West Nile Disease WND o Febbre del Nilo

Con l’arrivo della bella stagione e dell’aumento delle temperature, la fauna e la flora si risvegliano, le ore di luce aumentano, insomma sul nostro pianeta si crea un ambiente quasi bucolico. Purtroppo, però, vi è un piccolo insetto sgradevole sia per gli uomini che per gli animali, che rovina questo periodo dell’anno (stagione primavera-estate): la zanzara. Quest’ultima, infatti, è la principale nemica delle nostre estati: infliggendoci punture fastidiose e talvolta anche pericolose. In particolare, vi sono alcune specie di zanzare che con il loro pungiglione possono trasmette la cosiddetta febbre del Nilo, conosciuta come West Nile Disease (WND).

Zanzara del genere Culex
Figura 1- Zanzara del genere Culex [Fonte epicentro.iss.it]

West Nile Disease (WND)

La WND è una malattia causata da un RNA-virus della famiglia Flaviviridae, del genere Flavivirus, chiamato West Nile Virus (WNV). È considerata una malattia infettiva virale, la trasmissione avviene tramite una puntura di zanzare appartenente al genere Culex.

La WND può interessare.

  • Uccelli;
  • Cavalli;
  • Uomo.

Questa malattia è soggetta a denuncia obbligatoria da parte delle autorità competenti.

Modalità di trasmissione di West Nile Disease (WND)

Il ciclo endemico di WND è dato da: zanzara-uccello-zanzara. In questo ciclo le zanzare rappresentano i vettori, mentre gli uccelli sono i cosiddetti serbatoio della malattia. Le zanzare pungendo quest’ultimi ingeriscono il virus che all’interno del loro organismo si localizza e moltiplica a livello delle ghiandole salivari. Una volta che il virus si localizza nelle ghiandole (periodo di incubazione estrinseca), la zanzara può trasmetterlo all’ospite vertebrato, ciclo epidemico. Quest’ultimo ospite, che può essere individuato nell’uomo o nel cavallo, prende il nome di ospite accidentale a fondo cieco, in quanto il virus essendo a basse concentrazioni non è in grado di essere trasmesso ad un altro individuo. Sebbene, l’uomo sia un ospite a fondo cieco, vi è la possibilità di una rara trasmissione interumana, attraverso vie di trasmissioni minori, quali:

  • Trasfusioni di sangue;
  • Trapianti d’organo;
  • Via Transplacentare;
  • Latte materno.
Ciclo West Nile Disease
Figura 2- Ciclo West Nile Disease (WND) [Fonte zanzare.ipla.org]

In Europa la malattia predilige due principali ecosistemi:

  • Selvatico: nelle zone umido-paludose tra zanzara ornitofile e uccelli selvatici;
  • Urbano: tra uccelli domestici e zanzare che pungono sia uccelli che uomini.

Sintomatologia

Gli individui, uccelli equidi e uomini, colpiti da questa malattia riportando un quadro sintomatologico diverso, in particolare:

  • Uccelli: il periodo di incubazione è di 3-4 giorni e spesso la malattia si presenta in forma asintomatica o subclinica. Nel caso, però, in cui compaiono segni clinici, questi sono di origine neurologica: atassia, paralisi, torcicollo, incoordinazione motoria, depressione, letargia, penne arruffate e perdita di peso. La morte sopraggiunge dopo 24 ore dalla comparsa dei sintomi.
  • Equidi: il periodo di incubazione è di 3-15 giorni, a volte la malattia ha decorso asintomatico. Vi è, però, una piccola percentuale in cui i cavalli infetti mostrano sintomatologia nervosa, tra cui: atassia, difficolta nell’andatura, paresi o paralisi di uno o più arti, fascicolazione dei muscoli, digrignamento dei denti, cecità, ptosi delle labbra, ipereccitabilità o letargia. I soggetti posso guarire in 5-15 giorni, oppure progredire rapidamente portandoli alla morte.
  • Uomo: mediamente il periodo di incubazione è di 2- 14 giorni, ma può arrivare anche a 21 nei soggetti con deficit del sistema immunitario. Spesso la WND non presenta sintomi, alcuni soggetti, però, possono presentare febbre, mal di testa, dolori muscolari/articolari, vomito e diarrea. Nei casi più gravi, invece, i sintomi comprendono il sistema nervoso centrale con encefalite, meningite, paralisi flaccida, febbre alta, cefalea, rigidità del collo, disorientamento, coma, tremori, convulsioni, debolezza muscolare, perdita della vista, intorpidimento e paralisi. Nei casi più gravi, in particolari, il virus causa un ‘encefalite letale.

