I cetacei giocano con la plastica

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By Elisabetta Cretella

Il gioco è un comportamento comune nei cetacei. Include la manipolazione di oggetti naturali e artificiali, come i rifiuti marini. Tuttavia, si sa molto poco sulle interazioni dei cetacei con i rifiuti di plastica nonostante le potenziali conseguenze per la loro salute. Ad oggi, sono stati visti cetacei giocare con oggetti monouso di plastica nell’Oceano Atlantico, Pacifico e Indiano ma anche nel Mar Mediterraneo e nel Mar Rosso. Sembrano interazioni innocue ma possono essere rischiose perché i cetacei possono restarvi intrappolati o ingerirli. I cetacei quindi sono soliti giocare con la plastica.

Cosa è il gioco

Il gioco è un comportamento apparentemente inutile. Si tratta, infatti, di un’attività ripetuta senza un apparente motivo per la sopravvivenza. Si distingue, inoltre, dalla ricerca di cibo, dalla fuga dai predatori o dalla riproduzione e si manifesta in situazioni di tranquillità.

Nonostante la sua familiarità, il gioco animale è un campo di ricerca ancora poco esplorato. Eppure svolge un ruolo cruciale nello sviluppo di capacità mentali complesse.

Esistono diverse forme di gioco:

  • il gioco sociale: due o più animali giocano insieme e imparano a comunicare meglio tra loro rispettando anche le gerarchie;
  • il gioco locomotorio: un animale gioca da solo e svolge attività come correre, saltare o arrampicarsi per scoprire come muovere il suo corpo e conoscere meglio l’ambiente in cui si trova;
  • la manipolazione di oggetti: un animale gioca con degli oggetti, da solo o in compagnia, come sassi, legnetti o oggetti prodotti dall’uomo. Aiuta a migliorare le abilità fisiche e cognitive.

La maggior parte delle ricerche sul gioco animale si concentra sugli abitanti della terraferma. Il mondo marino, più complesso e difficile da osservare, è meno esplorato. Tuttavia, comprendere come giocano gli animali marini, perché lo fanno e quali sono le conseguenze è diventato cruciale. Questo perché sempre più spesso si trovano a giocare con rifiuti prodotti dall’uomo per loro pericolosi.

Il gioco dei cetacei è influenzato dalle attività umane

Le attività umane hanno un impatto molto forte, e soprattutto negativo, sul modo in cui vivono gli animali marini. Ad esempio, dare cibo ai delfini per far divertire i turisti può sembrare una cosa innocua tuttavia rende difficile il parto e la sopravvivenza dei cuccioli. La presenza di imbarcazioni in certe zone può far cambiare rotta agli squali balena durante le loro migrazioni e fa stancare di più i capodogli.

In più, la pesca in alcune aree spinge i delfini ad avvicinarsi troppo alle barche aumentando il rischio di collisioni e incidenti. Le luci artificiali, soprattutto di notte, disturbano le tartarughe marine quando depongono le uova e confondono i piccoli della berta maggiore. I rumori sottomarini, causati dalle azioni dell’uomo, disturbano il modo in cui molti animali marini comunicano e interagiscono tra loro.

I cetacei che giocano con la plastica diventano più suscettibili alla sua ingestione

Ma non è finita qui. Un altro problema è la grande quantità di plastica che finisce negli oceani. Gli animali marini spesso la mangiano perché la scambiano per cibo, restano intrappolati nei suoi rifiuti oppure la usano per costruire i nidi. In pratica, i rifiuti in mare modificano il comportamento naturale degli animali. Infatti, sempre più spesso usano oggetti artificiali al posto di materiali naturali come alghe o conchiglie. Si pensa che almeno il 69% delle specie di cetacei mangi la plastica o vi rimanga intrappolato. Tuttavia, ancora non è del tutto noto come avvengano queste interazioni.

