso localizzate nelle zone genitali o intorno all’ano, ma anche su altre parti del corpo

In alcuni casi, la malattia può evolvere in forme gravi come sepsi e broncopolmonite, specialmente nei bambini, nelle donne in gravidanza e nelle persone con HIV. La variabilità dei sintomi e la gravità della malattia richiedono attenzione immediata per prevenire complicazioni.

Dobbiamo preoccuparci anche in Italia?

L’arrivo del primo caso di Mpox in Svezia, legato a un viaggio in una zona endemica, ha sollevato interrogativi sulla possibilità di una nuova diffusione del virus in Europa. Tuttavia, al momento, non c’è motivo di allarmarsi in Italia. La situazione è monitorata attentamente, e i sistemi sanitari europei, compreso quello italiano, sono ben preparati a gestire eventuali casi grazie all’esperienza accumulata durante l’epidemia del 2022-23. Test diagnostici, farmaci e vaccini sono disponibili per contenere eventuali focolai.

Precauzioni da prendere

Per chi torna da viaggi in Africa, in particolare dalla Repubblica Democratica del Congo o altre aree endemiche, e ha avuto contatti con persone malate o presenta lesioni sospette, è importante:

  • Consultare uno specialista infettivologo senza ritardo.
  • Evitare il contatto con altre persone fino a quando non si ottiene una diagnosi chiara.

Queste misure sono fondamentali per prevenire la diffusione del virus e proteggere le persone a rischio.

Diagnosi e prevenzione

La diagnosi del Mpox viene effettuata attraverso test specifici disponibili nei centri di malattie infettive. Per quanto riguarda la prevenzione, esiste un vaccino attenuato non replicativo (MVA-BN), già utilizzato durante l’epidemia del 2022-23. Questo vaccino è stato efficace nel fermare la diffusione del virus nei gruppi a rischio, ma una campagna vaccinale generalizzata non è attualmente necessaria in Europa, mentre sarebbe invece indicata in Africa, dove il virus è più diffuso e letale.

Trattamento del Mpox

Nella maggioranza dei casi, il Mpox si risolve spontaneamente in un periodo che va dalle due alle quattro settimane. Nei casi gravi, possono essere utilizzati farmaci antivirali, che si sono dimostrati efficaci durante l’epidemia precedente. Tuttavia, la chiave per ridurre la mortalità è una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo, soprattutto nei pazienti a rischio.

Conclusione sul Vaiolo delle scimmie (Mpox) in Italia

Il Mpox rappresenta una sfida sanitaria, soprattutto per i Paesi con sistemi sanitari deboli. In Italia, il rischio rimane basso, ma è essenziale mantenere alta l’attenzione, soprattutto per i viaggiatori provenienti da aree endemiche. La prevenzione attraverso l’informazione, la diagnosi tempestiva e l’accesso ai vaccini e ai trattamenti rimane la migliore strategia per affrontare questa malattia.

Domande Frequenti – Vaiolo delle scimmie (Mpox) in Italia

Chi è più a rischio di contrarre il Mpox?
I bambini, le donne in gravidanza e le persone con HIV sono a maggior rischio.
Consiglio: Evitare il contatto con persone infette e monitorare attentamente i sintomi.

Cosa fare se si pensa di aver contratto il Mpox?
Consultare immediatamente uno specialista infettivologo.
Consiglio: Isolarsi fino a quando non si ottiene una diagnosi.

Quando si manifesta il Mpox?
I sintomi possono comparire tra 5 e 21 giorni dopo l’esposizione.
Consiglio: Monitorare attentamente la salute dopo un viaggio in aree endemiche.

Come prevenire il contagio da Mpox?
Evitare contatti diretti con lesioni cutanee o mucose infette.
Consiglio: Usare protezioni e disinfettare accuratamente i materiali di uso comune.

Dove è più diffuso il Mpox?
In Africa, in particolare nella Repubblica Democratica del Congo.
Consiglio: Evitare viaggi non necessari in aree ad alto rischio.

Perché il Mpox è particolarmente pericoloso?
Il nuovo ceppo clade 1b è più virulento e colpisce gruppi vulnerabili.
Consiglio: Adottare tutte le misure preventive disponibili, soprattutto in aree endemiche.

Fonti:

Foto dell'autore

Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

Lascia un commento

MICROBIOLOGIAITALIA.IT

Marchio®: 302022000135597

CENTORRINO S.R.L.S.

Bernalda, via Montegrappa 34

Partita IVA 01431780772