Farfalle nello stomaco: cosa vogliono dirci?

Introduzione: le farfalle nello stomaco è solo un detto?

Le farfalle nello stomaco non sono solo un modo di dire. Si è scoperto che gli organi più profondi del nostro corpo, come quelli dell’apparato digerente, sono gli unici in grado di captare tutto ciò che ci circonda, grazie a pillole “intelligenti“. Queste pillole sono dotate di termometro, manometro e sensore di acidità. Sulla rivista iScience è stato pubblicato uno studio italiano che tratta proprio di questo argomento, coordinato dal Dipartimento di Psicologia della Sapienza e dal laboratorio IIT Neuroscience and Society.

Farfalle nello stomaco: Apparato digerente
Figura 1 – Apparato digerente [Fonte: wikipedia]

Le pillole intelligenti

I ricercatori del team, guidati da Alessandro Monti, hanno impiegato un metodo altamente innovativo mai usato prima in questo campo. Hanno evitato l’impiego di sonde molto invasive per lo stomaco e l’intestino, grazie all’utilizzo di pillole intelligenti miniaturizzate dotate di termometro, manometro e sensore di acidità. Queste pillole sono state ingerite come normali compresse dai partecipanti allo studio.

Il team di ricercatori ha così sfruttato la nuova tecnologia denominata “SmartPills” per monitorare, in modalità wireless, i parametri fisiologici del tratto gastrointestinale dei partecipanti. I partecipanti (soggetti maschi sani) erano muniti di un visore 3D che gli mostrava un corpo virtuale, a volte simile a loro e a volte diverso. Lo stimolo visivo è stato ripetuto per tre volte, mentre la pillola si spostava lungo le tre regioni principali dell’intestino (stomaco, intestino tenue e intestino crasso).

Limiti e conclusioni

Lo studio ha dimostrato che alcuni parametri di attività dello stomaco e dell’intestino (temperatura, pressione e pH) sono associati a diversi stati di coscienza del soggetto.

Lo studio ha preso in considerazione soltanto soggetti maschi, quindi si tratta di un campione omogeneo. Tuttavia, gli uomini sembrano prestare meno attenzione ai segnali corporei rispetto alle donne. Per questo motivo, gli studi futuri dovranno prendere in considerazione un campione più eterogeneo per migliorare e/o confermare i risultati ottenuti.

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Giulia Caso

Biologa a tempo pieno con specifiche competenze in ambito ambientale e alimentare, appassionata di scienza, storia e letteratura. Lavoro in laboratorio per la ricerca e l'analisi dei microrganismi patogeni che vivono e si riproducono nell'ambiente e negli alimenti. Oltre all'attività analitica, mi occupo anche della consulenza alle aziende e della formazione ai lavoratori in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro.

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