I delfini giocano con la plastica.
Figura 1 – I delfini giocano con la plastica. [Fonte: Rodríguez et al.,2023]

Potrebbe essere proprio il gioco dei cetacei, importate per lo sviluppo e il benessere, a renderli più suscettibili all’ingestione della plastica. L’innata curiosità e la tendenza a manipolare oggetti potrebbero portarli a interagire con i rifiuti plastici in modo pericoloso.

Comprendere il ruolo del gioco nella vita degli animali marini e come questo è influenzato dalle attività umane è fondamentale per sviluppare strategie di conservazione efficaci. Proteggere gli habitat marini, ridurre l’inquinamento e mitigare i disturbi antropici non serve solo a preservare la biodiversità ma anche a consentire il gioco degli animali.

Un cetaceo si intrattiene con attività ludiche.
Figura 2 – Un cetaceo si intrattiene con attività ludiche. [Fonte: Rodríguez et al.,2023]

Un gioco pericoloso: la plastica monouso attira i cetacei

Un aspetto preoccupante dell’interazione tra i cetacei e i rifiuti marini riguarda il loro gioco con la plastica. Le osservazioni rivelano che la plastica con cui questi animali, in particolare i delfini tursiopi, i delfini di Risso, i capodogli e i delfini comuni amano giocare è quasi sempre monouso. Si tratta principalmente di oggetti sottili come fogli e sacchetti di plastica con una piccola percentuale costituita da resti di sacchi intrecciati. La maggior parte di questi oggetti è di colore bianco o trasparente.

I cetacei giocano soprattutto con la plastica usa e getta (nel 90% dei casi) e più raramente con le scatole di plastica rigida (solo nel 10% dei casi).  La plastica monouso, molto presente in mare, attira particolarmente questi animali curiosi di natura.

Un cetaceo trasporta un oggetto di plastica per gioco.
Figura 3 – Un cetaceo trasporta un oggetto di plastica sul muso per gioco. [Fonte: Rodríguez et al.,2023]

Inoltre, i cetacei hanno la capacità di apprendere i comportamenti gli uni dagli altri, sia tra coetanei che tra madri e figli. Il gioco con la plastica potrebbe quindi essere insegnato ai giovani, con conseguenze potenzialmente devastanti per le future generazioni.

Si ipotizza che questo comportamento ludico possa favorirne l’ingestione accidentale e causare blocchi intestinali, malnutrizione e persino la morte.

Sempre più spesso si incontrano balene e delfini che hanno ingerito la plastica

Giocare con la plastica non è un problema da sottovalutare. Anche altri cetacei, come i grampi, ingeriscono la plastica. I resti trovati nei loro stomaci sono dello stesso tipo e colore di quella con cui sono stati visti giocare.

I resti di plastica trovati nello stomaco dei cetacei sono dello stesso tipo e colore di quella con cui sono stati visti giocare.
Figura 4 – I resti di plastica trovati nello stomaco dei cetacei sono dello stesso tipo e colore di quella con cui sono stati visti giocare. [Fonte: Rodríguez et al.,2023]

Anche se il gioco è un comportamento naturale che aiuta i cetacei a sviluppare le capacità sociali e mentali, giocare con i rifiuti marini non è naturale e potrebbe avere gravi conseguenze per la loro salute. Alcune specie potrebbero essere più a rischio proprio a causa della loro natura giocosa.

I cetacei sono importanti per gli ecosistemi marini ed è doveroso proteggerli adeguatamente.

Ogni anno sempre più rifiuti di plastica finiscono nell’oceano, tanto da stimare che nei prossimi anni ce ne sarà addirittura il triplo. Servono quindi regole precise sull’utilizzo di plastica monouso così da ridurne le conseguenze per gli ecosistemi marini.  

Bibliografia:

Crediti immagini:

  • Immagine in evidenza: https://pixabay.com/it/photos/mare-blu-delfino-animale-4002951/
  • Figura 1 : Rodríguez et al.,2023
  • Figura 2 : Rodríguez et al.,2023
  • Figura 3 : Rodríguez et al.,2023
  • Figura 4 : Rodríguez et al.,2023

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