Diagnosi e prevenzione

Sia per gli animali che per l’uomo la diagnosi avviene principalmente attraverso lo studio di fluido cerebrospinale e su siero con:

  • test Elisa o Immunofluorescenza per ricercare anticorpi di tipo IgM;
  • oppure con PCR o cultura virale.

In particolare, poi, per la specie equina esiste un vaccino a richiamo annuale per proteggere l’animale dalla malattia. Vaccinazione accompagnata da una corretta lotta alle zanzare con uso di repellenti specifici, e riducendo la raccolta di acque stagnante.

Per l’uomo attualmente non esiste un vaccino in grado di proteggerlo, ma si può solo tutelare attraverso l’uso di insetticidi ad uso domestico, repellenti cutanei e con stretto monitoraggio da parte delle autorità pubbliche delle aree a rischio (zone umide-paludose). In Italia, infatti, esiste uno specifico piano di sorveglianza detto “Sorveglianza e risposta ai virus West Nile e Usutu”, che prevede il controllo sugli uccelli, equidi, zanzare e uomini all’interno del territorio nazionale.

WND: la usa origine ed evoluzione nel mondo

Questa malattia è molto distribuita nel nostro pianeta ad eccezione dell’Antartide. Ma dove si è riscontrato il primo caso di WND? Il primo riscontro si ha avuto nel 1937 in Uganda, nel distretto del Nilo occidentale (West Nile), da dove trae il nome la malattia. Successivamente, nel 1950 in Egitto avviene la seconda segnalazione, ritrovando il virus nel sangue di 3 bambini apparentemente sani. Poi, tra gli anni ’60 e ’80 il virus viene isolato in diversi paesi dell’Europa, Africa, Medio Oriente ed India. In particolare, in quegli anni in Africa si sviluppò la più grave epidemia: 3000 casi clinici nell’uomo. La manifestazione della malattia ricomparve, poi, nel 1996 in Romania con quasi 400 casi. In America, invece, la WND si manifestò nel 1999 a New York con un’elevata mortalità di uccelli, soprattutto corvidi. Progressivamente, il virus si è diffuso sia verso il Nord che il Sud America.

Distribuzione della WND in Italia nel passato…

In Italia, invece, compare il primo focolaio nel 1998 nel Padule di Fucecchio, in Toscana, colpendo 14 cavalli stabulati in quell’area e provocandone la morte di 6. Da allora, nel 2002 il Ministero della Salute ha deciso di stabilire un piano di sorveglianza con lo scopo di tener sotto controllo la circolazione del virus su tutto il territorio italiano. Inoltre, dal 2008, dopo la segnalazione di un nuovo caso con sintomatologia non solo negli equidi ma anche nell’uomo, la WND è diventata soggetta a denuncia ai sensi del DPR 320/54 (Regolamento di Polizia Veterinaria).

… WND oggi

Attualmente, gli organi competenti hanno istituito un piano per la WND detto “Sorveglianza e risposta ai virus West Nile e Usutu” che dal 2020 viene integrato con parte del “Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025. In particolare, come riporta il Bollettino N.17 del 12 ottobre 2022:

“Dall’inizio di giugno 2022 sono stati segnalati in Italia 566 casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo (551 nell’ultimo bollettino); di questi 285 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (38 Piemonte, 25 Lombardia, 136 Veneto, 5 Friuli-Venezia Giulia, 69 Emilia-Romagna, 3 Toscana, 2 Sicilia, 7 Sardegna), 89 casi identificati in donatori di sangue (14 Piemonte, 31 Lombardia, 26 Veneto, 18 Emilia-Romagna), 181 casi di febbre (4 Piemonte, 11 Lombardia, 151 Veneto, 12 Friuli-Venezia Giulia, 2 Emilia-Romagna, e 1 caso importato dalla Spagna), 10 casi sintomatici (1 Lombardia, 8 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia) e 1 caso asintomatico (1 Veneto). Il primo caso umano della stagione è stato segnalato dal Veneto nel mese di giugno nella provincia di Padova. Tra i casi confermati, sono stati notificati 36 decessi (5 Piemonte, 7 Lombardia, 17 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia, 4 Emilia-Romagna, 1 Sicilia, 1 Sardegna) [Fonte www.epicentro.iss.it].”

Infine, nel bollettino vengono riportati in maniera dettagliata le varie sorveglianze fatte sia per l’uomo, per gli equidi, per gli uccelli bersagli e selvatici, per le zanzare, e per gli avicoli.

Fonti

Crediti immagini