Microbiota intestinale e latte materno

Il microbiota intestinale e del latte materno, così come il microbiota del latte e il microbiota intestinale del neonato, sono strettamente correlati
Figura 1: Il microbiota intestinale e del latte materno, così come il microbiota del latte e il microbiota intestinale del neonato, sono strettamente correlati
[Fonte: immagine creata da Velia Caputo]

Il latte materno è una fonte essenziale di nutrimento per i neonati. Studi recenti dimostrano che esiste una correlazione tra microbiota intestinale materno e microbiota del latte.

Questi studi suggeriscono che il microbiota intestinale materno può essere trasportato al latte attraverso la via intestinale-mammaria. Attraverso l’allattamento al seno il microbiota si diffonde verticalmente nell’intestino.

Perché il collegamento tra microbiota intestinale e del latte materno e microbiota intestinale del neonato è così importante?

Perché il disordine della flora intestinale nella prima infanzia influirà seriamente sulla salute dei neonati e porterà alla suscettibilità alle malattie in età avanzata.

Lo squilibrio del microbiota intestinale (disbiosi) infatti, rende l’organismo più suscettibile alle infezioni. Inoltre può avere un impatto sulle allergie infantili ed ha effetti sul metabolismo dei lipidi e del glucosio con un ruolo in patologie come aterosclerosi, obesità, diabete e osteoporosi.

Gli Oligosaccaridi del Latte Umano (HMO) rappresentano il ponte di collegamento tra il microbiota intestinale di madre e figlio.

Gli oligosaccaridi del latte umano (HMO) sono una componente fondamentale del latte materno.

Questi zuccheri possono raggiungere il colon del neonato attraverso il latte ingerito e diventare “cibo” per alcuni microrganismi intestinali.

Gli HMO sono importanti perché possono arricchire il microbiota benefico, ridurre l’abbondanza di batteri patogeni e influenzare lo stato di salute dei neonati.

Ad esempio, gli HMO possono arricchire i bifidobatteri intestinali infantili e avere un effetto anti-patogeno contro lo Staphylococcus aureus. Pertanto, gli HMO influenzano positivamente l’insediamento e l’equilibrio della comunità microbica, che è fondamentale per garantire la normale funzione gastrointestinale.

Quando i batteri digeriscono gli HMO vengono prodotti acidi grassi a catena corta (SCFA). Gli SCFA prodotti dal microbiota intestinale possono inibire la replicazione dei patogeni, regolare l’immunità intestinale dell’ospite, stabilire l’omeostasi immunitaria e controllare le malattie infiammatorie intestinali .

Il butirrato è l’SCFA più attivo nell’inibire le reazioni infiammatorie intestinali, il che aiuta a proteggere la barriera intestinale.

Gli SCFA regolano l’immunità dell’ospite, la colonizzazione dei patogeni intestinali e l’espressione dei loro geni di virulenza, che influenzano direttamente l’insorgenza di malattie.

Un altro metabolita chiave è l’acido acetico. Questo rappresenta un fattore chiave nella regolazione della funzione fisiologica intestinale e nella prevenzione della colonizzazione da parte di batteri patogeni. Infatti l’acido acetico può ridurre il valore del pH del tratto intestinale, ha effetti antibatterici e inibisce la crescita di batteri patogeni.

Inoltre, gli SCFA e altri acidi organici prodotti durante la fermentazione possono essere utilizzati come nutrienti di utilizzo incrociato tra batteri intestinali, il che può influenzare la colonizzazione e l’adesione dei batteri simbiotici sulle cellule epiteliali dell’ospite.

Il microbiota del latte materno influenza il microbiota intestinale dei neonati

Il microbiota presente nel latte materno può stabilire il microbiota intestinale dei neonati. Così i cambiamenti nel microbiota intestinale dei neonati possono riflettere il microbiota intestinale materno.

In effetti, gli studi dimostrano che la maggior parte dei batteri intestinali dei neonati che nascono naturalmente e sono allattati al seno provengono dall’intestino della madre.

La diversità batterica e i cambiamenti nella composizione sono dose-dipendenti con il rapporto di assunzione giornaliera di latte materno.

Nei primi quattro mesi dopo la nascita, la flora intestinale subisce cambiamenti significativi a causa dell’influenza del latte materno.

