Il Meningococco continua, tragicamente, a far paura

Ricoveri e decessi per meningite

All’inizio dello scorso dicembre 2019 Veronica, la 19enne di Villongo (BG) che vedete nella foto, è deceduta per sepsi meningococcica agli Spedali Civili di Brescia; dello stesso comune è, anche, una 16enne che è stata ricoverata all’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo per sospetta meningite da meningococco di tipo C. Di tre giorni fa, infine, è la cronaca di un 30enne sempre di Villongo e sempre ricoverato per meningite presso il presidio ospedaliero bresciano.

Prevenire è possibile e necessario

Tre casi in meno di un mese e a comune localizzazione. Seppur tempestive siano state le strategie profilattiche per la cittadinanza venuta a contatto, queste notizie ci devono far riflettere perché, fortunatamente, prevenire è possibile, ed essere informati sta diventando sempre di più una necessità ed un dovere.

Il meningococco (nome scientifico: Neisseria meningitidis) è un batterio Gram-negativo responsabile, come intuibile, di gravi meningiti così come di una setticemia che può rivelarsi fatale, ovvero di una grave infezione generalizzata cui il nostro organismo risponde con una massiva infiammazione sistemica. Si distinguono ben 13 sierotipi in base alla presenza di diversi antigeni polisaccaridici presenti sulla capsula batterica, di cui quelli A, B, e C sono quelli che più comunemente causano patologia nell’uomo.

Neisseria meningitidis sul New York City Medium Agar
Figura 1 – Neisseria meningitidis sul New York City Medium Agar

Neisseria meningitidis viene trasmesso tramite le secrezioni del tratto respiratorio e, in genere, risiede nel nasofaringe senza portare sintomi; qualora si trovasse ad invadere il torrente circolatorio si parla di meningococcemia, la presenza del batterio nel sangue.

Il replicarsi del batterio nei vasi comporta picchi febbrili, brividi, artralgia, dolore muscolare e un tipico rash petecchiale cutaneo dovuto all’endotossina batterica che causa necrosi tissutale e infiammazione.

La meningococcemia può presentarsi fulminante e/o esitare nella meningite:

  • Meningococcemia fulminante (detta anche sindrome di Waterhouse-Friderichsen, caratterizzata da insufficienza cortico-surrenalica acuta): trattasi di shock settico e insufficienza multiorgano.

L’organismo, per difendersi dall’attacco dei batteri, attiva in modo massiccio macrofagi e neutrofili che secernono importanti mediatori dell’infiammazione, tra cui il TNF-α (fattore di necrosi tumorale-α) che porta al rilascio dell’interleuchina-1 che, a sua volta, conduce alla liberazione di varie citochine e prostaglandine atte ad una massiva vasodilatazione causa di ipotensione, tachicardia e disfunzione d’organo.

Può presentarsi anche la CID o coagulazione intravasale disseminata, grave complicanza in cui salta l’omeostasi dei processi coagulativi, con manifestazione in senso pro-coagulante ma anche emorragico, per d’elezione del fibrinogeno e dei fattori plasmatici della coagulazione; è caratterizzata da prognosi infausta e alto tasso di mortalità, specie se a evoluzione rapida.

Il trattamento si avvale di farmaci antibiotici e, nei casi più avanzati, va garantito il monitoraggio in terapia intensiva, associato a ventilazione assistita. I farmaci steroidei possono aiutare ad alleviare lo stato infiammatorio.

  • Meningite: processo infiammatorio purulento severo a carico delle meningi (le membrane che ricoprono e proteggono il nostro sistema nervoso centrale).

I sintomi sono in genere aspecifici: nei bambini (solitamente con meno di un anno di età) si presentano febbre, vomito, irritabilità o letargia. Quelli più grandi e gli adulti possono presentare, invece, rigidità nucale, fotofobia, inappetenza, vomito, febbre elevata, alterazioni del ciclo mestruale se donne in età fertile, letargia e confusione mentale, fino al coma.

Caratteristico l’atteggiamento “a cane di fucile” volto a ridurre il dolore, così come la positività ai segni di Brudzinski (di tipo 1: al dolore provocato dallo stiramento delle meningi per la flessione della nuca in posizione supina, il paziente risponderà flettendo le ginocchia al petto; di tipo 2: alla flessione passiva di una gamba verso il tronco, il paziente, sempre in posizione supina, risponderà con la flessione dell’arto controlaterale) e di Kernig (al dolore causato dalla flessione di 90° di tutto l’arto inferiore sul bacino, il paziente risponderà cercando di flettere la gamba sulla coscia).

Gli antibiotici ed i corticosteroidi rappresentano la terapia d’elezione per la cura della patologia, con i primi veri e propri farmaci salva-vita.

Prevenzione

Prevenzione antibiotica

In caso di diagnosi di infezione da meningococco, viene attuata una terapia profilattica sulle persone a rischio (familiari, compagni di scuola ecc) entro 48 ore dal contatto con la persona infetta, che consiste nella somministrazione di un cocktail antibiotico formato da rifampicina, ceftriaxone e ciprofloxacina.

Prevenzione vaccinale

Per quanto riguarda la vaccinazione, in Italia quelle contro il meningococco C (o coniugato con i sierotipi A, W135 e Y) e il meningococco B non sono obbligatorie, ma fortemente raccomandate specialmente per bambini e adolescenti, così come per gli adulti con patologie croniche e stati di immunocompromissione (diabetici, sieropositivi, trapiantati, splenectomizzati ecc), o ancora per chi si sia recato in zone a rischio (si ricordi, per esempio, i recenti casi in Toscana).

Con il decreto legge n.73 del 7 giugno 2017 in materia di prevenzione vaccinale per i minori da zero a 16 anni, approvato il 28 luglio seguente, ai nati dal 2012 al 2016 sono offerte gratuitamente le vaccinazioni anti-meningococco C, mentre ai nati dal 2017 sono offerte gratuitamente le vaccinazioni anti-meningococco B, anti-meningococco C e anti-pneumococco.

Diventa obbligatoria, invece, la vaccinazione contro Haemophilus influenzae di tipo B, altro importante responsabile di meningiti nel bambino.

Si ringrazia The Medical Alphabet per la gentile concessione del contenuto.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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