Ulothrix spp

Ulothrix (Kützing, 1833) è un genere di alghe verdi filamentose uninucleate che vivono sia in acque dolci che marine. Il genere conta 39 specie accettate, sebbene la tassonomia delle singole specie sia un argomento molto dibattuto.

Caratteristiche Morfologiche

Il tallo di Ulothrix è formato da un filamento uniseriato di cellule adese al substrato tramite una cellula basale, detta rizoide, incapace di dividersi e sprovvista di cloroplasto. Le cellule del filamento sotto cilindriche ed unite le une alle altre per il lato lungo, mentre la cellula apicale ha una forma a cupola.

Nelle cellule si ha un solo cloroplasto parietale, dalla forma a cintura; nelle cellule più giovani è lobato e non abbraccia l’intera circonferenza della cellula, al contrario di quelle mature, dove acquisisce anche una forma più irregolare. Sono circondati sono dalla doppia membrana del cloroplasto, senza circonvoluzioni della membrana del reticolo endoplasmatico. I pigmenti fotosintetici presenti nel cloroplasto sono la clorofilla a, la clorofilla b e vari carotenoidi; essi, oltre a permettere la fotosintesi, danno anche il tipico colore verde delle clorofite.

Il pirenoide è singolo ed è circondato da uno strato di amido; inoltre, nelle cellule meno giovani iniziano ad essere presenti granuli di volutina, un polimero di riserva per il fosfato inorganico. Essi mostrano un effetto metacromatico, colorandosi di rosso in risposta alla colorazione con il blu di metilene.

Ulothrix spp
Fig. 1: Ulothrix sp al microscopio ottico [Foto dell’autore]

Filogenesi

RegnoPlantae
SottoregnoViridiplantae
DivisioneChlorophyta
SottodivisioneChlorophytina
ClasseUlvophyceae
OrdineUlotrichales
FamigliaUlotrichaceae
GenereUlothrix
Tabella 1: Filogenesi

Biologia

All’interno del genere Ulothrix troviamo alghe che si riproducono sia per via asessuale che per via sessuale. Potenzialmente tutte le cellule possono formare sia gameti che zoospore, con la sola eccezione della cellula rizoide. Il ciclo tipico del genere è aplonte.

Fig. 2: Filamenti di Ulothrix flacca
Fig. 2: Filamenti di Ulothrix flacca [T.Voekler]

La riproduzione asessuale avviene tramite zoospore tetraflagellate; il numero di zoospore prodotte per cellula dipende dalle dimensioni della cellula stessa. Una volta che esse sono pronte, vengono rilasciate attraverso un poro nella parete della cellula genitore e, grazie ad una macula oculare (o stigma), possono orientarsi verso la luce, mediante una fototassia positiva. Può accadere che lo sviluppo delle zoospore si arresti ad uno stadio di aplanospora, sviluppando una parete più spessa; essa è in grado di germinare in situ oppure originare un nuovo filamento dopo la frammentazione di quello parentale.

Nella riproduzione sessuale si generano due isogameti con uno stigma che li porta a manifestare una fototassia positiva; a differenza delle zoospore, gli isogameti sono biflagellati. A seguito della fecondazione lo zigote seguirà una fototassia negativa, al fine di trovare un substrato dove aderire. Successivamente entrerà in una fase di riposo dove accumulerà una grande quantità di sostanze di riserva, per effettuare una meiosi che porterà alla formazione di un numero di zoospore da 4 a 16.

In alcuni casi, si può osservare la formazione di cellule strutturalmente simili ad acineti, con pareti inspessite. Si tratta di forme di resistenza per condizioni ambientali avverse o contro la scarsità di nutrienti, in grado di riprendere la piena vitalità una volta che le condizioni esterne ritornano favorevoli.

Ciclo vitale di Ulothrix spp
Fig.3 – Ciclo vitale di Ulothrix spp

Ecologia

Le alghe del genere Ulothrix sono distribuite nelle zone temperate di tutto il pianeta. Tende a vivere in acque fredde e ben areate, dove forma tappeti algali (detti mat) di un colore verde acceso. Possiamo ritrovarle anche vicino alla riva di specchi d’acqua eutrofizzati, dove la bassa profondità consente comunque alti livelli di ossigenazione; sono assenti invece da stagni e zone stagnanti come le paludi. Il genere è presente nelle acque salmastre, zone di confine sottoposti a particolari condizioni ambientali, come gli estuari. Sono comuni sulle coste rocciose, dove sono membri della comunità del periphyton a livello della zona litorale.

Abbondanza ed estensione delle mat di Ulotrhix derivano da fattori stagionali come la durata del fotoperiodo, l’intensità luminosa sul substrato e la temperatura dell’ambiente, subaereo o acquatico.

Sebbene di solito prediligano substrati duri, alcune specie sono in grado di crescere anche su substrato molle, come quelli delle lagune salmastre.

Tossicità

Nessuna delle specie note di Ulothrix è nota per la sua tossicità.

Monitoraggio

Nessuna delle specie conosciute di Ulothrix viene sottoposta a monitoraggio, in quanto non risultano tossiche o legate a condizioni ambientali particolari.

Fonti

Foto dell'autore

Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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