La diversità e la ricchezza di microrganismi nel latte materno sono più elevate nel colostro e diminuiscono gradualmente con il passare del tempo di allattamento. Tra questi microrganismi, Staphylococcus, Streptococcus, Acinetobacter, Pseudomonas e Lactobacillus sono dominanti nel colostro.

La regolazione del microbiota intestinale delle madri che allattano tramite dieta o probiotici influenzerà il microbiota intestinale del latte e di conseguenza il microbiota intestinale dei neonati.

Pertanto, il microbiota intestinale e del latte materno, così come il microbiota del latte e il microbiota intestinale del neonato, sono strettamente correlati.

Inoltre, gli HMO sono ampiamente presenti nel latte e sono collegati al microbiota del latte. Attraverso l’allattamento materno, il microbiota intestinale materno stabilisce un contatto con gli HMO attraverso il latte e, attraverso gli effetti del microbiota del latte e degli HMO sull’intestino del neonato, viene stabilito un microambiente intestinale sano per curare le malattie intestinali del neonato

Gli Oligosaccaridi del Latte Materno (HMO) rappresentano il collegamento tra il microbiota intestinale materno e quello del neonato
Figura 2: Gli Oligosaccaridi del Latte Materno (HMO) rappresentano il collegamento tra il microbiota intestinale materno e quello del neonato
[Fonte: https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11743518/figure/f3/]

Gli HMO possono aumentare l’abbondanza di Bifidobacterium nell’intestino dei neonati la proliferazione di Bifidobacterium nei neonati è correlata a un elevato contenuto di HMO nel latte materno.

Gli HMO riducono il rischio di infezioni intestinali nei neonati

Gli oligosaccaridi del latte materno aiutano ad aumentare l’adesione dei batteri “buoni” alle cellule intestinali mentre riducono l’adesione dei batteri patogeni. In questo modo si rafforza la barriera immunitaria della mucosa intestinale.

I principali microrganismi patogeni che causano gastroenterite acuta nei neonati comprendono Escherichia coli patogeno, Campylobacter jejuni, Salmonella e Clostridium difficile.

La patologie gastrointestinali aumentano quando si verifica una diminuzione delle popolazioni intestinali di Bifidobacterium e Lactobacillus, considerati batteri “buoni”, e un aumento dei livelli di Firmicutes, Bacteroides, Proteus e Staphylococcus. La dissenteria bacillare infantile è principalmente correlata a Shigella.

Riuscire a caratterizzare il microbiota intestinale può essere utile come strumento diagnostico e talvolta preventivo contro patologie intestinali gravi come la NEC (Enterocolite necrotizzante). Inoltre può essere utilizzata come biomarcatore per il monitoraggio delle malattie intestinali.

L’integrazione di probiotici può apportare benefici agli ospiti attraverso interazioni con il microbiota intestinale e la funzione immunitaria. Pertanto è stata proposta come potenziale strumento per prevenire le infezioni intestinali.

Conclusioni

Uno dei principali componenti del latte materno sono gli HMO. Questi oligosaccaridi possono regolare il microbiota intestinale dei neonati, migliorare la funzione della barriera mucosa intestinale, influenzare la funzione intestinale e la funzione fisiologica sistemica dell’ospite attraverso la funzione immunitaria.

Inoltre, gli HMO sono un collegamento tra il microbiota intestinale materno e il microbiota intestinale infantile. Gli HMO non solo influenzano il microbiota intestinale dei neonati, ma sono anche correlati al microbiota del latte materno.

Elevate concentrazioni di HMO nel latte materno sono associate a elevata crescita di “batteri buoni”. Una dieta materna ricca di fibre aiuta a mantenere elevate le concentrazioni di HMO.

Gli HMO possono influenzare diverse malattie intestinali dei neonati attraverso il contatto con il microbiota e hanno un grande potenziale per essere utilizzati come terapie supplementari e alternative per le malattie intestinali dei neonati.

Le ricerche future dovranno concentrarsi sull’utilizzo degli HMO come potenziale farmaco terapeutico per le malattie intestinali.

Fonti:

Crediti immagini:

  • Figura 1 e immagine di copertina: immagine creata da Velia Caputo
  • Figura 2: https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11743518/figure/f3/
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Velia Caputo

Biologa esperta in educazione alimentare e prevenzione delle malattie dismetaboliche. Appassionata di biologia in generale e soprattutto di nutrizione e integratori di origine naturale.

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